martedì 20 settembre 2011 9 commenti

Insonnia - bugie in versi di notti ad occhi aperti...

Tempo fa, in un vecchio post impregnato d'alcool, feci riferimento ad una mia presunta raccolta di poesie. Non le ho mai condivise con nessuno, le ho scritte, le ho rilette, le ho riscritte, ma ero più che convinto di doverle lasciare marcire all'interno del mio hard disk.
Come quasi la maggior parte delle decisioni che prendo, alla fine ho cambiato idea. Ho pensato di metterle insieme e di pubblicarle qui, sperando di allungare la loro vita resa monotona poiché conosciuta da un solo ed unico lettore (memmedesimo).
Ho salvato la raccolta  sia in ".doc" per gli agguerriti sostenitori del software proprietario, sia in ".pdf" così da non ledere l'animo pio di coloro che professano sesso libero fra le estensioni.

Permettetemi, prima di portarvi ai link per il download, di ringraziare delle persone che significano molto per me, dei veri e propri mecenati della cultura, i pochi rimasti che credono ancora in noi giovani scrittori di fandonie che sognano di vedere il proprio nome in libreria... loro... grazie ancora... gli unici... fantastici BENEFATTORI DEL GRUPPO ALBATROS IL FILO!
E' con loro che ho iniziato a sognare, è grazie a loro che le mie fantasticherie letterarie sono diventate realtà: è IL GRUPPO ALBATROS che ha accettato il mio manoscritto senza nemmeno leggerlo, è IL GRUPPO ALBATROS  che ha tanto creduto in me, è IL GRUPPO ALBATROS che punta sul mio talento, è IL GRUPPO ALBATROS che ha deciso di investire su di me e sulle mie opere qualora io semplicemente decidessi di investire su di loro EURO 3000 per comprare 150 copie obbligatorie della mia stessa opera. "Quante copie hai venduto???!?!?" "Sai, ne ho vendute 150 e le ho acquistate tutte io!!!!!! E me ne restano altre 150!!!! Voglio essere il primo ad averle!!!! I miei libri vanno a ruba a casa mia!!! Sono uno SCRITTORE!"

E quindi, GRUPPO ALBATROS, predetevi 'sto bel VAFFANCULO: Luciano De Crescenzo, Alberto Bevilacqua, Stefano Zecchi, Alda Merini (o di chi ne fa le veci), il poeta Premio Nobel Octavio Paz (o di chi ne fa le veci), Fernando Pessoa (o di chi ne fa le veci), Andrea Camilleri, Alberto BevilacquaPinketts, Vittorio Sgarbi (o di chi ne fa le veci) (magari), Carlo Verdone, Ennio Morricone, Walter Veltroni, Carlo Lucarelli, Gabriele La Porta, Maurizio Costanzo, Sergio Zavoli.
PRENDETEVI ANCORA UNA VOLTA STO VAFFANCULO, perché io 3000 euro per pubblicare un libro non ce li ho, perché avete preso in giro i miei sogni, perché l'unico modo in cui investirei sui vostri nomi sarebbe con un treno Frecciarossa...

Detto questo, quasi me ne dimenticavo, ecco i link.

PDF:

DOC:

Un GRAZIE, sul serio, va ad internet, alla rete che permette di condividere informazioni, libertà e verità fra noi abitanti del villaggio globale...

P.S. Se non avete un programma per aprire i PDF, potete gratuitamente scaricarlo da qui:


venerdì 9 settembre 2011 4 commenti

Con la gallina al guinzaglio...

