sabato 31 dicembre 2011 2 commenti

Numericamente...

...è finito un altro anno. Ovvio che il sole e la luna continueranno ad alternarsi come hanno sempre fatto, senza preoccuparsene più di tanto, che sia 2012 o 1569. Abbiamo posto paletti matematici per poter scandire il nostro tempo, ma lui se ne infischia e continua a scorrere, incosciente dei nostri calendari. Credo non sia cambiato un bel niente. Un fico secco. Niente di niente. Henry Ford, altro tassello del nostro capitalismo che non posso che ringraziare dato che mi trovo in "questo lato del mondo", disse: "C'è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti." E' chiaro che di strada ne dobbiamo ancora fare...
Ma archiviamo anche quest'anno. Archiviamolo. 2012. 20+12=32. 2+0+1+2=5. (2*0)+(1+2)=3. Fanatici dell'occulto, sbizzarritevi. Fatelo, perché vi è rimasto solo questo. Se i Maya hanno visto giusto questo dovrebbe essere l'ultimo. Quant'altro tempo potete permettervi di perdere?
Avete 355 giorni per dire al vostro capo che l'unica cosa che merita dalla vita sono le emorroidi.

Avete 355 giorni per chiedere un aumento.
Avete 355 giorni per capire cosa vuol dire bisestile.
Avete 355 giorni per cambiare canale quando va in onda Pomeriggio Cinque.
Avete 355 giorni per votare di nuovo PDL.
Avete 355 giorni per abbassare lo spread.
Avete 355 giorni per pagare il vostro mutuo.
Avete 355 giorni per trovare lavoro.
Avete 355 giorni per crescere.
Avete 355 giorni per aprire una farmacia senza essere figli di un farmacista.
Avete 355 giorni per perdonare il vostro peggior nemico e litigarci più di prima subito dopo.
Avete 355 giorni per dirle che fareste follie.
Avete 355 giorni per dirle che avete fatto follie e adesso vi siete rotti gli zebedei.
Avete 355 giorni per rubare e farvi arrestare.
Avete 355 giorni per rubare e diventare Onorevoli.
Avete 355 giorni per rifarvi le tette.
Avete 355 giorni per rifarvi il naso.
Avete 355 giorni per comprare l'ultimo album di Laura Pausini.
Avete 355 giorni per vedere l'ultimo concerto di Vasco.
Avete 355 giorni per farvi fotografare con Ligabue.
Avete 355 giorni per farvi fotografare con la Marcuzzi.
Avete 355 giorni per sfondare in TV.
Avete 355 giorni per essere affamati.
Avete 355 giorni per essere folli.
Avete 355 giorni per comprare il libro di Steve Jobs.
Avete 355 giorni per andare fieri dell'Apple e comprare un iPhone a soli 800 euro.
Avete 355 giorni per mandare gli aiuti in Burundi.
Avete 355 giorni per salvare la Siria dalla catastrofe.
Avete 355 giorni per infischiarvene e cercare il petrolio in Libia.
Avete 355 giorni per lasciare vostra moglie.
Avete 355 giorni per trovarne un'altra, vecchia, decrepita, ma ricca.
Avete 355 giorni per iscrivervi all'università, pagare le tasse, dare due esami e ritirarvi.
Avete 355 giorni per aprire un blog.
Avete 355 giorni per tifare Inter, Juventus o Milan.
Avete 355 giorni per giocare la vostra scommessa.
Avete 355 giorni per perderla per colpa dello stronzo di Doni che si era messo d'accordo con la mafia asiatica.
Avete 355 giorni per comprare Sky.
Avete 355 giorni per comprare Mediaset Premium.
Avete 355 giorni per corrompere Mills.
Avete 355 giorni per scoparvi la nipote di Mubarak.
Avete 355 giorni per installare una centrale nucleare.
Avete 355 giorni per chiedere scusa.
Avete 355 giorni per fargliela pagare.
Avete 355 giorni per pensare meno a voi stessi e un po' di più a chi vi sta intorno.
Avete 355 giorni per dire grazie.
Avete 355 giorni per dire "Porca puttana, ma proprio io?"
Avete 355 giorni per dire NO ALLA MAFIA.
Avete 355 giorni per dire NO ALLA CORRUZIONE.
Avete 355 giorni per credere che un giorno spariranno entrambe.
Avete 355 giorni per realizzare che non potrà mai succedere.
Avete 355 giorni per diventare comunisti.
Avete 355 giorni per diventare fascisti.
Avete 355 giorni per diventare padri.
Avete 355 giorni per diventare madri.
Avete 355 giorni per usare il preservativo.
Avete 355 giorni per imparare ad alzarvi presto.
Avete 355 giorni per sperare di potervi alzare da quel letto, un giorno.
Avete 355 giorni per essere dei cervelli in fuga.
Avete 355 giorni per essere dei cazzoni in rientro.
Avete 355 giorni per mettere a nudo i vostri sentimenti.
Avete 355 giorni per farvi mettere a nudo per i vostri sentimenti.
Avete 355 giorni per ammazzare il tempo.
Avete 355 giorni per ammazzare insieme al vostro ragazzo vostro fratello e vostra madre per poi scoprire di voler insegnare in Madagascar.
Avete 355 giorni per darci un taglio.
Avete 355 giorni per considerare.
Avete 355 giorni per desiderare.
Avete 355 giorni per considerare, desiderare e realizzare.
Avete 355 giorni. 
Ho 355 giorni per continuare ancora, imperterrito, ostinato, testardo, a perdere tempo.
Buon anno :) 
mercoledì 21 dicembre 2011 10 commenti

Un anno da Sturamente...

Perché Sturamente?
Cessi

Tutto è possibile, niente ha senso
Il Natale a San Paolo Acreide (SR)
Biancaneve e i sette nani: edizione critica
Ambiguità
(D)io e te
Dall'insignificante al problema esistenziale
Memorie di una linea spezzata
Inferno - Canto XXXV
De politica - La necessità di essere apolitico
C'est la vie
Buoni propositi
Cosa vuoi fare da grande?
Io, Pierpaolo Pirruccio
La classe...
Per la serie "L'ho visto...!!!" - Into the wild
Inferno - Canto XXXVI
Insultatemi!
Roma caput mundi (erat)
Bim Bum Bam (zang, tumb, tuum)
Per la serie "L'ho visto...!!!" - Qualunquemente
Administrative League
Salviamo il quorum
De religione - La necessità di essere (a)gnostici

Francesca e Marco hanno detto NO al colesterolo, io dico NO ad Herbalife
'A festa
Ottocentoottantatre
Dialogo fra spermatozoi
Vite a confronto
Nonsense...
Lo chiamavano panta rei...
Per la serie "L'ho visto...!!!" - Il Corvo
Con la gallina al guinzaglio...
Insonnia - Bugie in versi di notti ad occhi aperti
Sconsacrazione dell'aforisma...
Ma che burlona...
Un pomeriggio...
Trick or treat?
Dal Vangelo Secondo Sturamente (Strmt 1-1,50)
Nostalgie
Occhio non vede... Parlamentare non duole...
Un post di merda
Cenere alla cenere, polvere alla polvere... Il denaro a chi tocca?
Società
Un anno da Sturamente...

"E il tempo passava come la merda portata dal fiume." (Charles Henry Bukowski)
venerdì 16 dicembre 2011 2 commenti

Società

Prendi un uomo. Poggialo su di una sfera fatta di mari e terre. Di nuvole, terremoti, spiagge, montagne, praterie. Guardalo crescere, sognare, ridere, piangere, parlare, tanto. Prendi una donna. Poggiala su di una sfera fatta di mari e terre. Di nuvole, terremoti, spiagge, montagne, praterie. Guardala crescere, sognare, ridere, piangere, parlare, tanto, tanto. Lascia che si moltiplichino, uomini e donne. Società. Lavorare in miniera, qualcuno deve pur farlo. Lavorare alle ferrovie, qualcuno deve pur farlo. Cambiare i tubi del gas, qualcuno deve pur farlo. Cambiare i tubi dell'acqua, qualcuno deve pur farlo. Aggiustare automobili, qualcuno deve pur farlo. Verniciare carrozzerie, qualcuno deve pur farlo. Il pane, qualcuno deve pur farlo. Il sindaco, qualcuno deve pur farlo. Il portaborse, qualcuno deve pur farlo. L'autista, qualcuno deve pur farlo. Il pompiere, qualcuno deve pur farlo. Servire da bere, qualcuno deve pur farlo. Pizze, qualcuno deve pur farle. Rubare, qualcuno deve pur farlo. Imprenditore, qualcuno deve pur farlo. Le auto di lusso, qualcuno deve pur farle, oltre che comprarle. Morire di fame, qualcuno deve pur farlo. Non dar da mangiare ai figli, qualcuno deve pur farlo. Piangere, qualcuno deve pur farlo. Dignità, qualcuno deve pur perderla. Angoscia, qualcuno deve pur averla. Rischiare al lotto, qualcuno deve pur farlo. L'usuraio, qualcuno deve pur farlo. Politico, qualcuno deve pur farlo. Onorevole, qualcuno deve pur farlo. Urlare, qualcuno deve pur farlo. Piantare pomodori, qualcuno deve pur farlo. Lavorare la terra, qualcuno deve pur farlo. Lavoro, qualcuno deve pur perderlo. Ingrassare, qualcuno deve pur farlo. Dimagrire, qualcuno deve pur farlo. Cantare, qualcuno deve pur farlo. Scrivere, qualcuno deve pur farlo. Morire, qualcuno deve pur farlo. Nascere, qualcuno deve pur farlo. Sfruttare, qualcuno deve pur farlo. Licenziare, qualcuno deve pur farlo. Protestare, qualcuno deve pur farlo. Rivoluzione, qualcuno deve pur farla. Manovre, qualcuno deve pur farle. Parcheggiare, qualcuno deve pur farlo. Corrompere, qualcuno deve pur farlo. Nucleare, qualcuno deve pur farlo. Presidente del Consiglio, qualcuno deve pur farlo. Presidente della Repubblica, qualcuno deve pur farlo. Lavapiatti, qualcuno deve pur farlo. Boscaiolo, qualcuno deve pur farlo. Ragioniere, qualcuno deve pur farlo. Architetto, qualcuno deve pur farlo. Muratore, qualcuno deve pur farlo. Prete, qualcuno deve pur farlo. Papa, qualcuno deve pur farlo. Cardinale, qualcuno deve pur farlo. Maestro, qualcuno deve pur farlo. Docente, qualcuno deve pur farlo. Rettore, qualcuno deve pur farlo. Operatore ecologico, qualcuno deve pur farlo. Infermiere, qualcuno deve pur farlo. Primario, qualcuno deve pur farlo. Assistente sociale, qualcuno deve pur farlo. Ingegnere, qualcuno deve pur farlo. Scienziato, qualcuno deve pur farlo. Opinionista, qualcuno deve pur farlo. Conduttore, qualcuno deve pur farlo. Veterinario, qualcuno deve pur farlo. Assistente scolastico, qualcuno deve pur farlo. Barista, qualcuno deve pur farlo. Viaggi all'estero, qualcuno deve pur farli. Aerei, qualcuno deve pur farli. Navi, qualcuno deve pur farle. Niente, qualcuno deve pur farlo. Sole, qualcuno deve pur prenderlo. Drink, qualcuno deve pur berli. Comfort, qualcuno deve pur averli. Puttana, qualcuno deve pur farla. Pappone, qualcuno deve pur farlo. Mafioso, qualcuno deve pur farlo. Ricco, qualcuno deve pur esserci. Povero, qualcuno deve pur esserci. Sognare, qualcuno deve pur smettere. Realizzare, qualcuno deve pur farlo.
Bisogna fare quel che bisogna fare. E tu?
mercoledì 7 dicembre 2011 7 commenti

