tag:blogger.com,1999:blog-28784756903494120122024-03-13T21:56:52.286+01:00Sturamente...Pierpaolohttp://www.blogger.com/profile/07459446572732225056noreply@blogger.comBlogger147125tag:blogger.com,1999:blog-2878475690349412012.post-70257638097573598142019-10-01T05:29:00.001+02:002019-10-01T05:52:53.371+02:00La storia dei centrini<div style="text-align: justify;">
<b>I centrini non sanno qual è il loro posto. Non comprendono per quale motivo sono diventati un ornamento. Non fanno parte dell'arredamento, non sono necessari perché i vasi, i fiori, i cestini pieni di biscotti, le foto dei momenti dolci e amabili, tutti, stanno comunque in piedi anche senza di loro.<br />Non c'è un motivo ben preciso per cui un giorno decidiamo di prenderne uno, di centrino. Rimane in silenzio, nel suo piccolo spazio, aspettando che qualcosa si poggi su di lui. Sostiene, regge al fardello dei giorni silenziosi che passano, a prescindere dal significato delle cose, per evitare che ciò di cui si prende cura incoscientemente si rovini o venga urtato dal peso delle lune, di traverso, che passano. Sa bene di essere poco utile, ma lo fa lo stesso, pazzo d'</b><i><span style="color: red;">amore</span></i><b> nel dubbio di servire a qualcuno. E' la sua unica verità ed è la sola cosa che sa. Protegge, senza chiedere niente in cambio, incondizionatamente.</b><br />
<b>A volte non hanno bisogno di essere lavati, rimangono casti e puri, bianchi o del colore che gli appartiene, senza macchia fino a che il loro stesso ospite non li sporchi. Hanno dei difetti anche i centrini, magari sfilacciati agli angoli dei loro caratteri miti, spigolosi a volte ma cortesi e leali. Sono stati cuciti da mani sapienti e pazienti, mani che con garbo li hanno lavorati ed educati.</b><br />
<b>Mentre passano le stagioni e l'autunno fa capolino fra le finestre e l'estate è ormai un dolce ricordo, loro osservano con attenzione il tempo che passa, ascoltano le persone che siedono al tavolo, i litigi, i pianti, ma restano impassibili.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>A volte si sentono un po' stretti, nel ruolo che gli è stato assegnato. </b><span style="color: red;"><i>Perché</i></span><b> nonostante tutto, continuano a ripetersi </b><span style="color: red;"><i>"vai via"</i></span><b>, sparire senza dire nulla, ma credono sempre di essere importanti, per qualcuno o per qualcosa, fosse anche per se stessi, dato che la Natura non può essere rinnegata.</b><b><br />In realtà i centrini soffrono, non lo dicono né lo danno a vedere, ma tendono a provare delle emozioni, anche quando il mondo circostante non si accorge di loro.</b><br />
<b>Ed è il loro maledetto destino, chiedersi il </b><i><span style="color: red;">"perché?"</span></i><b> ma fare il possibile, quasi in ogni occasione venga richiesta la loro presenza.</b><br />
<b>Se non sono importanti nel momento in cui servono, pensano con umiltà di esserlo stati, in passato, in un grande castello o in una casa ricca, sfarzosa e piena di lusso. Tuttavia, in quei casi, nel lusso intendo, si sentono a disagio, perché loro, i centrini, sono così discreti da non mostrarsi mai superiori. Possono essere solo primi, primi fra pari. A volte soffrono anche della solitudine dei numeri primi.</b><br />
<b>Di solito sono belli, vengono apprezzati e qualcuno, per loro disgrazia, li sceglie donandogli il ruolo stesso di centrino. Potrebbero essere incorniciati e appesi al muro, in modo che il motivo del loro essere tali abbia almeno un po' di dignità, ma risulterebbero banali e questo non è possibile per chi arreda la casa della propria anima con rigor di logica e autismo. Non esistono centrini brutti, proprio perché non servono vanno creati belli, altrimenti non li accetterebbero mai e se li scegli, significa innanzitutto che sono graziosi, cuciti a modo, con tanta pazienza e i ghirigori giusti, intrecciati come il loro carattere tortuoso, ma sincero. Sono belli, è vero, ma fino a un certo punto. Di solito, per loro, non c'è spazio nella modernità e non sono più al passo coi tempi. Puoi vederle solo nelle case dei nonni, dove regna l'amore per le cose semplici, non qui, nelle dimore delle vaste e poliedriche forme delle città. Se sono gemelli, diversi, non sai dove metterli senza che si scontrino.</b></div>
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<b>Lì fuori c'è la possibilità di innamorarsi di nuovo di qualcos'altro, e poi ancora una volta, forse all'infinito, finché non si è stanchi di cercare e si trova ristoro nel calore del talamo nuziale, accanto al quale, forse allora, in quel momento, nei comodini accanto, appariranno dei centrini, perché loro sono utili solo quando l'amore per le cose semplici ma essenziali è reale e non ha più paura del domani che potrebbe cambiare le cose. Ma ad essere sinceri, suvvia, poi, al matrimonio, chi ci pensa? Chi farebbe mai una lista nozze con dei centrini? Chi regalerebbe mai un centrino? Un centrino, se ce l'hai, te ne liberi. Se lo vuoi, te lo compri, con l'animo materialista di chi si serve di qualcosa, ma non ha bisogno di niente, in realtà. Un po' come un nuovo paio di scarpe. Se serve, è l'ultimo modello. Se ne hai bisogno, ci cammini dolcemente fino alla fine dei giorni, con la suola distrutta e i lacci strappati, sporche di fango e lacrime. Perché erano tue, quelle scarpe e le hai indossate. Profumano di te. Prima erano in negozio e odoravano di fabbrica, tutte uguali. Adesso, profumano di te, ed è intimo, le hai addomesticate, come la volpe. Loro ti amano e tu ti fidi di loro perché le conosci. Quelle nuove, invece, devono ancora prendere la giusta forma del piede e potresti dover di nuovo sopportare dei calli o dei duroni che nel corso delle giornate fanno male, al passo, quotidiano, mentre fai la spesa o una passeggiata, mentre vai al parco a prendere un gelato o corri sull'asfalto. E ti ricorderai poi di quelle care, vecchie scarpe. Vecchie, è vero, ma dio quanto erano comode e con morbidezza, ma anche sensualità rara, accarezzavano i tuoi piedi. Forse per questo sai di volergli bene. Difficilmente le rimpiazzi, perché il nuovo è forse più bello, eppure scomodo, come dicevo, perché la sicurezza di un amore innato è come il primo paio di scarpe. Se ne compri uno nuovo, probabilmente lo lascerai nella scarpiera. Ti consola il solo fatto di averle e arriverà l'occasione ideale per usarlo. Le hai comprate di nuovo forse solo per curiosità. </b><br />
<b>Le vecchie scarpe, invece, non rimangono nella scarpiera ad aspettare un segno del destino per essere usate, ma sono sempre lì, a portata di mano, perché ne puoi avere sempre bisogno per fare un giro sul lungomare, al tramonto e ti porteranno fino in America, se necessario, perché saranno le prime cose che indosserai per portarle con te.</b><br />
<b>Voi avete un centrino in casa?</b><br />
<b>E' oltremodo vero che se io ne parlo, quasi alle prime luci dell'alba, in una notte insonne passata a rimembrare vecchie gioie e sentimenti che volano via nel vento, significa che valgono qualcosa, i centrini.</b><br />
<b>Nel frattempo, mi ripeto che non importa il senso dei centrini. Importa ciò che lasciano, non la conclusione. Loro, se servono e quando servono, sono pronti ad accogliere una nuova anima, lasciandosi alle spalle un'altro vaso o mazzo di fiori, donato con amore e appassito nell'arida e incomprensibile necessità di solitudine.</b><br />
<b><br /></b>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-ZTHRs-dhRyU/XZLIiRju0LI/AAAAAAAAB0c/vL41r1ZdPqcmtSyNUee3lQ028HMVp-q0ACNcBGAsYHQ/s1600/download.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="191" data-original-width="264" height="289" src="https://1.bp.blogspot.com/-ZTHRs-dhRyU/XZLIiRju0LI/AAAAAAAAB0c/vL41r1ZdPqcmtSyNUee3lQ028HMVp-q0ACNcBGAsYHQ/s400/download.jpg" width="400" /></a></div>
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<b><br /></b></div>
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Pierpaolohttp://www.blogger.com/profile/07459446572732225056noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2878475690349412012.post-5916520787213503032018-12-07T00:24:00.000+01:002018-12-07T00:38:09.429+01:00Best before<div style="text-align: justify;">