...e delle vecchie comari al suo seguito, Madame Cuisse de Poulet attraversò sulle strisce alternando passi decisi a storte improvvise. Ansimando per il forte caldo che rendeva la vita non facile ai suoi polmoni già provati dal fumo, dovette fermarsi a pochi metri dalla macelleria; salutò in fretta le sue rugose amiche che, guardando di sfuggita l'orologio, realizzarono di essere abbastanza in ritardo da poter perdere il tram delle 11.15.
Dopo aver sentito salire il catarro in gola per la forte tosse, sputando con fare da maleducata incurante della gente attorno a lei, si alzò dalla panchina, spronò a suon di pedate la fedele gallina e si avviò verso la macelleria. Non appena la sentirono arrivare, aperta la porta, molti fra i clienti decisero di mettersi da parte cedendo volentieri il loro turno a Madame Cuisse de Poulet. Il sole ed il caldo avevano fatto il loro dovere e gli stracci che per pudore altrui teneva addosso puzzavano di sudore e di aia.
"Prego, mi dica..." chiese il macellaio affilando la mannaia ancora sporca di sangue.
"Si, dunque, ecco, mi dia una coscia di Labrador, un chilo di petto di Yorkshire e del tritato di Meticcio."
Senza aggiungere altro, il macellaio prese dal banco frigo quanto Madame Cuisse de Poulet aveva chiesto. Mannaia fra le mani, tagliò via deciso quanto di superfluo c'era nelle carni degli animali, poi, con dei coltelli ben più gentili ed affilati, accuratamente fece delle sottili fettine. Impacchettò tutto e lasciò calcolare al bilancino le quantità ed il prezzo. Totale: 15,70 euro. Sconto mendicante: 15,00.
Madame Cuisse de Poulet ringraziò e si fece spazio fra la gente. Uscì. Il caldo cocente la costrinse a fare un'altra piccola sosta. Scelse la panchina che poco tempo prima aveva abbandonato.
Ripensò, guardando la busta delle carni, al cambiamento che la dieta umana dovette sopportare pochi mesi prima. Quello strano evento stravolse decisamente ogni convenzione ed abitudine alimentare. Perchè no, sconvolse anche il modo che la gente aveva di rapportarsi alla natura e agli animali:


Era proprio successo invece. Dopo l'avvenimento vennero in tutto il mondo istituite delle commissioni volte a giudicare milioni e milioni di maiali, vacche, cavalli, polli, galline, conigli e tantissimi altri esseri ritenuti stupidi e, in quanto tali, meritevoli di morte per carne da macello. Cani, gatti, criceti e tanti altri animali da compagnia, ritenuti sensibili ai sentimenti umani, mantennero invece la loro posizione da privilegiati. Fino a quando, fino a quando, fino a quando non furono indetti dei test d'intelligenza a livello internazionale: 2 ore di tempo, 80 quesiti a risposta multipla, sbarrare con una "X" la soluzione corretta, ammessi sia gli intelligenti che i "probabili ignoranti". E le cose cambiarono. Cambiarono nel momento in cui vennero corretti i milioni e milioni di test che in quel periodo furono svolti dagli animali. Dalle risposte date risultò infatti che l'80% dei quesiti venne correttamente interpretato dagli animali ritenuti "ottusi", mentre quelli capaci di "intendere e di volere" portarono a casa un misero 15%. Fu la svolta: le macellerie si svuotarono di suini, bovini, ovini, equini, lasciando il posto sul banco frigo a cani, gatti, criceti, pesci rossi, pappagalli e così via, sconvolgendo inevitabilmente i ricettari umani.
Con un discorso a reti unificate il nostro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha chiaramente espresso la necessità di "considerare morti di serie A e morti di serie B in base all'intelligenza dell'essere vivente, giustificando qualsiasi decesso per cause d'imbecillità e condannando qualsiasi omicidio intelligente". Era arrivata... La svolta.
Madame Cuisse de Poullet scosse violentemente il capo, come a voler scacciare via quei pensieri antichi aggrappati alla sua mente. Rinvenne dal passato, pensò al presente, pensò alla sua nuova gallina domestica Ilary. Avrebbe dovuto comprarle una nuova museruola, la legge parlava chiaro. Ma occorreva rimandare tutto a domani. Aveva riposato fin troppo e le sue capre domestiche, senza la loro insalatina, avrebbero di certo consumato la sua moquette. Era giunta l'ora di tornare a casa...