Cenere alla cenere, polvere alla polvere... Il denaro a chi tocca?

Cari e vecchi i tempi in cui si raffigurava il signor Morte con la lunga falce e il cappuccio. Adesso le cose sono cambiate, evolute. Morte è un'imprenditore di successo. Ne ha fatta di strada, ma adesso gli sforzi stanno dando i suoi frutti e di fronte a lui si aprono le porte di una carriera rosea e brillante.
Cosa occorre? Niente di particolare, qualsiasi cosa va bene. Un omicidio, un incidente, una lite in famiglia, una macabra esecuzione, insomma, un trapasso. Un trapasso purché sia attraente per le masse di mass media. Purché faccia share, purché crei notizia, purché se ne parli, purché possa essere commercializzato. Pochi ingredienti e il gioco è fatto.
Gli ultimi successi? E chi se li scorda! Un curriculm vitae ricco ed abbondante ad onta della sua giovane età imprenditoriale.
Come non citare Sarah Scazzi? Quaaaaaaaaaaaaaaante trasmissioni, quanti memoriali, quanto show business, quanti paparazzi, quanti Fabrizi Corona, quante riviste, quante interviste, quante Barbare D'Urso, quanti Quarti Gradi, quante Arene, quanto share, quante vendite, quanto ha funzionato Sarah Scazzi? Spremiamola fino all'ultima goccia, pregando ovviamente che riesca a riposare in pace e che non le fischino troppo le orecchie. 
E per Carnevale? Vestiamoci da "zio Misseri": 
http://www.youtube.com/watch?v=4ZGQhHoo4kc

Ok, Sarah Scazzi. Fatta, ottimi affari. Passiamo oltre. Simoncelli? Simoncelli Marco? Un incidente! Questo calza a pennello, alle persone piace. Non so per quale malato, schifoso, inconscio motivo siano attratte dalle tragedie, dai funerali, dalle memorie e commemorie, ma funziona. Vada per Sic! E parte la carrellata: Barbara D'Urso, memoriali, puntate speciali, dediche, interviste, montaggi e, udite udite, in edicola con la Gazzetta dello Sport, a scopo benefico, per carità, "Ciao Sic!" Libro più quotidiano a soli 9,99 euro. Ma non sarà che qualcuno dietro ci specula? Non sarà che le lacrime di tizio diventeranno le banconote di caio? Ma è il business del signor MORTE!
Aspetta, a Paternò è morto un ragazzo di 19 anni cadendo da un'impalcatura. Dici che non se lo filerebbe nessuno? Hai ragione, meglio non perderci troppo tempo. E' bene differenziare morti di serie A e morti di serie B.

Via Sarah, via Sic, tocca ad Amanda! Viso d'angelo, gioia, tesoro, insieme al piccolo, innocente Sollecito. Scriviamoci un libro, facciamoci un film! Ottima idea, Meredith Kercher avrebbe sicuramente aiutato i due protagonisti a scrivere le sue memorie. Ma non sarà che anche stavolta qualcuno si farà qualche spicciolo? Di nuovo! Ma sei duro di comprendonio o cosa? Si chiama business!

Sarah, Sic, Amanda, Sollecito, Amy Winehouse, morta d'overdose, mio Dio, è triste, intanto comprati l'album su iTunes, poi ci pensiamo, Michael, Michael Jackson, gira, ciak, film, libri, memorie, a lungo, spremi, spremi, spremi, spremi fino all'ultima goccia il trapasso, disturba il silenzio e la dignità di chi ha abbandonato questa vita, rendi giustizia alla cinepresa che sopravvive di stenti e denari. 

Ma ormai sei un uomo d'affari. Sei business. Sei Morte in giacca e cravatta. E che prosperosa sia la tua carriera, fin quando ci saranno poveri trapassi, cartamoneta e trasmissioni televisive che ostentano informazione celando lucro.



"Signora che cosa significa avere una figlia morta ammazzata e non trovare neanche il colpevole?" (cit. giornalista bionda, con gli occhiali, giacca color panna, rincoglionita e babbiona, vista durante un servizio al TG5 del 6/12/2011 ed. ore 20:00 minuto 0'55''


venerdì 2 dicembre 2011 2 commenti

Un post di merda...

Serata in compagnia. Pesce, spaghetti, gamberetti, cozze. Mangio felice, torno a casa di più. Digestione notturna, in silenzio, senza lamentarsi, serena e lenta prosegue. Mi sveglio tardi, colazione. Piccoli brontolii, rumore di lamiera contro il muro, niente di particolare. Pranzo. Arrancano ingranaggi sull'orlo del bloccaggio. Ancora sereno. Pomeriggio, flatulenze, tante da far impallidire il protocollo di Kyoto sulle emissioni di gas serra. Può capitare. Cena, tonfi di viti e bulloni che saltano via. Meglio andare a letto.
Il giorno dopo. Ore 7:30. Sveglio. Strano, i miei occhi conoscono solamente le 7:30 delle 19:30, ma non le 7:30. Sono costretto a guardare l'orologio, mi indigno e torno a letto. Ore 7:35. Dolore di stomaco lancinante, fuoco e fiamme, sento le budella arrotolarsi come spaghetti su una forchetta, iniziano a premere, a stringere vogliose di dover partorire qualcosa. Corro in bagno, nuova vita. Non sarò papà, tanto meno madre, ma un bel peso dallo stomaco l'ho tolto. Mi lascio violentare dal letto, è ancora presto e poi sono leggero e felice adesso. 
Ore 12:00. Altra botta. Ed è strano perché dentro il mio stomaco sento gli stessi rumori che a volte si creano quando trascini le sedie al ristorante: un rumore imbarazzante che rifai per poter sfatare ogni mito e chiarire a chi sta vicino a te che a farlo non sono state le tue natiche ma i piedi della sedia senza feltrini adesivi. Corro, più veloce di prima. Stavolta il bilancio è tragico. Diarrea. E siamo solo all'inizio.
Spaventato, triste, deluso, faccio colazione. Mangio, penso al caso. Cerco di convincermi che la crisi non c'è. Altra botta, corro, residui. Diarrea. Piango, rischiando di perdere altri liquidi.
Pranzo, tutto normale. Dopo pranzo rischio: sento di doverla fare, una scorreggia. E credetemi, forse lo sapete già, ma quando sei in diarrea puoi permetterti tutto meno che scorregge. Perché sono fatali, perché non sai mai in cosa possono trasformarsi. Perché subito dietro la scorreggia c'è la più raccapricciante delle ipotesi. E devi essere bravo, devi essere bravo a mollare la presa e in un attimo a sbattergli le porte in faccia. Ci provo, è andata. Fatta.
Pomeriggio. Palestra, fortunatamente non devo allenare le gambe e non devo fare squat.
Niente da segnalare.
Cena. Finisco. Altra botta, basta, ti prego no, un'altra no, ti prego. Invece sì.
Non voglio dormire, ho paura, non so cosa succederà, io, io, non mi sento sicuro. Altra botta.
E fu sera e fu mattina. Secondo giorno.
Mi sveglio, altra botta. Dio mio. Colazione, esco sperando di non dover cercare un cespuglio usa e getta. La gente mi fissa da debita distanza, nessuno mi saluta, sa che qualcosa in me non funziona. Mi evitano per quanto gli è possibile, ma la mia condizione è palese. Il malato di diarrea ce l'ha scritto in fronte. Si scansano tutti, al supermercato, in macelleria, vogliono che vada via al più presto. Sentono il mio imbarazzo e hanno paura della scarica improvvisa. Decido di andare in chiesa. Entro. Quadri vuoti, crocifissi disertati, piedistalli senza padroni. Sento gli scatti della serratura della sacrestia. Qualcuno si è chiuso dentro. Approfitto del silenzio e mi siedo. Il banco si sposta e cado per terra. Gli altri dietro di lui si ammassano tentando di allontanarsi. Triste e desolato torno a casa.
Apro, salgo le scale, altra scarica. Sono sempre stato abituato a vedere da un'altra prospettiva il mio modo di far pipì... Ma adesso sono in diarrea.
Pranzo. Scarica.
Pomeriggio. Scarica.
Cena. Scarica.
Bevo come un cammello, acqua su acqua. Ancora acqua, acqua e acqua. Trasformo il mio solito caffè notturno in una camomilla al gusto di deodorante per auto. Triste, sempre più triste.
Torno a casa, dormo. Sento che durante la notte qualcosa si muove, ci si mette all'opera. Rumori metallici, ancora una volta, viti, spranghe, un cantiere all'opera.
Mi sveglio, corro in bagno e... improvvisamente, inaspettatamente... PLOF... un sordo, unico, deciso, pesante PLOF... PLOF... PLOF... CARO VECCHIO PLOF! Giornata fatata! E' fatta! Ho vinto! PLOF! PLOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOF!
E mi sento un altro: esco, sicuro di me, la gente mi saluta, mi guarda, mi augura "buona giornata", "oh grazie, altrettanto!", faccio la fila, puzzette a porte aperte e posso chinarmi per prendere gli oggetti senza il rischio di dover sporcare le mutande. E' finita.
Queste, sì, queste, cari amici, sono soddisfazioni...


mercoledì 23 novembre 2011 5 commenti

Occhio non vede... Parlamentare non duole...