<b>Pochi minuti prima di aprire gli occhi, in un attimo che dura un battito di ciglia, si ha la candida incoscienza di immaginarsi liberi da ogni forma e turbamento, senza regole né impegni, prima che la nausea ci ricordi di dover essere qualcuno, con l'inizio del giorno e la fine della notte.<br />Pochi minuti prima di colazione, a stomaco vuoto, in un attimo che dura un rigurgito, aspro e rancido lungo l'esofago, si fanno strada le parole mai dette, incastrate ancora in gola, affilate, finché per orgoglio non arrugginiscono e si trasformano in bile.<br />Pochi minuti prima che il caffè sia pronto ci sono i buoni propositi, quelli che precedono il fallimento nato dalle più profumate intenzioni, perché non siamo fatti per mantenere le promesse, ma piuttosto per attenderle, riceverle, sognando che ci vengano offerte le più gustose bugie e che ancora una volta il telefono squilli.<br />Pochi minuti prima di lavare i denti, in un attimo che precede l'unione degli indici e che si manifesta con la fuoriuscita di pus, incrociamo il nostro sguardo allo specchio desiderando che abbia la stessa espressione di chi si innamora ancora e non s'annoia, prima che il sole tramonti e nasconda i sorrisi dietro i tradimenti. Per le carie, basta una sciacquo di collutorio. Per le camicie sporche di sugo, bastano due giri di centrifuga. Per la coscienza, basta convincersi ancora una volta che sia colpa di qualcun altro, oppure, per chi è ancora alle prime armi, aiutare una vecchietta ad attraversare la strada.<br />Prima di vestirci, nudi come dei vermi, abbiamo la sensazione di essere ancora legati ad un istinto primordiale in cui non esiste vergogna né timore, né colore né cellulite, quando ancora nessuna mela era stata raccolta. Il peccato non era originale, ma era la più contraffatta versione della coerenza, perché solo gli stupidi non cambiano idea.<br />Prima di uscire di casa, afferrando la maniglia della porta, corre una strana sensazione lungo la schiena ed è la stessa che hanno gli attori dell'opera prima di entrare in scena.<br />Poco dopo aver chiuso la porta, abbiamo come la sensazione di aver dimenticato il copione e sarebbe stato meglio, almeno per oggi, rimanere a letto.</b></div>
Pierpaolohttp://www.blogger.com/profile/07459446572732225056noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2878475690349412012.post-78493976507367727332017-12-03T00:52:00.000+01:002017-12-03T00:59:50.844+01:00Rancuori<div style="text-align: justify;">
<b>Ho buona cura, di prima mattina, che si sveglino dolcemente, senza che se ne accorgano, affinché il sole alto non li sorprenda dopo il buio della notte.<br />Faccio in modo che si godano la colazione, con calma, aspettando che ne gioiscano. A volte, permalosi, si adagiano sui ricordi, due innamorati, una Sachertorte, burro e marmellata, quando non ci lasceremo mai era ancora un'innocua bugia.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>In fretta e furia li disoriento e gli ripeto che sono felice anche senza. Li accompagno in bagno, si vestono, lavano i denti e si pettinano, ordinati, fieri del tempo trascorso, mentre crescono e si fanno uomini. Erano piccoli, rancori, impauriti e nascosti in un angolo di fegato, ma sono arroganti, adesso.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Salgo in macchina, io alla guida, loro passeggeri. Accendo la radio. Mi ricordo, eravamo incoscienti e goffi, ma ballavamo, in quella notte di ferragosto. Rancori buoni, loro, ma il segnale è disturbato.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Sotto la pioggia, di corsa a rinchiudersi in bar. Un inverno gelido, il trasloco, la valigia pesante a cuor leggero, per l'amor di dio me ne pento, per l'amor di lei ritornerei ancora una volta al disagio di quei giorni. Ti ricordi, rancore, quando bastavano una TV sgangherata, delle caramelle e un piumino per essere sazi d'estasi? Piacere mio d'averti conosciuta, se non piango ne gioisco, ancora una volta, ripensandoci, grazie d'esserci vissuti.<br />E' già ora di pranzo. Hanno fame ma non sanno mai cosa scegliere dal menù delle pietanze. Rancori gorgonzola e noci, rancori alla griglia, rancori ripieni, rancori burro e salvia, rancori saltati in padella all'aceto balsamico, rancori allo scoglio. Quel giorno, mi ricordo, saltò la corrente, la nostra torta in forno. Adesso la compro in pasticceria. </b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Nel pomeriggio li porto al parco. Una breve passeggiata prima di fermarci in quel chiosco, due anni fa, quando mi fidavo, eravamo buoni amici e forse fratelli. Chi fosse Caino, chi Abele, non ci è dato sapere. Prendiamo per buone le risate.<br />Alla sera, prima di rincasare, ci fermiamo in gelateria "La Romana". Mi chiedevo, se mi innamoro resti con me? Mi preoccupavo, se faccio tardi, mi aspetti? Alla fine, la miglior forma di solitudine è stata tenersi compagnia. Una rosa e dei cioccolatini, è il compleanno del rancore, il 14 febbraio. Baci, Giuda e Perugina. </b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Ma è trascorsa un'altra giornata. Sotto le coperte non mi viene sonno, come quella sera, trascorsa a chiacchierare, fino alle sei del mattino, sorseggiando birra e zenzero. E poi i pianeti che si allineano, e le metamorfosi, e il rumoroso, assordante fracasso delle affinità elettive che si scontrano e si annullano a vicenda, nelle caldi notti d'estate, nel dubbio che possa ancora sorgere il sole. E' tramontata la luna, in mezzo al mare. E' stata comunque affascinante.<br />E' tardi e i rancori si assopiscono. Domani è un altro giorno. E mi prenderò ancora cura di loro, con gelosia, perché mi ricordano quale vetro rompere in caso di affetto. </b></div>
Pierpaolohttp://www.blogger.com/profile/07459446572732225056noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2878475690349412012.post-91309734838002539752017-09-17T00:27:00.000+02:002017-09-17T00:27:14.649+02:00Sei personaggi in cerca d'errore<div style="text-align: justify;">
<b>Bei tempi quando eravamo giovani, vecchi amici, quando le promesse erano date in saldo, prendi due e paghi uno, in comode rate a interesse zero. E non ce ne fregava proprio un cazzo, infatti, perché domani è un altro giorno e ci penserà il vento, ancora una volta, a spazzare via l'ultimo alito di dignità. Basta un brindisi e tutto passa, un sorriso all'acqua di rose col prezzemolo fra i denti, alla salute di chi ci vuole male e se ci vuole bene, pazienza.<br />Sul terreno di guerra restano i cadaveri putrefatti delle parole pensate e mai dette. Saranno concime per i condizionali, sbocceranno margherite profumate e le raccoglierà un viandante, poi, per caso o per fortuna, diventerà ciò che hai sempre desiderato o avrà ciò che hai sempre voluto.<br />Non mi fiderò mai più di chi si tinge i capelli. Mi stai nascondendo qualcosa sotto quella tintura di iodio, cicatrici. Sono capelli bianchi, ma se l'età avanza il garbo indietreggia. Peter Pan si è impiccato, è troppo anche per lui una così arrogante giovinezza che sì, fugge tuttavia, nel tuo domani non c'è saggezza.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Non mi fiderò mai più di chi è taciturno perché il suo silenzio è sempre assenso. Si nasconde dietro un dito e di solito è il medio.<br />Vorrei una puttana, per favore, che non finga fedeltà, ma che richiami a sé la vanità di essere sempre una ed una sola, zoccola, per sempre, per scelta, non donna di chiesa per un'insensata voglia di equilibrio, squilibrata come sei, quella che non sei non sarai, mai. E allora dalla! Dalla via, scappa via, che aspetti a tornare indietro, squallida falsa copia da museo, brutta cera, non c'è trucco ma c'è inganno, chi si loda s'imbroda, chi si atteggia scorreggia.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Siamo sempre alla ricerca di qualcosa che non ci appartiene, ma che ci lusinga solo perché ne sentiamo l'odore, come di fica, ma non arriva mai, eppure la seguiamo quella scia, incoscienti, arriverà il nostro turno, sento che ci sono quasi, c'è un posto nel mondo, non basta un posto letto, questo spazio mi sta stretto, gli ultimi non saranno i primi se i primi arriveranno per primi, diamoci una possibilità, certe volte ho creduto fino a sei cose impossibili prima di colazione.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>In alto i bicchieri e, se permetti, un sorso alla più squallida e triste rappresentazione di te, quando hai smesso di essere ciò che sei dopo che il mondo ti ha detto cosa dovrai diventare. Ma non c'è più bisogno di stringersi la mano. Certi convenevoli sono superati. Secoli di aforismi, poesie e belle parole, poi, disse qualcuno, spiegatemi com'è che sono rimasti tutti stronzi.</b></div>
Pierpaolohttp://www.blogger.com/profile/07459446572732225056noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2878475690349412012.post-38684367901178170242017-02-25T22:00:00.001+01:002017-02-25T22:00:36.792+01:00Fai bei sogni<div style="text-align: justify;">