domenica 4 settembre 2011 6 commenti

Per la serie "L'ho visto...!!!" - Il Corvo

In una rassegna cinematografica che si rispetti, nella mia rassegna cinematografica in particolare, non può di certo mancare un film del genere. Un film che ha segnato i miei 15/16 anni. Uno di quei periodi della vita in cui ci si stereotipa nell'eroe di turno, cercando di somigliare a lui, vestendosi come lui, pensando come lui, comportandosi come lui, dando una piega al proprio modo d'essere che possa il piu' possibile rispettare le sembianze dei nostri idoli. Forse non mi sono fatto tanti amici in quel periodo, forse mia madre si è pure preoccupata, forse non è stata un'ottima idea cercare di somigliare ad un metallaro satanista dalla folta chioma. Ma l'ho amato, cavolo quanto l'ho amato questo film, quanto l'ho divinizzato quel Brandon Lee, triste vittima di una morte dal sapore leggendario che, inutile negarlo, ha lasciato al suo personaggio quell'alone di macabro mistero a tratti irreale.
Il Corvo. Blackcrow. E' pure il mio nick. In qualsiasi parte della rete mi troverete, in qualsiasi forum, social network, fra gli angoli sperduti del web il mio soprannome sarà sempre lo stesso. Blackcrow. Coniato tempo fa, ma sempre presente. Un segno di riconoscimento, anche per gli amici. Lo è tutt'ora, nonostante io abbia tagliato i capelli e usi magliette un po' piu' colorate e sgargianti.
Che dire. Un FILMASSOLUTAMENTEDAVEDERE:


"Il Corvo" è un film del 1994 diretto da Alex Proyas, tratto dall'omonimo fumetto di James O'Barr. Viene narrata la storia di Eric Draven, ucciso insieme alla sua ragazza Shelly Webster durante la notte di Halloween da un gruppo di criminali. Data l'atrocità del delitto, la rabbia di Eric chiede giustizia affinchè il suo dolore possa finalmente placarsi. Le sue preghiere vengono esaudite ed un corvo, tramite fra il regno dei vivi e quello dei morti, resuscita il protagonista. Inizia così per Eric la tanto desiderata ricerca degli assassini i quali, senza misericordia alcuna, troveranno uno dopo l'altro la morte. Terminata l'opera, Eric potrà per sempre (e in pace soprattutto) ricongiungersi alla sua amata Shelly.

Nonostante il surreale susseguirsi degli eventi è un film che lascia sperare in una sorta di giustizia divina che permette a coloro che in terra non ne hanno mai avuta di riscattarsi. Rende tutto piu' affascinante un tocco di immortalità, la superiorità del protagonista rispetto al resto della razza umana, corrotta, inutile, abile solo a far del male, ricordando in non poche scene i veri ideali e valori di una vita che, a volte, ci sfugge di mano. La madre drogata e prostituta, la figlia orfana, gente senza scrupoli, il poliziotto corrotto, il poliziotto perbene, il cieco e spudorato desiderio di denaro. Eric è lì, in mezzo alla gentaglia, e si muove fra gli oscuri vicoli della città per fare giustizia, per farsi giustizia. Quasi un supereroe, un super dal gusto gothic-metal, ma un eroe. A tratti anche un poeta.
Purtroppo non si è ancora registrato nessun caso di corvi che diano l'opportunità a chi è ingiustamente passato a miglior vita di farsi giustizia. Qui bisogna costruirsela giorno dopo giorno, magari vivendo, perchè da morti si fa ben poco. Ma nella realtà l'irrealta stuzzica un pò la fantasia, ed è proprio nei film che i desideri degli uomini (forse vittime di rabbia repressa) riescono a trovare sfogo. In fondo "vittime, non lo siamo tutti?"
Per un macabro scherzo del destino, giustizia avrebbe voluto che Brandon Lee tornasse fra noi vivi per evitare quel tragico incidente che durante le riprese gli tolse la vita. Non è successo. Ed è granchè difficile fare la differenza fra il giusto e l'ingiusto; l'unica consapevolezza quindi, che nel concreto puoi tristemente avere, è l'esserci o il non esserci...
Guardatelo.

"È strano sai? Le piccole cose per Shelly contavano così tanto – Io le giudicavo insignificanti. Ma credimi, niente è insignificante." (Eric)

P.S. "Il Corvo" è uno ed uno solo. Tutto i sequel? Solo noia.
 
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