Compito di fisica. Primo banco, fila destra, lato parete. Non sono mai stato un genio in fisica, neanche in matematica oltretutto, e nemmeno un miracolo avrebbe potuto salvarmi. Un miracolo no, ma un collega astuto direi di sì. Ecco quindi che la macchina salva-alunno-incapace entra in azione. Mi passano il pizzino ed inizio a copiare. Felice d'aver portato a casa il risultato, non mi accorgo dell'occhio attento della professoressa.
"Pirruccio, passami quel biglietto..."
"Professoressa, la richiamo all'ordine e la invito a rispettare la mia privacy!"
"Bene. Io la richiamo alla cattedra, biglietto in mano e compito in classe..."
Ecco. Non è stata una risposta granché intelligente da dare. Quel biglietto, a onor del vero, riguardava il compito, era indirizzato a me e qualche occhio indesiderato se n'era accorto.
Lontano dai banchi, vicino alle poltrone del Parlamento, la situazione non è delle più rosee. Niente prof, ma fotografi dallo scatto felino. Ed ecco che Berlusconi viene immortalato mentre trascrive la storica, triste scaletta di eventi che lo porteranno alle dimissioni; Monti con la letterina d'amore di Enrico Letta fra le mani; parlamentari mentre dormono, altri mentre mangiano, alcuni mentre guardano le tette della Arcuri sul web e altri ancora mentre giocano con le Micro Machine fra i decreti. Tutti quanti vittime inesorabili di una Nikon o di una Canon. Inconcepibile.
E quindi che fare? Assemblee a luci spente? Ci sono i flash. Porte chiuse? L'aria si fa pesante. "No photo" come nei musei? Ok, rischio per l'antiquariato, ma molti di loro hanno il lifting. E quindi? Quindi, lasciami pensare, possiamo, possiamo, possiamo, possiamo... Eureka! Tiriamo in ballo la CARA VECCHIA STORIA della privacy! La privacy! Si può fare!
E pensare che io, a suo tempo, con il pizzino della discordia in mano, provai a farla franca con la storia della privacy, ma la portata della stronzata che tirai fu così grande da compromettere ulteriormente la mia situazione. Ora, in circostanze ben più serie, di fronte a cariche istituzionali e compiti ben più importanti, c'è chi ha il coraggio di giustificare il lampo di genio. Paradosso.
Lasciamoli fuori i giornalisti, i fotografi, coloro che rischiano di rendere trasparenti le nostre riunioni di famiglia. Sbattiamoli fuori, eravamo 4 amici al bar, possiamo essere 630 deputati in Parlamento? 
Vuoi forse dire che la colpa è nostra? Vuoi forse insinuare che risolveremmo la questione se io mi privassi di mandare pizzini, dormire o giocare a squash sul posto di lavoro? 
Sì, diavolo, sì. Potrei forse dare la colpa ai fotografi se immortalano la realtà dei fatti? E' come se io, durante quel famoso test di fisica, avessi dato la colpa alla professoressa per aver deciso di fare il compito in classe costringendo indirettamente il mio amico a mandarmi i risultati degli esercizi. Fantascienza.
Eppure mi diverto, mi diverto a parlare di queste fesserie. Sarà che anch'io, come loro, voglio concentrarmi sui piccoli sassolini, illudermi che il terreno sia facile da ripulire, nonostante ci siano macigni ben più grossi da togliere prima di renderlo coltivabile.
C'è una sola differenza: io posso permettermelo, male che vada morirò di fame. Voi no, bene che vada affonda il Paese.
martedì 22 novembre 2011 0 commenti

Nostalgie...

Ai miei tempi non esisteva ancora il fuoco. Ai miei tempi non esisteva ancora il tornio. Ai miei tempi non esistevano barche. Ai miei tempi pescavamo senza canna da pesca. Ai miei tempi le pesche sapevano di pesca. Ai miei tempi la TV era in bianco e nero. Ai miei tempi non c'era ancora la TV. Ai miei tempi ascoltavamo solo la radio. Ai miei tempi ascoltavamo solo il muggire delle vacche. Ai miei tempi non esistevano le vacche. Ai miei tempi il telefono non sapevamo nemmeno cosa fosse. Ai miei tempi non avevamo il telefono, ma da un balcone all'altro ci si sentiva lo stesso. Ai miei tempi non c'erano i termosifoni. Ai miei tempi per riscaldarci bruciavamo casa. Ai miei tempi non c'era ancora la benzina. Ai miei tempi non c'era nemmeno il gas. Ai miei tempi le uova non avevano il tuorlo. Ai miei tempi andavamo a letto dopo Carosello. Ai miei tempi non esistevano ancora le doghe in legno, i coprimaterassi, gli acari e le trapunte. Ai miei tempi non esisteva nemmeno la Eminflex. Ai miei tempi non esisteva il preservativo. Ai miei tempi si procreava. Ai miei tempi non c'erano le impastatrici. Ai miei tempi non c'era nemmeno il cemento. Ai miei tempi il Lupo Ezechiele quando soffiava riusciva a beccare tutti e tre i porcellini. Ai miei tempi non c'era la luce. Ai miei tempi non c'erano le lampadine. Ai miei tempi non c'era l'Enel. Ai miei tempi ci guardavamo negli occhi. Ai miei tempi gli occhi non c'erano ancora. Ai miei tempi non c'erano i martelli. Ai miei tempi chiodo schiacciava chiodo. Ai miei tempi non c'era acqua corrente. Ai miei tempi i panni si lavavano al fiume. Ai miei tempi non esistevano le lavatrici. Ai miei tempi non c'era il robot da cucina. Ai miei tempi non c'era la cucina. Ai miei tempi c'era la guerra, ma adesso non vi potete lamentare. Ai miei tempi c'era la lira. Ai miei tempi non c'era lo spread. Ai miei tempi Berlusconi era uno spermatozoo. Ai miei tempi non c'era ancora l'ovulo. Ai miei tempi non c'erano le centrali nucleari. Ai miei tempi non c'era il plutonio. Ai miei tempi c'era Chernobyl. Ai miei tempi rincorrevamo le farfalle. Ai miei tempi le farfalle rincorrevano noi. Ai miei tempi andavamo a scuola con le cartelle di cartone. Ai miei tempi il cartone si scioglieva sotto la pioggia. Ai miei tempi i maestri erano severi con gli alunni. Ai miei tempi gli alunni erano severi con i maestri. Ai miei tempi non c'erano le automobili. Ai miei tempi non c'era lo smog. Ai miei tempi l'ozono, me lo ricordo benissimo, era completamente integro. Ai miei tempi non c'erano i clorofluorocarburi. Ai miei tempi non c'erano i tetti. Ai miei tempi non c'erano le tette. Ai miei tempi non c'era la Nike. Ai miei tempi non c'era il McDonald's. Ai miei tempi non c'era la Red Bull. Ai miei tempi volavamo lo stesso. Ai miei tempi non c'erano le sigarette. Ai miei tempi non c'erano le droghe. Ai miei tempi non c'erano le discoteche. Ai miei tempi ci divertivamo con l'opera dei pupi. Ai miei tempi non c'era il governo. Ai miei tempi non c'era il Parlamento. Ai miei tempi non c'erano i politici. Ai miei tempi non c'era Barbara D'Urso. Ai miei tempi non c'era il Grande Fratello. Ai miei tempi non c'erano i cd, i dvd o i lettori mp3. Ai miei tempi la musica l'ascoltavamo dal vivo. Ai miei tempi non c'era la corruzione dei vostri giorni. Ai miei tempi non c'era la morte. Ai miei tempi le olive erano senza nocciolo. Ai miei tempi non c'erano macchine fotografiche. Ai miei tempi si immortalavano i ricordi. Ai miei tempi non c'era Facebook. Ai miei tempi non c'era il computer. Ai miei tempi non c'era Wikipedia. Ai miei tempi non c'era la rete. Ai miei tempi si chiamava goal. Ai miei tempi non si invecchiava. Ai miei tempi non si piangeva. Ai miei tempi si rideva. Ai miei tempi si filava dritto. Ai miei tempi lo zucchero non filava. Ai miei tempi era tutto diverso. Ai miei tempi non c'era l'orologio. Ai miei tempi non c'era nemmeno il tempo. Ai miei tempi avevamo il tempo di poter immaginare che le cose, un giorno, sarebbero cambiate. 
Nel mio tempo ci sono le nostalgie deluse di coloro che hanno realizzato quanto questo presente sia figlio dello stesso passato.
Nei vostri tempi... non aspettatevi niente di nuovo...