<b>C'è un posto in un angolo di buio in cui le note grigie della giornata si disperdono e si fanno notte. Un rantolo, il respiro affannato dal fumo e dalla cenere, i polmoni in gola e il fegato rancido, a cuore aperto s'intorpidiscono i sensi e s'annebbia la ragione.<br />A letto non è mai troppo tardi. Svegliarsi è un privilegio per pochi, quando il torpore dell'oblio coccola le membra non c'è folle che non vi s'abbandoni. Fai ancora bei sogni, la primavera è in ritardo, l'inverno è lungo e gelido. Ma lascia che ti racconti una storia, fatta di cavalli pazzi ed elefanti rosa, su mari di cristallo e lune di corallo. Ho vinto la battaglia di Waterloo e sto imparando a volare. Può di nuovo essere Natale, camino acceso e odore d'arrosto, i regali sotto l'albero e la neve se ne frega. Ti giri un attimo e le perdi sotto le lenzuola, gioie e noie, s'impregnano di sudore e bava, alla bocca. Sulle labbra i segni dei denti, conficcati nelle carni per la rabbia e le parole mai dette, sulla lingua i peli d'un fiore avaro e languido, sulle mani la sadica voglia di tirare il collo alle favole.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Fai bei sogni, se ne hai. Se dormi di stenti l'anima se ne accorge, si ribella e grida pace, l'inferno apparecchia e l'ira si nutre. Ma le prime luci dell'alba s'avvicinano, fai in fretta. Lasciami ancora qualche minuto prima di riprendere coscienza, lascia che mi aggrappi con le unghie e con i denti alle fuggevoli carezze della notte, nel silenzio della mia incoscienza, solo mia, lasciamene un sorso ancora di quell'irresistibile voglia di bere menzogne e follie, nessun raggio di sole dovrà svegliarmi, prima che il sipario cali, un applauso ai figuranti, la sveglia sta per suonare, aspetta, è il momento, ancora un minuto, sta per cadere l'ultima goccia di moccio dal naso, ci sono quasi, la luce è lì che s'inerpica fra le tende e le sottili sfoglie di palpebra che timide si stringono al far della... mattina! </b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>E' mattina. Apri gli occhi e le pupille ancora non lo sanno. E' mattina. Non ci sono cavalli né elefanti, non è Natale, niente arrosto, gli unici odori sono quelli delle scorregge.<br />Niente stelle fino alla sera. Sopra la testa un soffitto pallido, immobile, ignora ogni cosa e sta al suo posto. Si abbassa se lo fissi, ti viene vicino e ti urla silenzioso all'orecchio che nel vuoto puoi annegare, se non lo riempi. La prima cosa da fare è la pipì...</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
Pierpaolohttp://www.blogger.com/profile/07459446572732225056noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2878475690349412012.post-47715424626876973822016-11-03T00:20:00.000+01:002016-11-03T09:17:15.518+01:00Fanfare per sordomuti<b>Certi strumenti tipici del folklore popolare vanno a corde pizzicate, come le chitarre, eccitandosi al contatto con le zone erogene giuste. E sono così banali e insulsi da provocare un suono simile ad un gemito, un orgasmo di falsa speranza che li rende vivi, non per note musicali ma per note di demerito. Ne incontro 3 o 4 alla volta e fanno parte di un'orchestra senza padrone. Li distingui dai tacchi alti e dalla gonna succinta, desiderano un plettro a basso costo, o forse servono due dita per le loro musiche brevi, due note, un LA e un DO bastano, per dar fiato alle trombe.<br />Sviolinate, a muso duro e occhi dolci, ammorbidiscono le cervella e sciolgono le budella, a cuore stretto, ma a mente lucida, attento! Satana, è lui, stanalo quel diavolo che accarezza e vuole l'anima, prima che un canto di sirena illuda i sensi e inoculi veleno, SI FA SOL del chiasso per l'imminente trapasso. Se godi del momento volgi lo sfintere, per un giorno da leone te ne offrono cento a pecora. E allora, lunga vita al RE! Ché per amore del regno si lascia sfondare senza ritegno.</b><br />
<div>
<b>Rullo di tamburi, è il turno delle percosse, ce ne vorrebbero a centinaia per tutti quei "forse". Sono ancora lì fermi ad aspettare che per loro arrivi il Momento, Audere Semper, solo un tormento. Si buttano o no, FA RE, FA RE, FA RE, FA RE, SI può FA RE, oppure no? Ci penso domani, maledetto babbione, per oggi lasciami, tregua, in un bagno di sudore. La puzza ti confonde. Stai attento. Non viene dalle tue ascelle, guarda bene, si tratta di piscio e sgorga dal tuo pene. Aspetta il miracolo che ti illumini l'ingegno, ma non hai speranze, lo spettacolo è indegno.</b></div>
<div>
<b>Mi sono divertito, qualche rima ed assonanza per descrivere la paranza, discrepanza fra la mia e la tua sostanza, se mi vedi non parlarmi di coerenza, fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute ed apparenza.<br />Il direttore d'orchestra poi è sconosciuto, ma diteglielo, che non esiste pace migliore per chi fa il sordomuto.</b></div>
Pierpaolohttp://www.blogger.com/profile/07459446572732225056noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2878475690349412012.post-70920114193363924362016-07-15T00:14:00.002+02:002016-07-15T00:15:17.189+02:00La filastrocca degli ormoni<div style="text-align: center;">
<b>La filastrocca degli ormoni,</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>tu chiamala se vuoi delle emozioni.</b></div>
<b></b><br />
<div style="text-align: center;">
<b><b>Ho un grande pentolone fatto d'alchimie</b></b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>chi vuol giocare a prendersi le mie?</b></div>
<b></b><br />
<div style="text-align: center;">
<b><b>Né le vedi, né le tocchi, apri gli occhi!</b></b></div>
<b>
</b><br />
<div style="text-align: center;">
<b>Ce li han tutti, sia gli adulti, sia i marmocchi.</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>Ti senti triste, al cuor non si comanda,</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>sarà solo voglia di calarle la mutanda?</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>La risposta la conosco, sei un marpione,</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>tutta colpa dell'uman testosterone.</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>Se è la rabbia a svegliarti domattina</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>non urli a caso, la chiamiam serotonina.</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>Poi ci penso e un dubbio mi attanaglia,</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>cosa vuoi da me, ormone, mia canaglia?</b></div>
<b></b><br />
<div style="text-align: center;">
<b><b>Vade retro, maledetto cortisolo,</b></b></div>
<b>
</b><br />
<div style="text-align: center;">
<b>la paura è il suo più mesto ruolo.</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>Ma se del prossimo avrai gran cura,</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>l'ossitocina abbonda a dismisura.</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>La più famosa è quella ricercata,</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>tutti quanti pensan sia scontata.</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>Se ti dico che si tratta di endorfine,</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>la felicità la spacci in vitamine.</b></div>
<b></b><br />
<div style="text-align: center;">
<b><b>Per la scienza son solo storie vere,</b></b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>c'è un ormone che provoca piacere.</b></div>
<b></b><br />
<div style="text-align: center;">
<b><b>Se me lo chiedi lei è la più divina,</b></b></div>
<b>
</b><br />
<div style="text-align: center;">
<b>hai capito, si chiama dopammina.</b></div>
<b><br /></b>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-R2zoa6uOGns/V4gOUWojP8I/AAAAAAAAA98/3jHLZzMnVbU1vFQOCOHDu4EJbLO_-LmMQCLcB/s1600/PNEI.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="257" src="https://1.bp.blogspot.com/-R2zoa6uOGns/V4gOUWojP8I/AAAAAAAAA98/3jHLZzMnVbU1vFQOCOHDu4EJbLO_-LmMQCLcB/s400/PNEI.jpg" width="400" /></a></div>
<b><br /></b>Pierpaolohttp://www.blogger.com/profile/07459446572732225056noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2878475690349412012.post-51542915810922254942016-05-04T23:49:00.000+02:002016-05-05T08:59:10.809+02:00Sicilia, fra barocco e tarocco<div style="text-align: justify;">
<b>Chi l'ha detto che la Sicilia è una terra maledetta?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Incastonata nel Mediterraneo come un gioiello di rara fattura, sfarzoso e brillante, ornato di spiagge dorate e impreziosito dai ricami del barocco. Nell'aria l'incontaminata Natura, benedetta dal profumo di zagara e mandorlo in fiore, si intreccia con i succulenti odori di pietanze che saziano le narici ancor prima di saziare lo stomaco, legati ad una tradizione millenaria che rivela i sapori delle civiltà che furono.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>I Siciliani hanno un rapporto particolare con la propria terra. La vivono fino all'ultimo amplesso, nel piacere e nel godimento. Non le mancano di rispetto di proposito, ma hanno il barbaro vizio, forse figlio delle storiche dominazioni dei popoli, di rubarle la verginità dimenticandosi di renderle la dignità che merita.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Alcune volte, oltre al profumo di zagara e arancine, si diffonde nell'aria un pungente odore di merda. L'ho sentito io, da Modena, mentre da Palermo si è propagato lungo la penisola.<br />Fra i 17 e i 19 anni ho passato un breve periodo sostenendo la mia morale nella ricerca di se stessa. Ricordo che presi parte a delle conferenze sui rapporti fra Mafia e Stato e sul ruolo attivo dell'antimafia nel territorio. Ogni siciliano, in un qualsiasi luogo pubblico, dalle scuole alle parrocchie, viene educato alla lotta alla mafia. Altrove può esserci l'ora di educazione sessuale, come materia extracurricolare di "preparazione alla vita". In Sicilia ci educano alla lotta alla mafia. E succede l'esatto opposto. Altrove, se tanto mi dà tanto, lo faranno senza preservativo.<br />Mi è rimasta impressa la figura di un personaggino minuto, smagrito, con la pelle incavata sugli zigomi e i baffoni folti. Occhiali squadrati, viso stanco e amareggiato, sguardo spento, vestito da caro nonnino con una giacca marrone dal sapor di passato vissuto. Prese parola durante il Premio Giuseppe Fava (giornalista ucciso dalla mafia, quella vera). Era il 2011.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Parlò un po' di sé, di Telejato, un'emittente televisiva di Partinico (PA), orientata alla diffusione di notizie di giustizia sociale, contro la mafia e le estorsioni, i favoreggiamenti, le speculazioni sul territorio e il degrado della classe politica. Vinse anche parecchi premi. "Reporter" lo inserì nella lista dei cento migliori giornalisti al mondo. Pino Maniaci vive sotto scorta, Pino Maniaci minacciato, Pino Maniaci aggredito, Pino Maniaci simbolo della lotta alla mafia, Pino Maniaci...</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-kgQoFGVDnRE/Vyplrk8HR3I/AAAAAAAAAzw/3ieZO6DvNRQpJgn3BkeYjE4pNrPd0rxowCLcB/s1600/PinoManiaci.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="428" src="https://2.bp.blogspot.com/-kgQoFGVDnRE/Vyplrk8HR3I/AAAAAAAAAzw/3ieZO6DvNRQpJgn3BkeYjE4pNrPd0rxowCLcB/s640/PinoManiaci.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<b>E' il 2016. Eccolo, Pino Maniaci. Minacciato non da Cosa Nostra ma dal marito dell'amante. Lui, Pino Maniaci, abile estorsore mentre teneva per le palle il sindaco di Partinico Salvatore Lo Biundo. E ci sono cascati tutti, ma proprio tutti, anche Renzi, che durante una telefonata esprime la sua solidarietà al povero giornalista perseguitato:</b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<i>M: Sono Matteo Renzi</i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<i>P: Presidente buonasera</i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<i>M: Volevo solo inviarle un grande abbraccio e un pensiero di solidarietà..</i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<i>P: La ringrazio Presidente, molto squisito e grazie del suo pensiero...</i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<i><br /></i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<b>Per non parlare poi dei cani impiccati, chiaro segno di minacce mafiose per una persona che ha sempre svolto il suo dovere civico. </b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-6XRHvPpZ41k/Vypn5_JAWNI/AAAAAAAAAz8/vBPOOB4thWkpC07rgY__ALq7dj8GxqZIQCLcB/s1600/cani-uccisi-telejato.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="342" src="https://2.bp.blogspot.com/-6XRHvPpZ41k/Vypn5_JAWNI/AAAAAAAAAz8/vBPOOB4thWkpC07rgY__ALq7dj8GxqZIQCLcB/s640/cani-uccisi-telejato.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>In un macabro gioco di parole, perdonatemi, dietro ci sarà forse lo zampino di Cosa Nostra?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>No, semplicemente l'ex marito dell'amante di Pino. Ma Pino risponde così durante un'intervista:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: center;">
<i>"Lo imputo a quelle che sono le nostre inchieste sul territorio, della città di Partinico dove la cocaina arriva a fiumi [...] Ovviamente dietro a questo giro c'è Cosa Nostra"</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Dalle intercettazioni rilevate, emergono particolari inquietanti su presunti lavori offerti alla sua amante per intercessione poco elegante di Pino, detta anche "estorsione". E poi ancora mazzette, minacce, intimidazioni e deliri di potere dell'antimafia che fa scuola (di Mafia).</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: center;">
<i>"Non ce ne sono istituzioni pulite in Italia, hai capito? Sono tutte sudicie, tutti mangiatari e tutte cose inutili, compresa la Dia, la DDA, i carabinieri, finanzieri... e tutti quanti cornuti sono! A me, mettono sotto controllo a me! Uno che rischia la pelle per fare antimafia! Ci sono magistrati corrotti, ladri, insieme con un poco di cose inutili che fanno affari... La mafia dell'antimafia! I veri mafiosi sono loro, non i mafiosi!" (Pino Maniaci in un'intercettazione)</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Ammetto d'aver riso tanto, dopo aver letto la notizia stamattina e dopo aver ascoltato le intercettazioni questa sera. Poi è subentrato lo sdegno. Poi la delusione, la stessa che potresti ricevere da bambino dopo aver sentito da un compagno di scuola che Babbo Natale non esiste.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Il barocco siciliano è arte, il siciliano tarocco è un'istituzione o lavora per le istituzioni. E io che pensavo fosse una varietà d'arance...</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Vi invito ad ascoltare le intercettazioni: </b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><a href="http://www.ansa.it/sito/videogallery/italia/2016/05/04/le-intercettazioni-che-accusano-pino-maniaci_0fa413a2-6b95-4046-ac5b-619a88102f23.html">http://www.ansa.it/sito/videogallery/italia/2016/05/04/le-intercettazioni-che-accusano-pino-maniaci_0fa413a2-6b95-4046-ac5b-619a88102f23.html</a></b></div>
Pierpaolohttp://www.blogger.com/profile/07459446572732225056noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2878475690349412012.post-9699479490265306722016-03-21T00:25:00.000+01:002016-03-21T00:53:34.894+01:00Dal tasso di ignoranza all'obesità - Resoconto sul nostro stato di benessere psico-fisico<div style="text-align: justify;">
<b>Essendo per lavoro a stretto contatto con il mondo dello sport e avendo a che fare con il pubblico per conseguenza diretta, ho notato alcune rilevanti differenze fra le varie etnie nel modo di avvicinarsi allo sforzo fisico per il mantenimento degli standard di salute propri dell'individuo.<br />Ho raccolto alcune informazioni in merito considerando i vari aspetti in relazione al Q.I. (quoziente di intelligenza), fattore determinante per lo sviluppo del pieno grado di coscienza della persona, a prescindere dall'ambito di azione in cui esso si manifesta. Premetto che non voglio dimostrare nulla, ho solo ricercato la più banale relazione fra fattori che magari non hanno legame alcuno.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Partiamo dunque dallo sviluppo dell'intelligenza. Purtroppo per noi, uno studio del 2014 pubblicato da "Ipsos Mori" ci colloca in cima alla lista fra i Paesi più ignoranti del globo. </b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://www.ipsos-mori.com/Assets/Images/Infographics/perils_slides_infographic-index-of-ignorance-12.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Ipsos MORI Perils of Perception: Index of Ignorance" border="0" height="280" src="https://www.ipsos-mori.com/Assets/Images/Infographics/perils_slides_infographic-index-of-ignorance-12.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Tale indice è stato stilato facendo alcune domande ai partecipanti in merito ad alcuni problemi della società attuale quali immigrazione, religione, disoccupazione, tasso di mortalità, ecc. Sulla base dei dati raccolti, i Paesi più "ignoranti" hanno una percezione distorta della realtà che fonda le proprie basi su un allarmante grado di disinformazione.<br />Alla domanda, ad esempio, sul tasso di immigrazione ("In percentuale, quanti immigrati credi che ci siano nel tuo Paese?") noi italiani abbiamo risposto dichiarando in proporzione "più del 30%", quando invece i dati reali attestano una percentuale ben più bassa (7%). Colpa dei media?