mercoledì 9 novembre 2011 2 commenti

Dal Vangelo secondo Sturamente (Strmt 1,1-50)

La notte precedente stette ad osservare la luna, pregando il Santo Padre che le cose non andassero come le Sacre Scritture avevano stabilito. Alcuni dei suoi discepoli, preoccupati per il suo fragile animo, andarono a cercarlo e lo trovarono chinato nell'orto del Getsemarcore mentre recitava le sacre litanie. Gli si avvicinò Angelino e afferratogli il braccio lo tirò su. Silviù, visibilmente provato, guardò dritto negli occhi il frutto dei suoi insegnamenti. Spostato lo sguardo sul resto dei discepoli che erano accorsi sul luogo insieme ad Angelino, pronunciò le seguenti parole:
"In verità vi dico, figli miei, che qualcuno, domani pomeriggio, prima che Finonzio parlerà tre volte, mi tradirà."
I discepoli, scossi da quanto detto dal loro maestro, giurarono ancora una volta fedeltà. Primo fra loro, Scilipoti avanzò tenendo per mano una gnocca che aveva portato in dono, ben conoscendo i vizi del proprio Maestro. Guardandolo gli disse:
"Maestro, accetta come segno della mia lealtà questa maiala, affinché tu possa trascorrere la notte fra i masturbamenti abbandonando i turbamenti che ti affliggono."
Silviù gli rispose: "Santo Scilipoti, hai dimostrato di essere degno del posto che ricopri. Osserva la volta celeste, perché anche tuo sarà il regno dei cieli."
Detto questo si ritirarono, lasciando la gnocca nel Getsemarcore insieme a Silviù.

La mattina seguente, cacciata di casa la gnocca per 30 denari, Silviù si diresse a Montecitorio, vestito di soli stracci, umile servitore del Santo Padre. Prima delle votazioni, una carrozza blu lo portò in un ristorantino lì vicino per poter consumare quello che, secondo i sondaggi del lunedì, sarebbe stato il suo ultimo pranzo da Maestro. Dopo aver preso posto lo raggiunsero i discepoli, sedendosi alla sua destra e alla sua sinistra. Scossi e preoccupati dal destino che gli era stato riservato, coloro che sedevano a sinistra sentivano un certo formicolio al sedere.

Mentre stavano mangiando, Silviù prese il pane, fece la preghiera di benedizione, poi spezzò il pane, lo diede ai discepoli e disse: "Prendete e mangiate; questo è il mio corpo."
Poi prese la coppa del vino, fece la preghiera di ringraziamento, la diede ai discepoli e disse: "Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue, offerto per tutti gli uomini, per il perdono dei peccati. Con questo sangue, il Santo Padre conferma la sua alleanza. Vi assicuro che d'ora in poi non berrò più vino fino al giorno in cui berrò con voi il vino nuovo nel regno di mio Padre."
Cantarono i salmi della festa, poi andarono verso Montecitorio.

Si aprì la votazione. Così parlò Finonzio Pilato:
"Presenti 309, votanti 308, astenuti 1, maggioranza 155, favorevoli 308, contrari nessuno, la camera approva..."
E quanto stabilito dalle Sacre Scritture si compì. Silviù non aveva più la maggioranza.
Dal versante opposto si levarono le urla dei nemici:
"Crocifiggilo, crocifiggilo!"
Finonzio Pilato allora disse:
"Prendetelo e mettetelo voi in croce. Per me, non ha fatto nulla di male."
Ma quelli gridarono:
"A morte! A morte! Crocifiggilo!"

Silviù, ormai inerme di fronte alla schiacciante evidenza dei numeri, volse lo sguardo ai traditori i quali lo sbeffeggiarono soffiandogli tanti bacini in segno di saluto. 
Così alzò gli occhi al cielo e in questo modo parlò: 
"Padre, perdona loro perché non sanno quel che fanno." 

I soldati intanto si divisero le vesti di Silviù, tirandole a sorte...

(click per ingrandire)
(Ultimo Pranzo - Leonardo da Vinci)
mercoledì 2 novembre 2011 7 commenti

Trick or treat?

Dolcetto o scherzetto? Chiedilo alla vita. 
Un altro Halloween è andato via. Non ho ben capito cosa diavolo ci faccia una festa del genere nel nostro calendario, tantomeno cosa significhi o cosa si festeggi, ma ben venga il pretesto di farsi quattro sane risate, vedersi con gli amici e passare una serata "diversa".
Chissà cosa chiede il diabetico... Scherzetto... o... dolcetto no... non posso... poi sale la glicemia... facciamo scherzetto e basta...
E Halloween, Halloween che porta quest'anno? Che mi porta quest'anno?
Porta streghe, fantasmi, mostri, paure, zucche vuote e tanto buio. Tutto nel nome e nello spirito della festa del demonio. Il demonio chiamato crisi.
Sto cazzo di demonio, il satana del debito pubblico, dei licenziamenti e dello spread (che non ho ancora capito cosa sia, ma per ripeterlo continuamente deve proprio essere qualcosa di grave). Ed è strano che se si alzi non vada bene. Di solito le cose che si alzano vanno bene, soprattutto alle donne, ma questo più si alza e più crea casini. Lo spread...
Ma è Halloween, ci si veste a tema, fioccano Frankenstein e Jack squartatori, fattucchiere e maghi di Oz, travestiti da politici, banchieri e governatori.
E per la prima volta tolgono la maschera e indossano quella che realmente gli appartiene, schifosa, viscida, mostruosa, quella che incute timore soprattutto quando tenta di rassicurarti:
"I rifiuti a Napoli spariranno in 3 giorni".
"Ventotto milioni e 622 mila italiani pagano meno tasse".
"Stiamo lavorando alla riduzione delle tasse".
"Non metteremo le mani nelle tasche degli italiani".
Ed è proprio in quel momento, continuamente, che realizzi che il peggio deve ancora venire.
E le visioni le ho anch'io, che credi. Spiriti spiritati, anime, angeli e demoni. Spettri, quelli figli di un futuro incerto, il mio futuro incerto, la paura di non combinare nulla, streghe e fattucchiere tanto magiche quanto puttane capaci di moltiplicare peni e pesci con il potere persuasivo delle proprie tette. Il delirio.
Vampiri in giacca e cravatta, travestiti da gente perbene e col sorriso dai canini ben affilati, succhiano denaro tramite truffe legalizzate che ci si ostina a definire banche, sia centrali che decentrate, europee o non, conti arancio o San Paolo, anche Cristo si indebita.
Draghi che guidano le BCE sputano sentenze di fuoco e lasciano col fiato sospeso coloro che non sono ancora stati bruciati dal loro alito incandescente. Ma la temperatura sale e il puzzo della carne arsa viva di figli e famiglie si diffonde nell'aria. Debiti. Usura.
Orchi spaventosi, denti gialli e bava alla bocca, stroncano sul nascere ogni speranza di successo, posti fissi, stipendi, tempi indeterminati, contratti. L'uomo nero lavora in nero.
Zombie, non morti morsi, decapitati, mutilati, sanguinanti, feriti dalla legge continuano a vivere, nonostante i reati. E come cazzo speri di ammazzarli? Cos'altro ci vuole per toglierseli dal mezzo? Niente, continuano a vagare, percependo stipendi e vitalizi.
Zucche vuote che non c'è bisogno di svuotare, un lanternino dentro non può starci. Quale lume della ragione vuoi che conoscano questi maledetti cospiratori nell'ombra?
Nel frattempo arriva pure il giorno della commemorazione dei defunti. Ma ai vivi chi ci pensa?

Trick or treat? TRICK OR TREAT!?!?!? EH!??!!?!? TRICK OR TREAT!?!?!??!?!?!

sabato 22 ottobre 2011 4 commenti

Un pomeriggio...

...raccogliendo noci in campagna, capitò che mi concentrai a scuotere i rami più alti, cercando di prendere quelle in cima. Non mi accorsi che di fronte a me, ad altezza d'uomo, ce n'erano di più grosse e numerose.
mercoledì 12 ottobre 2011 10 commenti

Ma che burlona...

...questa vita! Ma com'è giocherellona questa vita! Ma che simpaticona questa vita! E si diletta con le nostre realtà, ahhahahahahaha, è proprio divertente! Ma guardala, mentre da una parte sbuca un prete pedofilo, dall'altra sganciano bombe per salvare la popolazione e altrove aiutano le sedicenni bramose di successo sverginandole!
E non si salva proprio nessuno, tutti tutti tutti. Tutti giocattoli. E divertiamoci insieme! E sbucano animalisti che salvano cani e gatti, e spuntano vegetariani che mangiano carne di cavallo, e santifichiamo Amande Knox indagate e condannate in primo grado per omicidio, e idolatriamo Steve Jobs tasselli del nostro capitalismo (che in fondo fanno comodo se sei dal lato del mondo capitalista)... "siate affamati, siate folli".... ahhahahahahahaha, e ridiamoci su! E tanto chi si sente in grado di fare il serio?!?!? IO??!?!?!?! No, assolutamente, scusatemi, io no, non me la sento per niente. Io che ho fatto il chierichetto per 3 anni e adesso bestemmio Iddio? Aahahahahahahah. No, dai. Io non posso. Io che scrivo poesie sull'amore eterno, profondo, nobile e poi mi diverto con Tinto Brass? Ma non poooosso. Di nuovo!??!?! Io?? Proprio io che ho portato avanti con ardore la lotta contro i calciatori in sciopero e poi ho scommesso schedine fortunate sulla prima di campionato? Ehehehehehehhe, ti dico che non posso permettermelo. E non farmelo ripetere!!! Ancora?!?!?!? IO, proprio io che mi sono INDIGNATO, mi sono INDIGNATO quando hanno segato alla base l'albero secolare di fronte casa mia e poi mi sono pulito il culo con 3 strati di carta igienica simili ad una trapuntina matrimoniale? Per favore. Ahahahahhaahhaha, ma sul serio, ti ringrazio, ma non posso. Dai, io avevo detto che non avrei più messo piede lì dentro e adesso ci mangio pure. Non posso proprio. 
E tu, scusami, ma non puoi nemmeno tu! Ahahahahahahah, TU! Ti ricordi quando dicesti che non l'avresti più chiamata e che se l'avessi rivista le avresti sputato in faccia?! Adesso vi siete rimessi insieme!! AHAHAHAHAHAH, e tu, proprio tu, che hai predicato tanto Cristo e mi hai fatto le crociate? Per non parlare di quella volta che mettesti al rogo Giordano Bruno! AHAHAHAHAHAH, divertentissimo. Ma poi, scusa, hai presente quando mi dicesti che i diritti dell'uomo vanno rispettati e poi in Ruanda hai lasciato che la popolazione si sterminasse?!?!?! AHAHHAHAHAHAAH, quella volta l'hai proprio fatta grossa! Tutsi, Hutu.... l'hai fatta proprio grossa!!!
Aspetta, aspetta... e quella volta che mi dicesti che non avresti messo le mani nelle tasche degli Italiani? Alzasti le tasse subito dopo che venisti eletto!!! Un genio! E ti chiamano "Responsabile"....Ahahahahahahahaha... E l'antimafia? Ahahahahahah, fantastico, l'ex presidente dell'associazione antiracket...... ahahhahaahahhahaha... indagato!!! Dio mio, ho le lacrime agli occhi... basta, ti prego....
No, ti prego, non parliamo di sport, basta, per piacere, ahhahahahahaha... Il ciclismo, il calcio, il football americano, il tennis, IL BODYBUILDING; doping? What's doping? Chi, noi? Doping??!?!!? MAI VISTO!!!! AHAHAHHAHAHAHAHAHAHAHHAHAHA.. Mi fai scompisciare...
Vita mia quante risate, quante risate, e io che rischio la follia credendo di essere COERENTE!!! Non lo sarò mai, mai, mai e poi mai, HAHAHAHAAHHAHAHAHA!!!
Sai che ti dico? Continuiamo a riderci su, continuiamo, tanto, ammettiamolo, fra me e te, fra l'ipocrita e il sincero, chi sta veramente dicendo la verità...?...?...?...?...?...?...?...?


Mi piaceva la foto... Ecco tutto...

lunedì 10 ottobre 2011 0 commenti

Sconsacrazione dell'aforisma...

-E' solamente dicendo no che ti concentri sulle cose importanti. (Steve Jobs)
No che ti concentri sulle cose importanti.


-La speranza è il sogno di chi è sveglio. (Aristotele)
Sperare è il sogno di chi dorme.


-Gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime prima ancora che si vedano. (Paulo Coelho)
A rovinare tutto il resto ci pensano gli occhi. Specialmente se ti chiami Brunetta.


-L'immaginazione è l'unica arma nella guerra contro la realtà. (Jules de Gaultier)
Peccato che una delle due sia finta.


-Dietro la maschera di ghiaccio che usano gli uomini c'è un cuore di fuoco. (Paulo Coelho)
Dietro una maschera di ghiaccio c'è l'ipotermia.


-Non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà e per questo bisognerà che tu la perdoni. (Paulo Coelho)
Anche perché perdere la causa significa pagarle gli alimenti.


-Qui si fa l'Italia o si muore. (Giuseppe Garibaldi)
Sei morto.


-Non piangere perché qualcosa finisce, sorridi perché è accaduta. (Gabriel García Márquez)
Sorridi perché se qualcosa è accaduta vuol dire che è finita.


-Non mangia che colombe l'amore, e ciò genera sangue caldo, e il sangue caldo genera caldi pensieri e i caldi pensieri generano calde azioni, e le calde azioni sono l'amore. (William Shakespeare)
Non mangia che colombe l'amore, e ciò genera sangue caldo, e ciò è dovuto ad una malattia infettiva.


-Se il cuore è giusto, non importa dove sta la testa. (Sir Walter Ralegh)
Vallo a spiegare a Asdrubale Barca, Marco Tullio Cicerone, San Giovanni Battista, San Paolo apostolo,San Cristoforo, Santa Caterina d'Alessandria, Santi Cosma e Damiano, San Giorgio,San Maurizio, Santa Barbara, Cosroe II, Corradino di Svevia e Federico I di Baden-Baden, Marino Faliero, Francesco Bussone, Pietro Carnesecchi, Beatrice Cenci, Anna Bolena, Caterina Howard, Thomas More, Jane Grey, Maria Stuart, Walter Raleigh, Carlo I Stuart, Luigi XVI e Maria Antonietta, Antoine Lavoisier, André Chénier, Georges Jacques Danton, Maximilien de Robespierre, Felice Orsini, Sante Caserio, Hans Scholl e Sophie Scholl.


-Le fiabe dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti. (Roberto Benigni)  
La realtà spiega ai bambini che quelle erano fiabe.


-Lavora come se tu non avessi bisogno di soldi... (Madre Teresa di Calcutta)
Tanto non ti pagherebbero comunque. E poi, senza offesa, ma che stronzata hai detto...


-Una donna può velarsi il volto con un sorriso. (Kahlil Gibran)
Sorriso? In Afghanistan lo chiamano burqa.


-La normalità è solo una questione di consenso. Ossia, se molta gente pensa che una cosa sia giusta, quella cosa lo diventa. (Paulo Coelho)  
Vallo a spiegare a chi ha votato Forza Italia.

-È proprio la possibilità di realizzare un sogno che rende la vita interessante. (Paulo Coelho)
E' proprio la certezza di non realizzare un fico secco che rende la vita granché fastidiosa.


-Non possiamo tutto ciò che vogliamo, ma dobbiamo volere tutto ciò che possiamo. (Michel Riquet)
Basta volere tutto ciò che possiamo per realizzare che non possiamo tutto ciò che vogliamo.

-Non sarai mai da solo con un poeta nella tua tasca. (John Adams)
Avrai di certo tasche anormali per poterci infilare dentro un poeta.


-Il tempo e la pazienza possono più della forza o della rabbia. (Jean de La Fontaine)
Finiti i primi, i secondi sono inevitabili.

-Non aspettare di finire l'università, di innamorarti, di trovare lavoro, di sposarti,
di avere figli e di vederli sistemati, di perdere quei dieci chili, che arrivi il venerdì sera o la domenica mattina, la primavera, l'estate, l'autunno o l'inverno. Non c'è momento migliore di questo per essere felice. (Madre Teresa)
Quale momento scusa?


-Il modo migliore per realizzare un sogno è quello di svegliarsi. (Paul Valéry)
Il modo migliore per realizzare un sogno è quello di addormentarsi.


-Un gatto concederà la sua amicizia se ne meriterete l’onore, ma non sarà mai il vostro schiavo. (Théophile Gautier)
Il mio gatto ama Whiskas. Punto.


-Il paradiso è sotto i nostri piedi e sopra le nostre teste. (Henry David Thoreau)
Noi, guarda caso, ci troviamo tragicamente nel mezzo.

-Se un uomo non ha ancora scoperto qualcosa per cui morire non ha ancora iniziato a vivere. (Martin Luther King)
Eh??!?!?!


-Se lavoro incessantemente fino alla fine, la natura mi dovrà un'altra forma di esistenza quando quella presente sarà svanita. (Johann Wolfgang von Goethe)
Se lavoro incessantemente fino alla fine, mi accontento della pensione.

-Chi ha meno di quanto desidera deve sapere che ha più di quanto vale. (Georg C. Lichtenberg)
Sei proprio uno stronzo.


-Guarda le piccole cose perché un giorno ti volterai e capirai che erano grandi. (Jim Morrison)
Miopia?


-Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l'unico che sorride e ognuno intorno a te piange. (Paulo Coelho)
Sono morto. Perché diavolo dovrei sorridere?


-Il saggio sa di essere stupido, è lo stupido invece che crede di essere saggio. (William Shakespeare)
So di essere stato stupido. Non vuol dire che io sia saggio.
martedì 20 settembre 2011 9 commenti

Insonnia - bugie in versi di notti ad occhi aperti...

Tempo fa, in un vecchio post impregnato d'alcool, feci riferimento ad una mia presunta raccolta di poesie. Non le ho mai condivise con nessuno, le ho scritte, le ho rilette, le ho riscritte, ma ero più che convinto di doverle lasciare marcire all'interno del mio hard disk.
Come quasi la maggior parte delle decisioni che prendo, alla fine ho cambiato idea. Ho pensato di metterle insieme e di pubblicarle qui, sperando di allungare la loro vita resa monotona poiché conosciuta da un solo ed unico lettore (memmedesimo).
Ho salvato la raccolta  sia in ".doc" per gli agguerriti sostenitori del software proprietario, sia in ".pdf" così da non ledere l'animo pio di coloro che professano sesso libero fra le estensioni.

Permettetemi, prima di portarvi ai link per il download, di ringraziare delle persone che significano molto per me, dei veri e propri mecenati della cultura, i pochi rimasti che credono ancora in noi giovani scrittori di fandonie che sognano di vedere il proprio nome in libreria... loro... grazie ancora... gli unici... fantastici BENEFATTORI DEL GRUPPO ALBATROS IL FILO!
E' con loro che ho iniziato a sognare, è grazie a loro che le mie fantasticherie letterarie sono diventate realtà: è IL GRUPPO ALBATROS che ha accettato il mio manoscritto senza nemmeno leggerlo, è IL GRUPPO ALBATROS  che ha tanto creduto in me, è IL GRUPPO ALBATROS che punta sul mio talento, è IL GRUPPO ALBATROS che ha deciso di investire su di me e sulle mie opere qualora io semplicemente decidessi di investire su di loro EURO 3000 per comprare 150 copie obbligatorie della mia stessa opera. "Quante copie hai venduto???!?!?" "Sai, ne ho vendute 150 e le ho acquistate tutte io!!!!!! E me ne restano altre 150!!!! Voglio essere il primo ad averle!!!! I miei libri vanno a ruba a casa mia!!! Sono uno SCRITTORE!"