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<img class="slide_image" data-full="https://image.slidesharecdn.com/perilsofperceptionslidesglobalfinalv1-141027062700-conversion-gate01/95/perils-of-perception-global-6-1024.jpg?cb=1414985937" data-normal="https://image.slidesharecdn.com/perilsofperceptionslidesglobalfinalv1-141027062700-conversion-gate01/95/perils-of-perception-global-6-638.jpg?cb=1414985937" data-small="https://image.slidesharecdn.com/perilsofperceptionslidesglobalfinalv1-141027062700-conversion-gate01/85/perils-of-perception-global-6-320.jpg?cb=1414985937" height="276" src="https://image.slidesharecdn.com/perilsofperceptionslidesglobalfinalv1-141027062700-conversion-gate01/95/perils-of-perception-global-6-638.jpg?cb=1414985937" width="400" /><img class="slide_image" data-full="https://image.slidesharecdn.com/perilsofperceptionslidesglobalfinalv1-141027062700-conversion-gate01/95/perils-of-perception-global-7-1024.jpg?cb=1414985937" data-normal="https://image.slidesharecdn.com/perilsofperceptionslidesglobalfinalv1-141027062700-conversion-gate01/95/perils-of-perception-global-7-638.jpg?cb=1414985937" data-small="https://image.slidesharecdn.com/perilsofperceptionslidesglobalfinalv1-141027062700-conversion-gate01/85/perils-of-perception-global-7-320.jpg?cb=1414985937" height="276" src="https://image.slidesharecdn.com/perilsofperceptionslidesglobalfinalv1-141027062700-conversion-gate01/95/perils-of-perception-global-7-638.jpg?cb=1414985937" width="400" /></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Dopo aver appurato che secondo lo studio il nostro livello di ignoranza può vantarsi elevato, vorrei considerare un così allarmante grado di incoscienza nell'ottica del raggiungimento del proprio stato di benessere. Se il quoziente d'intelligenza o di scolarizzazione limita lo sviluppo dell'individuo, può esso avere ripercussioni negative sul grado di miglioramento delle proprie capacità fisiche?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>In associazione a quanto detto, relazionando le nostre evidenze con il tema dell'attività fisica, uno studio del 2013 condotto da Eurobarometer su commissione dell'Unione Europea per lo "sviluppo e la diffusione dello sport" ha riportato i seguenti dati (il documento è sterminato, vi invito a visionarlo con calma).</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXvl0dr6OW242CBnaZed76MEZgLFZ61LyFFdhxFISbyXIM7-VWr9FUfL16wPumu158uis7vb39msUCDkUCu8XAvOs8cChN2mS8JMudOfJwOs-7cOvW8mkDee5-DCtiy_gG2crGzY94MIg/s1600/Sondaggio+europa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="332" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXvl0dr6OW242CBnaZed76MEZgLFZ61LyFFdhxFISbyXIM7-VWr9FUfL16wPumu158uis7vb39msUCDkUCu8XAvOs8cChN2mS8JMudOfJwOs-7cOvW8mkDee5-DCtiy_gG2crGzY94MIg/s400/Sondaggio+europa.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Alla domanda "quanto spesso pratichi sport o attività fisica?" il 60% degli italiani ha risposto "mai", attestandosi al quarto posto come Paese più pigro d'Europa insieme alla Romania. Altri dati di natura simile sono stati riportati dallo studio, riconfermando la nostra mancanza di buona volontà nell'impegno sportivo.<br /><br />Nel dettaglio adesso, vorrei riportare qualche studio ISTAT sui risultati che ha prodotto la sedentarietà, ovvero sovrappeso e obesità.<br /></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbgID0JikgqmuevItwJTd0rX7bGVr4PbtEIWTIYD8zlpMf-mgdsBo81EfQPJ-1I0VMSPpjmGleYKpdD3dEN4UyqYMbXPX8etKAaAdsVMjT6NzGtBeDnQLhWzT5VkvdSLJcUuK3SiLLURI/s1600/Istat.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbgID0JikgqmuevItwJTd0rX7bGVr4PbtEIWTIYD8zlpMf-mgdsBo81EfQPJ-1I0VMSPpjmGleYKpdD3dEN4UyqYMbXPX8etKAaAdsVMjT6NzGtBeDnQLhWzT5VkvdSLJcUuK3SiLLURI/s400/Istat.jpg" width="373" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>In soldoni, possiamo ritenerci fortunati rispetto al trend europeo (dato che non siamo decisamente i più grassi d'Europa), ma è importante sottolineare come il grado di persone sovrappeso nel nostro Paese sia in crescita, ma quel che è più importante (rispetto alla nascita della nostra discussione) è che il livello di scolarizzazione media influisce sullo stato di benessere personale.<br />Oltre questo, il Sud vanta un lieve, seppur maggiore, livello di persone obese rispetto al Nord Italia.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>In merito a ciò, allego un altro studio, stavolta del CONI (2014), su "Lo sport in Italia - Numeri e contesto".</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMe0eScP-eTpr7lT-5nVSxpVlzET4XeAQDF8bdg9ot0SuC0Sv0x2b0f6l46XLjDAU7mlSU65L2xUbNcEVJTm1aAMojn7MhhNO9s3QA-nAh7p0ZF7QpvHrSS_sSdrMqZRSmaBAOPeeXKwU/s1600/CONI.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="355" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMe0eScP-eTpr7lT-5nVSxpVlzET4XeAQDF8bdg9ot0SuC0Sv0x2b0f6l46XLjDAU7mlSU65L2xUbNcEVJTm1aAMojn7MhhNO9s3QA-nAh7p0ZF7QpvHrSS_sSdrMqZRSmaBAOPeeXKwU/s400/CONI.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Anche qui, è evidente come la sedentarietà sia prevalente nel Sud Italia rispetto al Nord Italia (il Trentino risulta essere la regione con il maggior numero di "atleti" del Paese).<br />E ancora, l'Istituto Nazionale di Statistica riporta quanto segue:</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>I “sedentari”, ovvero coloro che dichiarano di non praticare uno sport né un’attività fisica, sono 21</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>milioni e 400 mila, pari al 38,4% della popolazione.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Le quote maggiori di sedentari si riscontrano tra le donne (il 43,5% contro il 33% degli uomini), tra i</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>piccolissimi (il 50,5% dei bambini di 3-5 anni) e tra le persone più anziane (si dichiara sedentaria il</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>51,9% della popolazione di 65-74 anni e il 72,8% della popolazione con 75 anni e più).</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>I sedentari prevalgono nel Mezzogiorno, dove oltre il 50% della popolazione non pratica né sport né</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>attività fisica (il 50,1% nel Sud e il 54,1% nelle Isole). Nelle altre ripartizioni geografiche, invece, la</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>quota di sedentari varia tra il 36,9% del Centro e il 24,8% del Nord-est.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Negli ultimi 5 anni la quota di sedentari è aumentata tra gli uomini (dal 30,9% al 33%) ed è invece</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>diminuita leggermente tra le donne (dal 44,2% al 43,5%). Con riferimento all’età la quota di sedentari </i><i>è aumentata tra i 18-54enni, mentre è diminuita tra bambini e ragazzi e tra le persone con più di 54 </i><i>anni.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><br /></i><b>Riportando ancora i dati sull'obesità, vi invito a osservare con attenzione la mappa regionale.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjP2GK3rMQCFZHP6V9Nvy34ygZC5jKmsvI6wzBK3rFHq0geuYg-ATfT6d33ZaYeD2bOgDpPQD-FlEWAe-CiFBUMhG0V7oq_kFYxR6esEefnkdZ1R2OWAwJOQsBBNxQbSH5UeTa3QfhULA8/s1600/Persone+obese.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="278" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjP2GK3rMQCFZHP6V9Nvy34ygZC5jKmsvI6wzBK3rFHq0geuYg-ATfT6d33ZaYeD2bOgDpPQD-FlEWAe-CiFBUMhG0V7oq_kFYxR6esEefnkdZ1R2OWAwJOQsBBNxQbSH5UeTa3QfhULA8/s400/Persone+obese.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b>
<b>Dove saranno mai collocate le persone più grasse d'Italia? </b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKiIZvNprYUuhJjQA9-3w-LO53WtYYoUVMX9zcu5pbc03aDN-3W7kTEtrn-l14eUYwu2ep0ursvdXOYRPlLgGVMYkU6_8Rf76g8ECWrzdzoK-n0WHgZ-wiFiN8bBOwHbpeVhG0tmttIac/s1600/Obesit%25C3%25A0+infantile.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="291" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKiIZvNprYUuhJjQA9-3w-LO53WtYYoUVMX9zcu5pbc03aDN-3W7kTEtrn-l14eUYwu2ep0ursvdXOYRPlLgGVMYkU6_8Rf76g8ECWrzdzoK-n0WHgZ-wiFiN8bBOwHbpeVhG0tmttIac/s400/Obesit%25C3%25A0+infantile.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br />E dove saranno mai i bambini più grassi d'Italia?<br /><br />Se c'è relazione o meno fra i dati riportati in merito a Q.I., tasso di ignoranza, scarsa propensione allo sport, sovrappeso e obesità, questo in fondo non lo evidenzieremo forse mai. Tuttavia l'evidenza dei dati riportati, forse, dovrebbe farci riflettere sulle scelte che giornalmente operiamo, in relazione al nostro stato di benessere e a quello dei nostri cari.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