E quindi, GRUPPO ALBATROS, predetevi 'sto bel VAFFANCULO: Luciano De Crescenzo, Alberto Bevilacqua, Stefano Zecchi, Alda Merini (o di chi ne fa le veci), il poeta Premio Nobel Octavio Paz (o di chi ne fa le veci), Fernando Pessoa (o di chi ne fa le veci), Andrea Camilleri, Alberto BevilacquaPinketts, Vittorio Sgarbi (o di chi ne fa le veci) (magari), Carlo Verdone, Ennio Morricone, Walter Veltroni, Carlo Lucarelli, Gabriele La Porta, Maurizio Costanzo, Sergio Zavoli.
PRENDETEVI ANCORA UNA VOLTA STO VAFFANCULO, perché io 3000 euro per pubblicare un libro non ce li ho, perché avete preso in giro i miei sogni, perché l'unico modo in cui investirei sui vostri nomi sarebbe con un treno Frecciarossa...

Detto questo, quasi me ne dimenticavo, ecco i link.

PDF:

DOC:

Un GRAZIE, sul serio, va ad internet, alla rete che permette di condividere informazioni, libertà e verità fra noi abitanti del villaggio globale...

P.S. Se non avete un programma per aprire i PDF, potete gratuitamente scaricarlo da qui:


venerdì 9 settembre 2011 4 commenti

Con la gallina al guinzaglio...

...e delle vecchie comari al suo seguito, Madame Cuisse de Poulet attraversò sulle strisce alternando passi decisi a storte improvvise. Ansimando per il forte caldo che rendeva la vita non facile ai suoi polmoni già provati dal fumo, dovette fermarsi a pochi metri dalla macelleria; salutò in fretta le sue rugose amiche che, guardando di sfuggita l'orologio, realizzarono di essere abbastanza in ritardo da poter perdere il tram delle 11.15.
Dopo aver sentito salire il catarro in gola per la forte tosse, sputando con fare da maleducata incurante della gente attorno a lei, si alzò dalla panchina, spronò a suon di pedate la fedele gallina e si avviò verso la macelleria. Non appena la sentirono arrivare, aperta la porta, molti fra i clienti decisero di mettersi da parte cedendo volentieri il loro turno a Madame Cuisse de Poulet. Il sole ed il caldo avevano fatto il loro dovere e gli stracci che per pudore altrui teneva addosso puzzavano di sudore e di aia.
"Prego, mi dica..." chiese il macellaio affilando la mannaia ancora sporca di sangue.
"Si, dunque, ecco, mi dia una coscia di Labrador, un chilo di petto di Yorkshire e del tritato di Meticcio."
Senza aggiungere altro, il macellaio prese dal banco frigo quanto Madame Cuisse de Poulet aveva chiesto. Mannaia fra le mani, tagliò via deciso quanto di superfluo c'era nelle carni degli animali, poi, con dei coltelli ben più gentili ed affilati, accuratamente fece delle sottili fettine. Impacchettò tutto e lasciò calcolare al bilancino le quantità ed il prezzo. Totale: 15,70 euro. Sconto mendicante: 15,00.
Madame Cuisse de Poulet ringraziò e si fece spazio fra la gente. Uscì. Il caldo cocente la costrinse a fare un'altra piccola sosta. Scelse la panchina che poco tempo prima aveva abbandonato.
Ripensò, guardando la busta delle carni, al cambiamento che la dieta umana dovette sopportare pochi mesi prima. Quello strano evento stravolse decisamente ogni convenzione ed abitudine alimentare. Perchè no, sconvolse anche il modo che la gente aveva di rapportarsi alla natura e agli animali:


Era proprio successo invece. Dopo l'avvenimento vennero in tutto il mondo istituite delle commissioni volte a giudicare milioni e milioni di maiali, vacche, cavalli, polli, galline, conigli e tantissimi altri esseri ritenuti stupidi e, in quanto tali, meritevoli di morte per carne da macello. Cani, gatti, criceti e tanti altri animali da compagnia, ritenuti sensibili ai sentimenti umani, mantennero invece la loro posizione da privilegiati. Fino a quando, fino a quando, fino a quando non furono indetti dei test d'intelligenza a livello internazionale: 2 ore di tempo, 80 quesiti a risposta multipla, sbarrare con una "X" la soluzione corretta, ammessi sia gli intelligenti che i "probabili ignoranti". E le cose cambiarono. Cambiarono nel momento in cui vennero corretti i milioni e milioni di test che in quel periodo furono svolti dagli animali. Dalle risposte date risultò infatti che l'80% dei quesiti venne correttamente interpretato dagli animali ritenuti "ottusi", mentre quelli capaci di "intendere e di volere" portarono a casa un misero 15%. Fu la svolta: le macellerie si svuotarono di suini, bovini, ovini, equini, lasciando il posto sul banco frigo a cani, gatti, criceti, pesci rossi, pappagalli e così via, sconvolgendo inevitabilmente i ricettari umani.
Con un discorso a reti unificate il nostro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha chiaramente espresso la necessità di "considerare morti di serie A e morti di serie B in base all'intelligenza dell'essere vivente, giustificando qualsiasi decesso per cause d'imbecillità e condannando qualsiasi omicidio intelligente". Era arrivata... La svolta.
Madame Cuisse de Poullet scosse violentemente il capo, come a voler scacciare via quei pensieri antichi aggrappati alla sua mente. Rinvenne dal passato, pensò al presente, pensò alla sua nuova gallina domestica Ilary. Avrebbe dovuto comprarle una nuova museruola, la legge parlava chiaro. Ma occorreva rimandare tutto a domani. Aveva riposato fin troppo e le sue capre domestiche, senza la loro insalatina, avrebbero di certo consumato la sua moquette. Era giunta l'ora di tornare a casa...

domenica 4 settembre 2011 6 commenti

Per la serie "L'ho visto...!!!" - Il Corvo

In una rassegna cinematografica che si rispetti, nella mia rassegna cinematografica in particolare, non può di certo mancare un film del genere. Un film che ha segnato i miei 15/16 anni. Uno di quei periodi della vita in cui ci si stereotipa nell'eroe di turno, cercando di somigliare a lui, vestendosi come lui, pensando come lui, comportandosi come lui, dando una piega al proprio modo d'essere che possa il piu' possibile rispettare le sembianze dei nostri idoli. Forse non mi sono fatto tanti amici in quel periodo, forse mia madre si è pure preoccupata, forse non è stata un'ottima idea cercare di somigliare ad un metallaro satanista dalla folta chioma. Ma l'ho amato, cavolo quanto l'ho amato questo film, quanto l'ho divinizzato quel Brandon Lee, triste vittima di una morte dal sapore leggendario che, inutile negarlo, ha lasciato al suo personaggio quell'alone di macabro mistero a tratti irreale.
Il Corvo. Blackcrow. E' pure il mio nick. In qualsiasi parte della rete mi troverete, in qualsiasi forum, social network, fra gli angoli sperduti del web il mio soprannome sarà sempre lo stesso. Blackcrow. Coniato tempo fa, ma sempre presente. Un segno di riconoscimento, anche per gli amici. Lo è tutt'ora, nonostante io abbia tagliato i capelli e usi magliette un po' piu' colorate e sgargianti.
Che dire. Un FILMASSOLUTAMENTEDAVEDERE:


"Il Corvo" è un film del 1994 diretto da Alex Proyas, tratto dall'omonimo fumetto di James O'Barr. Viene narrata la storia di Eric Draven, ucciso insieme alla sua ragazza Shelly Webster durante la notte di Halloween da un gruppo di criminali. Data l'atrocità del delitto, la rabbia di Eric chiede giustizia affinchè il suo dolore possa finalmente placarsi. Le sue preghiere vengono esaudite ed un corvo, tramite fra il regno dei vivi e quello dei morti, resuscita il protagonista. Inizia così per Eric la tanto desiderata ricerca degli assassini i quali, senza misericordia alcuna, troveranno uno dopo l'altro la morte. Terminata l'opera, Eric potrà per sempre (e in pace soprattutto) ricongiungersi alla sua amata Shelly.

Nonostante il surreale susseguirsi degli eventi è un film che lascia sperare in una sorta di giustizia divina che permette a coloro che in terra non ne hanno mai avuta di riscattarsi. Rende tutto piu' affascinante un tocco di immortalità, la superiorità del protagonista rispetto al resto della razza umana, corrotta, inutile, abile solo a far del male, ricordando in non poche scene i veri ideali e valori di una vita che, a volte, ci sfugge di mano. La madre drogata e prostituta, la figlia orfana, gente senza scrupoli, il poliziotto corrotto, il poliziotto perbene, il cieco e spudorato desiderio di denaro. Eric è lì, in mezzo alla gentaglia, e si muove fra gli oscuri vicoli della città per fare giustizia, per farsi giustizia. Quasi un supereroe, un super dal gusto gothic-metal, ma un eroe. A tratti anche un poeta.
Purtroppo non si è ancora registrato nessun caso di corvi che diano l'opportunità a chi è ingiustamente passato a miglior vita di farsi giustizia. Qui bisogna costruirsela giorno dopo giorno, magari vivendo, perchè da morti si fa ben poco. Ma nella realtà l'irrealta stuzzica un pò la fantasia, ed è proprio nei film che i desideri degli uomini (forse vittime di rabbia repressa) riescono a trovare sfogo. In fondo "vittime, non lo siamo tutti?"
Per un macabro scherzo del destino, giustizia avrebbe voluto che Brandon Lee tornasse fra noi vivi per evitare quel tragico incidente che durante le riprese gli tolse la vita. Non è successo. Ed è granchè difficile fare la differenza fra il giusto e l'ingiusto; l'unica consapevolezza quindi, che nel concreto puoi tristemente avere, è l'esserci o il non esserci...
Guardatelo.

"È strano sai? Le piccole cose per Shelly contavano così tanto – Io le giudicavo insignificanti. Ma credimi, niente è insignificante." (Eric)

P.S. "Il Corvo" è uno ed uno solo. Tutto i sequel? Solo noia.
venerdì 19 agosto 2011 6 commenti

Lo chiamavano panta rei...

Un ruscello, le acque di un fiume, sempre in movimento, senza mai fermarsi, senza mai ripercorre quanto il loro corso ha già bagnato. E passano le vite, gli anni, le ere, tasselli di un'eternità che non potrà non avere una fine. Ricordi da bambini. Erano i tuoi giocattoli. Questa era la tua culla. Guardati in questa foto com'eri grosso! La tua prima parola. Le elementari. Cresci. Ma io ti conosco!! Ci scambiavamo la merenda! Alle medie eravamo seduti insieme! Cresci, devi crescere, studia, devi studiare, sono fortunato ad essere nato in questo lato del mondo, non l'ho decisio io, ma sono fortunato. E dall'altro lato muoiono di fame. L'uguaglianza! Lotta per i diritti! Ci sarà sempre qualcuno scontento... L'uguaglianza? Vorresti forse mai rendere uguale per tutti quel tutto che sarà sempre diverso? Ma io vivo per conto mio. Cresci, devo fare la barba. Ho trovato una ragazza, carina, è già finita. Cresci, il liceo, i litigi, battibecchi, mi passi il compito di latino? Ahahahahahahahah, quante risate, ti ricordi??? Ricordi? I ricordi, ti ricordi? Ricordare nel presente. Flash, l'estate scorsa, ci siamo divertiti un casino, quando eravamo uniti, tutti insieme, adesso le nostre strade si sono divise. E' scoppiata la guerra, in Libia, scoppiò anche in America, ci fu la prima e la seconda guerra mondiale, aspettiamo la rivoluzione, la crisi è passata, tempo fa ne attraversammo una peggiore. Si dice che dagli errori si impari (a farne altri). Ma tu lotta, devi lottare per i tuoi diritti, le cose cambieranno, stai crescendo, devi esserne consapevole. La vita va avanti, hai comprato l'iphone? Caro vecchio Nokia, è finito il tuo tempo. Non c'è campo, non riesco a chiamarti. Si stava meglio quando si stava peggio; lamentiamoci! Dovremmo tutti quanti scioperare! Siamo precari! Guardala la casta come si riempie le tasche! E noi qui a morir di fame! Sciopero! Sciopero! Sciopero! Rivoluzione, tempo fa come adesso, ti ricordi? Ricordi, ricordi, ricordi. Tocca a te. L'università, è ora di fare sul serio. Dovrai laurearti. Corsi di studi, libri, studia, leggi, libri, studia, leggi, libri, studia, leggi, tu, io, noi, voi, studiamo tutti quanti, libri, studia, leggi. Mi sono laureato con 110 e lode. Dottoressa, dottore, dottore, dottoressa. Matricola numero 0000605891, non superato. Ce l'ho fatta!!! Mi sono dato l'ultima materia! E adesso si lavora! Non ho trovato ancora un posto, mando un curriculum. Voglio mettere su famiglia, una volta non avevamo tutti quanti la possibilità di studiare. Una laurea, adesso, due, tre, quattro, cinque, sei, venti, cento, mille, centomila, un milione di tesi rilegate in pelle, Università degli Studi, io avrò un futuro, laurea, laurea, futuro, lavoro, famiglia, casa, realizzarmi. Cresco. Ti ricordi quando suonavamo il campanello di quel matto e fuggivamo via? Ricordi? Eh? Ricordi? Una famiglia, gli amici, le risate, scherzi, dall'altro lato del mondo muoiono di fame, qualcuno spara, qualcuno ruba, la criminalità aumenta, siamo in crisi... Dobbiamo lottare per i nostri diritti! Rivoluzione! Abbiamo finalmente conquistato ciò che volevamo, ma non è finita, la battaglia è ancora lunga (un'eternità). Ma quanta vita occorre per sentirsi vivi? E tutto scorre, piano piano, ma i tempi sono cambiati! Ma cos'è cambiato? Cos'è cambiato? Ricchi e poveri, università, chi ha e chi no, lavoro, amici, esci, ridi, scherzi, sì, vita, la chiamavano vita, ma di che ti lamenti? Rivoluzione! Lottiamo per il partito! Diritto di voto alle donne! Acqua bene comune! Nel frattempo studio. Ma guarda quello, che faccia tosta! L'ha mollata per un'altra! Io non mi fido di lui, mi ha voltato le spalle piu' di una volta... L'altra sera ho pagato io il conto, adesso tocca a te. Fantastica questa canzone, ricordi quando la cantavamo in auto? Ricordi?? Ricordi? Ricordi? E accumuliamo vita su vita, la tua, la mia. Esperienze. Nel frattempo studia. Devi realizzarti. Non ti senti realizzato? Realizza. Da che parte stai? Il prezzo del petrolio è alle stelle, ma l'auto non esiste ancora; il prezzo della farina è alle stelle! Protestiamo! Mangio, bevo, mangio, bevo, dormo. Tu un tetto ce l'hai, loro no. C'è chi muore di fame. E tu che ti lamenti! E ripartiamo il giro, riparte il giro, il cerchio, il cerchio della vita, nulla, piatta, per tutti, ma che senso ha, il corso delle cose, il medesimo per tutti,  e prendi parte a questo schifosissimo, maledettissimo ruscello, scorri con lui. Chi si impegna, chi lotta, chi ama, chi piange, chi ride, chi ruba, chi uccide, chi è senza soldi, chi è ricco, chi è sfacciato, chi è affascinante, chi proprio non può farne a meno, chi urla, chi è muto, chi è sordo, chi non vede, chi vota, chi non vota, chi crede in Dio, la lotta, chi scrive, chi studia, chi cresce, chi ha famiglia, chi è padre di famiglia, chi si sposa, chi nasce, cresce, corre, chi è su una sedia a rotelle, una sola occasione, una ed una sola, tutti, diversi in quell'insieme che ci rende uguali di fronte al vivere, ma profondamente disomogenei nel modo di affrontarla, sempre quella stessa vita, che ci rende di nuovo tutti uguali, ma la affrontiamo in maniera diversa la vita, e quindi siamo uguali, ma la affrontiamo in maniera diversa sta vita uguali vita affrontare diversi uguali vita affrontare diversi uguali vita affrontare diversi uguali vita affrontare diversi uguali vita affrontare diversi uguali vita affrontare diversi... "Bisogna che tutto cambi affinchè tutto resti com'è..." E' il gioco interminabile dell'eterno ritorno.



Non permettere che tutto perda di significato... Lo chiamavano nichilismo...
lunedì 15 agosto 2011 2 commenti

Nonsense...

Guardale le sterminate praterie di prataioli funghi in fiore viola senza che nessuno se ne accorga sbocciano in un batti baleno mentre giganti di gomma ne assaggiano la pregiata fattura bambini di cartapesta giocano a rincorrere spensierati un'aquilone d'ali d'upupa senza conoscerne i reali colori. E' tutto un equilibrio sopra un filo di rame che nemmeno i folletti d'oltralpe potrebbero mai assaporare data la complicata natura delle loro venature color carne. E chi potrebbe mai capirlo? Sei il solo a correre fra le sterpaglie dell'Arizona impregnate di tabasco senza alcuna pietà per coloro che il piccante non lo sopportano. E allora? Cosa fare? Non ti resta che inseguire i boschi senza nome alla ricerca di tabacco d'ottima qualità affinché l'orologio possa scorrere lento attraverso i minuti in salsa rosa. Cosa t'aspetti da me? Superfluo dire che non potrò mai donarti quella tua tanto ambita luna di miele e ricotta farcita d'ananas. Inutile il tuo sguardo di ghiaccio si posa sul mio sorriso d'avorio quando nemmeno il bronzo può scolpire le emozioni di un'anima fatta di pan di spagna. Fiumi d'acqua gassata attraversano i nostri sobri abbracci, inconsapevoli di un verde troppo furbacchione per essere determinato a restare tale. E le stagioni passano, senza che i nostri piatti se ne accorgano, prima primizie, poi vasi di stagno senza alcun bronzo abbastanza perspicace da capire che la vita non è nient'altro che passeggera trottola fra le giostre. E animali di plastica osservano inermi i nostri discorsi di legno, attentando alla nostra piromania debole una lingua italiana fatta di sole regole ma di futile rispetto. E quanti la rispettano? E viaggiare su vagoni infestati di patatine fritte quanto può essere conveniente per un capitano vegetariano? Di cosa ti preoccupi? Mucche d'avorio saranno pronte a sfamare le tue voglie, paure incontaminate fra lucertole e sparvieri. Guardala l'aquila in cielo, indomita fra la specie, consapevole della propria unitarietà a tal punto da rischiare la solitudine pur di rimanere illesa. E quanti rischierebbero la vita? Quanti assaggerebbero il frutto velenoso di quel nespolo in fiore? Pochi eletti avranno l'opportunità di vedere e vendere il nettare degli dei, caro dono di un re senza poltrona. E chi di voi avrà il coraggio di urlare contro la luna di bianco vestita? Inutile anche questo, stelle in titanio riusciranno ad alimentare turbine senza padrone e senza senno. Perché questo è il gusto del non senso. Quanti di voi sapranno con delicatezza assaporare le dolci melodie amare di una chitarra non accordata? E sarà allora che la consapevolezza dell'inutile riuscirà a possedere i nostri pensieri, troppo concentrati a trovare una via d'uscita per potersi accorgere della porta chiusa...BOH
giovedì 28 luglio 2011 2 commenti

Vite a confronto

Noi, grossi squali di città...