Pierpaolohttp://www.blogger.com/profile/07459446572732225056noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2878475690349412012.post-23706150592433975002016-02-23T01:12:00.001+01:002016-02-23T01:12:45.653+01:00Buonanotte<div style="text-align: justify;">
<b>Se il giorno ha l'oro in bocca, la notte si scopre misera e povera, tuttavia garbata, senza la presunzione di dover essere migliore della precedente. Non ha la stessa frenesia delle prime luci dell'alba e non è mai in ritardo, arriva a passo felpato e avvolge con discrezione i sogni e gli umori di un'intera giornata di bugie.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Non osa svegliarti, ma dolcemente carezza le membra fino a renderle stanche, offrendo nel contempo ristoro senza chiederne conto. Smarrisce i buoni propositi e gli impegni, ci ricorda gli sproloqui, le parole mai dette o gli sguardi fuggevoli di chi si innamora e poi se ne pente, aspettando di chiudere finalmente gli occhi per scrollarsi dal groppone il peso delle promesse.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>C'è un attimo nell'imbrunire in cui si confondono stelle e cielo, divisi dal destino ma uniti per forza, in un gioco di passioni che tristemente si rinnova, muore e rinasce nell'eterno alternarsi fra oscurità e bagliore.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Non puoi contemplare il sole che acceca e allora volgi lo sguardo, non osare, lascia che si spenga, lentamente e muoia, finché di manto grigio perla si vesta, affascinante come un'elegante matrona d'altri tempi.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Gli ingordi non sentono il peso del sonno, mentre sbadigliano e lacrimano, vogliono stare svegli, ancora qualche minuto, per lavare via dalla propria pelle le parole proferite durante le ore diurne, vomitate, rancide e maleodoranti, usate e poi rigettate, ancora una volta, sperando di non doverle ripetere domani.<br />Silenzio adesso, senza richieste lecite o risposte di cortesia, sapendo sopiti litigi e incomprensioni, dormi, anche da sveglio se necessario, domani, serra le palpebre e trattieni il respiro, prima che il sole sorga e sancisca l'inizio della fiera, aspettandone la fine.<br />A ieri dai le spalle, il domani s'erge orgoglioso a un palmo di naso, ma si farà piccolo, piccolo, come un granello di sabbia, adagiandosi sul fondo della clessidra insieme agli altri giorni trascorsi. </b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>E' stata una bella giornata, adesso che è finita.</b></div>
Pierpaolohttp://www.blogger.com/profile/07459446572732225056noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2878475690349412012.post-1224047432811959082016-01-19T01:13:00.000+01:002016-01-19T01:13:31.567+01:00Buffet<div style="text-align: justify;">
<span style="font-weight: bold;">Per ogni ospite che varcherà la soglia di casa ho preparato la giusta accoglienza affinché il suo spirito possa sentirsi a suo agio fra le mie mani.<br />Come nei sogni dove ogni mutevole aspetto della vita si modifica e si deforma a seconda dell'animo di chi li produce, non esistono realtà a cui poter affidare la ragione. Scaldo le portate e le presento con eleganza, affinché tu possa saziarti delle tue scelte. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-weight: bold;">Ti servo stima e riverenza. Mentre lodi, ti imbrodi sulle tue stesse labbra e assapori il gusto della piena incoscienza, ignaro buffone. Prendi parte al banchetto senza invito alcuno, ti servo accoglienza e benevolenza, felice d'averti con noi. Orgoglioso del tuo buon nome, ti riempi gli occhi e guardi il succulento porco che ti porto, senza considerare il fango dal quale giungete alla mia tavola, noncuranti del puzzo della vostra natura che nessuna fragranza potrà mai addolcire.<br />Ne arriva un altro, silenzioso e guardingo. Ti servo discrezione e professionalità, mentre l'autorità che trattieni fra le tue mentite spoglie trasuda attraverso i pori della pelle e si disperde, lasciando il posto alle frenesie e alle perversioni più recondite. Mangi con le mani e ti lecchi le dita, maleducato.<br />Pasti luculliani per ogni commensale che si aggiunge. Posti a sedere d'ogni genere o maniera per ogni ospite che si presenta. Datemi il tempo d'apparecchiare, lasciatevi scoprire e accarezzare, mentre l'acqua bolle e la puzza di bruciato si diffonde nell'aria. L'arrosto in forno! Era per te, pollo ripieno, arrogante reietto imbottito di cotone, vuoto come il cranio che pesantemente il tuo collo sostiene. Ma tu sei già sazio, anni di vizi e capricci appagati ti rendono soddisfatto anche nella carestia. E come darti torto.<br />Con gli omaggi della casa, non mi dimentico del tuo fegato d'oca, codardo e vigliacco giullare di corte. Te lo servo su un piatto d'argento, sperando che apprezzi la mia umile dimostrazione di acquiescenza. Passivo ti riempio il calice d'essenza di trementina, affinché tu possa dipingerti con i colori che più si adattano al tuo deretano variopinto, volto dalle mille occasioni, pronto per ogni spergiuro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-weight: bold;">Giungono altri commensali, senza preavviso. Altri chiamano per una prenotazione e io li accolgo, senza battere ciglio. Siamo quasi alla frutta.<br />Poi arrivi tu, a capotavola, vestita di sincerità e ornata di candide buone ragioni. Mi innervosisco e ti caccio fuori dalla sala. Non è una bettola adatta alle signorine, questa...<br />Ma poi, i piatti, chi li lava?</span></div>
Pierpaolohttp://www.blogger.com/profile/07459446572732225056noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2878475690349412012.post-22393148400491860982015-11-16T01:27:00.000+01:002015-12-01T22:52:42.404+01:00L'itagliano medio<div style="text-align: justify;">
<b>L'italiano, singolare esemplare d'europeista malriuscito, all'atto della nascita si incorpora entro i canoni della tradizione della pastasciutta senza difficoltà alcuna. Sanfasò per eccellenza e perfettamente integrato nel mondo del luogo comune, si serve della sua conclamata intelligenza per dimostrare nel modo migliore la sua sconfinata ignoranza, frutto di pochi anni d'involuzione fra i salotti della D'Urso e le puttanate della De Filippi.<br />L'italiano medio è sempre aggiornato sulle questioni d'attualità e Studio Aperto lo sa, Mattino Cinque lo sa, Pomeriggio Cinque lo sa, Quinta Colonna lo sa, Domenica Live lo sa. L'italiano medio si ciba di notizie dell'ultim'ora, fa l'opinionista al bar dello sport, l'allenatore di calcio e il Ministro per gli Affari Esteri, commenta, ostenta una inspiegabile conoscenza delle tortuose vie del complotto, fra scie chimiche e carni cancerogene.</b><b>-Lo sapevo io, te lo dicevo io, avevo ragione io- sono le tipiche espressioni dell'italiano medio. Perché all'italiano medio non la dai a bere, lui svela gli inganni prima che si palesino, sente puzza di bruciato ed è costantemente alla ricerca della verità. L'italiano medio non ha bisogno di documentarsi, sa come muoversi fra le sterminate vie della storia, passata presente o futura che sia. L'italiano medio era presente durante le Crociate cristiane, c'era quando venne scoperta l'America e ricorda bene anche le fasi cruciali della battaglia di Waterloo; cita sapiente le ultime parole famose, del Duce, di Garibaldi, di Dante, di Shakespeare, perché è attraverso le grandi massime dei grandi uomini che l'italiano medio dimostra il suo spessore.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>L'italiano medio vota Salvini, chiude le frontiere e dopo le stragi di Parigi sostituisce la sua foto profilo su Facebook col tricolore francese.<br />L'italiano medio è nato nel lato del mondo civilizzato. Piange i suoi morti, quelli limitrofi o che hanno la sua stessa passione per gli U2. L'italiano medio alza il volume del TG quando i morti sono più lontani dello stretto di Gibilterra, poi abbassa lo sguardo, finisce i maccheroni e va a letto.<br />L'italiano medio ha bisogno di visualizzare un nemico. L'ISIS, la religione, l'invasore, il rom, lo stato, la banca, gli OGM, le multinazionali, i condoni edilizi o i preservativi scaduti, perché deve sempre sapere contro chi puntare il dito ed è sempre colpa di qualcun altro. E se piove? Governo ladro.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Se indichi la luna, l'italiano medio guarda il dito e ti smalta le unghie, come solo ClioMakeUp sa fare. E che ne dici del mio nuovo trucco? </b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>L'italiano medio, caro vecchio benpensante bontempone dalla camicia sporca di sugo di fantozziana memoria, ha tutte le carte in regola per far parte della società moderna. Non ha grilli per la testa, gli basta che ce li abbiano gli altri. Per il resto, può sempre condividere un link, tanto chi se ne accorge se sono stupido?</b></div>
Pierpaolohttp://www.blogger.com/profile/07459446572732225056noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2878475690349412012.post-59704977827807902132015-11-10T01:31:00.000+01:002015-11-10T01:31:31.086+01:00Mercante in fiera<div style="text-align: justify;">
<b>Senza che ci venga chiesta opinione di genere, troviamoci gettati in un mercato fatto di carne ed ossa, vagando senza meta alcuna, osservando e valutando merce d'ogni sorta o maniera. Fra strade strette e incroci privi di semafori, la precedenza è di chi se la prende, di forza se necessario, non riuscendo a distinguere gli odori e i mille gusti delle bancarelle degli uomini.<br />Alcuni mettono in bella vista la propria merce migliore, altri se la cantano e se la suonano, spacciando emozioni prive di garanzie ma vendute a peso d'oro. A beneficio del rischio, per paura d'essere semplici viandanti, spinti dalla curiosità intratteniamo questo o quell'altro mercante, richiedendo i suoi più saporiti favori, freschi se possibile, dal produttore al consumatore. E inizia la compravendita, trattando al ribasso, sperando di portare via un alito di vita ai nostri concorrenti. Sogni, ambizioni, gioie e desideri, pezzi d'antiquariato vecchi quanto l'amore o il tradimento, in una fiera di relazioni che si rinnovano, illusi di rifarci il guardaroba mentre vestiamo dei medesimi stracci gli scheletri che dimorano negli armadi. </b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Nel fantasmagorico e multiforme mercato dei rapporti umani una sola moneta di scambio rende possibile la compravendita d'anime: il tempo. Alcuni si adattano alle leggi della domanda e dell'offerta, vendendo e acquistando senza cuore, bilanciando bene entrate ed uscite. Altri regalano senza difetto né guadagno, dilapidando gioie e sorrisi incondizionatamente. Per essi non esiste altro riconoscimento che quello di amici.<br />Altri giocano la carta della seduzione, donne fatali per uomini assuefatti ai piaceri della carne. Natiche gustose e seni turgidi, una mano sul membro e l'altra sul portafogli, se godi ad occhi chiusi non rivendicare garanzie, incosciente fra le cosce d'una misera cartomante che maledice il futuro e ammalia il presente.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Balocchi e caramelle, prendi due e paghi uno, prendi tre e paghi quattro. Fiuto inganni fra le essenze profumate dei commercianti d'aria fritta, imparando a comprendere le immanenti abilità di codesti parolai, tessitori di insidie e tranelli, vincitori immorali d'una vita che non è obbligata a premiare chi è giusto.<br />Quasi abbellisco la mia tenda ed espongo la mia merce variopinta, bedda ri fora e tinta ri rintra!</b></div>
Pierpaolohttp://www.blogger.com/profile/07459446572732225056noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2878475690349412012.post-13886697181509380202015-09-25T00:25:00.000+02:002015-09-26T00:23:48.824+02:00Buongiorno<div style="text-align: justify;">
<b>Suona fredda e meccanica, puntuale come sempre, la sveglia mentre si fa strada fra sogni infranti e sudati d'una notte di mezza estate. Metto i piedi per terra. Sul pavimento freddo è già arrivato l'inverno. Un occhio chiuso e l'altro aperto, bevo un'altra giornata a piccoli sorsi, senza fretta, mentre sbaglio mira e di traverso piscio fuori dal vaso. Lavo le mani e la faccia, infilo l'indice in una narice ma non ne cavo un ragno dal buco. Provo col mignolo e qualcosa trovo. Lavo le mani e la faccia, di nuovo. Sgrasso via dalla mia pelle le ultime tracce unte e putride della notte mentre l'odore fresco del mattino mi lusinga.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Do gas e accendo, caffè. Sale, lentamente, emana un senso di placido torpore che avvolge le membra, non le eccita, ma le carezza. Bevo, nero e amaro, aggiungo il latte, bevo, mulatto e amaro, aggiungo ancora latte, bevo, bianco e amaro. C'è ancora tempo per fare tardi, accendo la TV. Una vita poco incline al rispetto verso se stessa spinge al massacro fra uomini, mentre certe donne partoriscono i semi della nuova follia del domani. Altri giacciono in fondo all'oceano e io cerco un centro di gravità permanente che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose e sulla gente.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Uova marce e succo d'arancia, marmellata di pesche e vecchi ricordi mentre penso fino a sei cose impossibili prima di colazione. Mi guardo bene dal masticare ogni boccone e deglutisco con prepotenza le parole pensate e mai dette del giorno prima. Spengo la TV.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Torno in camera, tolgo il pigiama e mi guardo allo specchio. Riflesso, rifletto. Una grossa protuberanza bianca sul petto, pollice contro pollice, schizza via una materia informe e gialla, di cattivo gusto e perversa, epurata adesso, libero dal male, mentre conto i brufoli e gli amici che mi restano. Alcuni li tengo, sembrano immaturi, come me.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Mi vesto, d'elegante quotidianità. Banale come ieri, forse illuso oggi, con la speranza che andrà meglio domani, disperato per quel ciuffo indomabile sulla testa che mi precluderà la possibilità d'arrivare sul tetto del mondo.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Deodoro, mi alito in faccia e mi sputo in un occhio. Metto un calzino bucato, lo nasconderò dentro una scarpa così nessuno scoprirà il lato oscuro e fallace della mia coscienza. Lo saprò soltanto io, solo io, mentre più cammino e più si rincorrono le bugie.<br />Armi e bagagli, chiudo la porta alle mie spalle ed esco. E' un nuovo giorno, oggi andrà meglio, ne sono certo. Metto le mani in tasca... dove avrò messo le chiavi?</b></div>
Pierpaolohttp://www.blogger.com/profile/07459446572732225056noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2878475690349412012.post-9519000751926393882015-09-03T00:37:00.002+02:002015-09-03T00:41:21.189+02:00L'albero alogico<div style="text-align: justify;">
<b>Per quanto improponibile possa sembrare la loro convivenza, Giusto e Sbagliato albergano tutt'ora fra le stanze di un'antica dimora, nascosta ai più da un'entità chiamata Beata Ignoranza, ma la via verso la Scelta è senz'altro d'obbligo per ogni essere vivente.<br />E' d'uso comune considerare Giusto il più affidabile dei due fratelli, ma non è sempre detto che scegliere Giusto sia la scelta giusta da fare. L'irrequieto Sbagliato, è risaputo, ha un insano quanto affascinante senso dell'irrazionale, vittima dei propri istinti e stimolato dall'impulso, gioca col fuoco e ne rimane ustionato, con piacere. L'Errore che ne segue, fratellastro, lo rende tuttavia capace di discernere fra Bene e Male, parenti serpenti, mentre nonna Esperienza si propone con garbo di toglierlo dai guai qualora si renda necessaria la sua presenza.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Alcune anime timorose, o forse semplicemente pigre, s'avvalgono della facoltà di non rispondere delle proprie azioni, mentre lasciano a Dubbio, figlio unigenito di Beata Ignoranza, il beneficio di non decidere, rimandando la Scelta per paura di essere dalla parte di Sbagliato o Giusto, i quali dopo essersi uniti in un gioco d'orgie e incesti a Scelta, generano rispettivamente Torto e Ragione.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Se credete che fino a questo punto le cose non si siano complicate abbastanza, dietro Giusto e Sbagliato, alle spalle di Torto e Ragione, oltre Beata Ignoranza e Dubbio, a capo dell'Esperienza, quest'opera dei pupi viene giostrata da due entità ben più potenti da cui tutto deriva: Corpo e Mente. L'uno, Corpo, totalmente assuefatto da se stesso in quanto carne, è vittima di ormoni ed alchimie, generato dall'animalesco impulso del prosieguo della specie. L'altra, Mente, è senz'altro ponderata nelle scelte, medita, rimugina, rielabora e considera, osservando le stelle prima di salpare verso mari ignoti. Ma se il pensiero richiede tempo l'attimo sfugge e l'amaro in bocca è tipico in queste occasioni.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Vi chiederete a questo punto cosa occorre per fare la Scelta giusta. Nulla. La Scelta esiste dopo la sua stessa nascita, non prima. Non c'è Giusto né Sbagliato, Torto o Ragione, né si genera Scelta se prima non viene concepita. Vivere a priori ci rende immuni alle convenzioni. E' allora ben più saggio abbandonarsi al corso delle cose, piuttosto che porre dei limiti alle proprie opportunità di Scelta, finché esse non si palesino come tali.</b></div>