Formichine laboriose programmate come macchine in continuo movimento, simili a ciborg frenetici sguardi da automi insignificanti in un tutto che si muove veloce, obiettivi semplici in una giornata di poche ore... Autobus, tram, metropolitana, treni, veloce veloce, di corsa, muoviti, il tempo stringe, non posso guardarti negli occhi, la mia valigia, veloce, corri... Attento alle strisce, il semaforo è ancora rosso... Mi tocca prendere il 314, sbagliato, meglio il 318, raggiungeremo il centro e poi prenderemo la metro... Linea A... Le rotaie fischiano, fischia, beep, le porte stanno per chiudersi, entra, sbrigati... Spingi, fatti strada... Occorre essere furbi per non rimanere tagliati fuori... Strade a otto corsie... L'autobus, l'abbiamo perso... Andiamo a piedi? Troppo lontano, non arriveremo mai, stai attento, ma io ti conosco? No... Quante persone corrono flussi ininterrotti di gente, facce, nasi, zigomi, occhi, respiri, l'aria pesante di luglio nei sotterranei su rotaie immobili corre all'impazzata il treno dai collegamenti già decisi incanalati nella vita di uomini carichi d'odio e lo chiamano "stress", ti chiamano "stress", ma noi corriamo, dobbiamo vivere, corriamo, corriamo, svelti, anticipiamo i tempi, è già tardi, è sempre troppo tardi, arriviamo tardi, è tardi, corri, occorre essere puntuali, è tardi, sempre sempre sempre sempre troppo tardi, prendi la coincidenza arrivi prima, occhio alle moto che sfrecciano sulle strade senza limiti, caos, in principio era il caos, adesso ci si muove, veloci, l'ambulanza cerca spazio, alienati, passi dopo passi, sguardo basso fisso l'obiettivo nel radar e parto, via, scusi lei? Vado di fretta, chiama un taxi, non so dove stiamo andando, faccio un giro... Prendo il TuttoCittà? Ma noi abbiamo i servizi, noi abbiamo le università, noi abbiamo il McDonald's... Ci siamo, eccoci... Siamo arrivati... E' di nuovo tardi, occorre andare via... E allora ripartiamo formichine laboriose veloci fra smog auto tram bus metropolitane binari veloci fragorosi sssssssssssssfrrrrrrrrrrrrrrrruuuuuuuuuuuu iiiiiiiii broooooooooooom tac tac tac tac tac tac tac entra entra entra le porte stanno per chiudersi beeep permesso non posso perdere il... beeep... beeep... beeep... tocca a me... è occupato? Sei de coccio... Non puoi...  Siamo fuori... Un caffè per favore, no, c'era prima il signore mi scusi c'ero io rispetta la fila ripartiamo ho fame ho sete muoviti il tempo stringe, corriamo, veloci ma quanta vita ci vuole per fare le cose con calma? Mi presti la tua? NO... E chi li vede i settant'anni...

Noi, piccoli pesci rossi di paese...

Driiiiin... Suona la sveglia... no dai... altri 5 minuti... salgo a piedi... arrivo puntuale ugualmente.... ok........... è ora di vestirisi............ scarpa destra............scarpa sinistra............... cravatta.......... giacca..........bene....... attraverso......... Paaaaaaaolooooo, vuoi un caffè? Andiamo....... offro io............ in famiglia tutto bene....... guarda............ "scappo"....... sono troppo puntuale oggi....... e rilassati........ vai sempre di fretta........ahahahhaahahah... abbiamo il tempo di ridere.......... riflettici sulle cose.......... la gatta frettolosa fa i gattini ciechi.......... passeggiatina?........... Ronf.............Zzzzzzzzzzzzzzz.........Ronf.............ZZZZZzzzzzzzzzzzzz.......... Guarda che bel tramonto........... No dai? Sul serio? I Cesaroni hanno divorziato?.......... Sottoterra ci stanno i broccoli............ Spunteranno pure le patate.............. Ste feste di paese le odio.............. Vado a buttare l'immondizia............... Torno a casa alle 4 del mattino.............. da solo................ a piedi............... ci conosciamo tutti............. una piccola rissa ogni tanto.......... ma con calma.............. E poi si lamentano............... Non ho tempo............. O forse è il tempo che non ha me? Non avrai il mio scalpo!............. Il mondo va veloce e tu stai indietro............ E chi sorpassa................ Tu lo chiami "stress"?............ Io lo chiamo............ lui non risponde........... piccole.............. piccole................. formichine.............. laboriose.............. ma no.............. ci penseranno le cicale............. L'autobus? Sì, l'abbiamo preso per andare in gita l'anno scorso.............. Lascia la macchina a casa........... andiamo a piedi............. piedi............ piedi........... Vai dritto, svolti a sinistra e sei praticamente arrivato................... Non ho mai usato la terza........... La mia auto va solo in prima e seconda................ Strisce pedonali?............... Risparmiamo vernice............. Piano............. Vai piano................. La vita va assaporata............. Lentamente............ Che qui si campa cent'anni..................................................................
venerdì 15 luglio 2011 6 commenti

Dialogo fra spermatozoi...

E un impeto d'intenso piacere giunse dall'unione di quei due sessi ansimanti fra sospiri di  corpi avvinghiati alla carne fatta di una passione ancora immatura ma abbastanza consapevole da poter dare nuova vita tramite il seme di colui che uomo dentro donna obbedì all'"andate e moltiplicatevi". E da li' a poco, fra gli ultimi spasmi di una sfrenata eccitazione, avrebbe preso corpo mortale una nuova realtà. Sì... Una.... Nuova... Realtà.... Forse... Se....


"Qui sperMario, mi ricevete?"


"SperManuele a sperMario, ti sento forte e chiaro... dimmi tutto!"


"Siamo rimasti in pochi... La mia squadra ha perso migliaia di unità... Stavolta l'utero si è difeso bene... Senza contare le Tube di Falloppio... Un disastro... Com'è la situazione laggiù?"


"Lassamo perde... Guarda, un inferno... Teste mozzate, code frantumante, un'intero plotone sterminato... St'imbecille si è pure fatto na partita di calcetto oggi... Distrutti... Non c'è stato modo di far riprendere la squadra operativa... Tutti a pezzi e questi sono gli inevitabili risultati..."


"Madonna mia... Un ultimo sforzo... Possiamo ancora farcela, dobbiamo proseguire, pour l'insémination!" E via con la carica...


SperMario purtroppo non fece in tempo ad infuocare gli animi dei commilitoni che, girandosi, piantò una testata contro le pareti dell'utero. I suoi, convinti che fosse una strategia di guerra, fecero altrettanto. Tutti morti.
SperManuele guardò SperMaurizio, suo unico compagno, e si fecero una sana risata, convinti che tutto fosse stato fin troppo semplice. Entrambi erano buoni amici e avevano avuto la gran fortuna di trovare un ovulo a testa; li avrebbero fecondati entrambi per la gioia dei genitori che si sarebbero dovuti sopportare due gemelli rompicoglioni in giro per casa.
Erano lì, di fronte al successo, quando SperManuele improvvisamente si voltò e osservò SperMaurizio:


"Ne sei proprio sicuro?"


"Perchè?"


"Non hai sentito il telegiornale? Tagli qua, tagli la', disoccupazione, guerre, petrolio, Berlusconi, Beppe Grillo, Tav... E se nasciamo in una famiglia di disagiati? E se nostro padre perde il posto di lavoro? E se la destra non cade?"


"Uff... Hai ragione, ma che vuoi fare? Autodistruggerti? Dopo tutti gli sforzi che abbiamo fatto per arrivare fin qui! Io...."


"Chiama gli altri. Vedi cos'hanno deciso"


SperMaurizio tirò fuori l'iphone 4 e chiamò in America:
"Halò?"


"Si... Dunque... Sono SperMaurizio... Io e SperManuele abbiamo qualche dubbio nel fecondare gli ovuli... Voi che fate? Com'è lì la situazione?"


"Exscus mi ai dont anderstend. Hu ar iu? I ev to fertilize egg..."
"Se ciao..."


Altro numero... Arabia Saudita...
"Pronto?"


"أ"نا آسف أنا مشغول تخصيب البويضة


"Mmmmm...No"


"Quindi?" chiese preoccupato SperManuele.


"Non so che dirti. La situazione è complicata ovunque... Pensandoci bene hai ragione... Forse è meglio lasciare perdere la missione e dare forfait. Che ne pensi?"


"Scusa eh, fai un bilancio: nasciamo mortali, moriremo comunque, se decidiamo ugualmente di nascere rischiamo di dover fare una vita dimmerda, in ogni caso ci tocca andare a lavorare, sentiremo le cazzate di Tremonti, le malattie, i vaccini, le bombe, gli assassini, la giustizia, il mutuo, Barbara d'Urso, Tamarreide... Io non sono pronto, sul serio! Dopo la bella vita nei testicoli non me la sento di affrontare tutto questo...."


"Forse hai ragione... Lasciamo perdere? Magari ci penseranno i posteri..."


"Ma si dai... Non è mica l'ultima... Capiterà un'altra volta senza preservativo..."


"Ok... Adesso... Tocca ucciderci... Che si fa?"


"Aspettiamo che si accenda la TV... Stasera c'è Roberto Giacobbo... Se prima ci si rompeva i coglioni ascoltandolo, vuoi che adesso non faccia lo stesso effetto?"


"Ottima idea... Sarà per la prossima volta... Sei stato un ottimo compagno di viaggio... Sei il mio migliore SpermAmico"


"Anche tu.... Anche tu...."


 
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