Pierpaolohttp://www.blogger.com/profile/07459446572732225056noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2878475690349412012.post-40172744770034672952015-07-15T00:42:00.004+02:002015-07-15T00:42:58.907+02:00Un...inverso<div style="text-align: justify;">
<b>Nell'uninverso non occorre dare un senso alle cose, ma sono le cose che tendono a perdere di significato. Non sono gli uomini a correre dietro alle donne, ma sono le donne che corrono dietro agli uomini (e non per via del conto in banca).<br />Nell'uninverso la fetta di pane imburrata cade sempre dal lato del pane e chi ha il pane ha i denti, in ogni caso.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Nell'uninverso chi trova un amico non trova un tesoro perché Carminati e Buzzi sono due umili secondini di guardia al carcere di Rebibbia. Nell'uninverso l'ISIS (Islamico Stato Impegnato nel Sociale) raccoglie fondi per la costruzione di scuole e ospedali in Siria e in Iraq, oltre ad avere un ruolo fondamentale (non fondamentalista) nella salvaguardia e nella tutela dell'arte e dei musei.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Nell'uninverso Grecia ed Euro escono insieme da anni, hanno in mente di sposarsi e di avere dei figli.<br />Nell'uninverso Salvini gestisce una Kebabberia a Scampia con l'amico d'infanzia Abdul. Sono conosciuti in zona per il loro curioso mezzo di trasporto: una ruspa.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Nell'uninverso si dimagrisce mangiando e si ingrassa facendo sport ed esercizio fisico. Nell'uninverso Brunetta gioca a basket, Gasparri non è strabico e Grillo fa politica pur essendo un comico.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Nell'uninverso i laureati non trovano lavoro e le soubrette fanno carriera. </b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Nell'uninverso si passa col semaforo rosso e se scatta il verde, pure. Nell'uninverso se nasci quadrato puoi anche morire tondo e se nasci tonto potresti chiamarti Antonio, di cognome Razzi.<br />Nell'uninverso i centri commerciali restano aperti anche la domenica, i posti riservati ai disabili sono per la gente sana e per gli insani di mente riservano posti in un parcheggio chiamato Montecitorio.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Nell'uninverso i migranti tornano a casa dopo le ferie, le case chiuse sono aperte e i treni partono sempre in orario.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Nell'uninverso gli ultimi saranno i primi e potranno pure ridere senza essere ultimi.<br />Nell'uninverso è il sole a girare intorno alla terra, le colline sono in fiore e l'erba del vicino è davvero buona.<br />Ma voi che ne sapete dell'uninverso se c'è ancora chi si ostina a chiamare realtà la mera finzione...</b></div>
Pierpaolohttp://www.blogger.com/profile/07459446572732225056noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2878475690349412012.post-43170408243732103102015-06-16T00:17:00.001+02:002015-06-16T11:14:38.330+02:00Elogio dell'idea<div style="text-align: justify;">
<b>Accoccolata in un angolo di cuore, può rimanere in silenzio per anni, anonima, senza rivelarsi. Durante il periodo d'incubazione non fa altro che fortificarsi assorbendo linfa vitale senza che l'ospite si renda conto della sua presenza. Allo stesso modo di altri morbi più comuni, non siamo noi a decidere di cosa ammalarci. Possiamo renderci vittime tramite l'esposizione casuale ad un determinato ceppo o semplicemente nascere con il seme stesso dell'idea da cui verremo manipolati.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Sarà poi un tripudio di colori ed emozioni. Un vortice di ormoni e particelle impazzite, scariche elettriche e neuroni propulsori d'un moto elegante di gesti che tendono verso un unico scopo: l'idea.<br />Dalla nascita dell'idea alla sua realizzazione si passa per la Via Lattea. L'idea non ha fretta, aspetta. L'idea non è presuntuosa, rispetta. L'idea non ha pretese, diletta. </b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Può rivelarsi sotto la doccia, alla fermata del bus, poco dopo cena o prima di pranzo, in montagna o al mare, allacciandosi le scarpe o scrutando l'orizzonte. In qualsiasi istante essa si manifesti, dalla nascita del morbo fino allo sfogo, l'ospite non avrà tregua. Ogni sua azione, pianificata o meno, sarà gestita e controllata secondo il fine ultimo dell'idea. L'idea stessa si renderà protagonista nella vita dell'ospite, esortandolo giorno dopo giorno a compiere la sua volontà centellinando per lui piccole dosi di soddisfazione al compimento del finanche più piccolo passo verso la meta. L'idea non sa di essere tale, né si riconosce come tale. Non sa d'essere vittoria o sconfitta, fallimento o successo. L'idea basta per se stessa e si fa da sé. Neanche la più grande delle idee sa di essere grande finché non lo diventa ed è questa la benedizione più grande della sua natura maledetta: l'inconsapevolezza, l'immanente ignoranza metafisica e trascendente che fa di un'idea l'assoluta negazione di se stessa. Non capire perché, non conoscere il motivo per il quale oltre la follia e lo sforzo sovrumano si decide di accompagnare la propria vita ad uno scopo tanto inutile quanto importante, negando e affermando allo stesso tempo che tutto inizia e finisce con l'idea.<br />L'idea inneggia alla passione, la invoca e la fa sua. La incita e la spinge a palesarsi, a farsi carne e cuore nelle membra e nella mente di chi la custodisce. L'amore per le arti, le discipline, i giochi, le scienze, le follie, la natura, la scultura, la pittura, il canto, il ballo, i tappi di bottiglia, le schede telefoniche o le figurine dei calciatori, le bambole di porcellana o i soldatini di piombo, la corsa campestre o gli scacchi, il salto in alto o nel vuoto. Non ci sono idee più giuste di altre, esiste solo quella meno sbagliata per l'ospite che la cura. E dalla sua nascita fino alla morte non ci sarà energia del mondo o del suo stesso universo che non sia sospinta verso il fine ultimo del suo animo: realizzarsi...</b></div>
Pierpaolohttp://www.blogger.com/profile/07459446572732225056noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-2878475690349412012.post-22092453881128059962015-05-07T00:20:00.000+02:002015-05-07T00:23:18.906+02:00Aspetta e sp...ò<div style="text-align: justify;">
<b>ESPOrsi senza freni alla collettività mettendo in una piazza di 110 ettari gli ESPOnenti migliori del nostro più moderno e radicato capitalismo non può che suscitare un'ipocrita quanto violenta reazione in coloro che per un giorno si fanno paladini dell'ingiustizia. </b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Chissà cosa provano quelli che stanno dall'altro lato della barricata, con i manganelli in mano, tesi come corde di violino pronte a spezzarsi rischiando di perdere definitivamente il controllo della situazione, menando fendenti che a tratti richiamano all'ordine e a tratti sanno di legnate ingiustificate. </b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Chissà poi cosa provano quegli altri che le barricate le sfondano, mentre a fatica leggono "POLIZIA" su uno scudo, "GUCCI" su una vetrina e "UNICREDIT" su un bancomat. Bastano così poche lettere per eccitare i loro sensi che nemmeno Cicciolina agli albori del porno avrebbe saputo far di meglio. Ed eccoli che partono, sull'onda del testosterone e delle "emozioni", brandendo per le mani qualsiasi oggetto gli capiti a tiro come arma di giustizia e rivalsa sociale, presi come sono dai loro princìpi che addirittura non si accorgono di calpestarli.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Chissà ancora cosa provano i gentiluomini davanti alle TV mentre i TG mandano in onda le immagini degli scontri. Chissà cosa provano quando intravedono una Audi A4 con il parabrezza frantumato e i vetri sfondati mentre con il gelo nel petto abbassano lo sguardo e leggono sulla targa delle lettere familiari. Un lusso, certo, ma quanti sacrifici, crescendo fra le capre di papà e raggiungendo la vetta sociale dopo anni di studi e umili lavori. Ma a volte ci lasciamo raggirare dall'abbondanza, perché siamo così abituati all'idea che nella ricchezza ci sia malaffare da far passare come lusso ancor più grande perfino l'onestà.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>E ancora, chissà cosa provano le madri a cui basta anche solo uno sguardo per riconoscere i propri figli attraverso un passamontagna, maledicendo il giorno in cui venne innestato quel seme così reietto e balordo. Guardalo quel misero scarto d'ignoranza mentre corre per le strade, incendia l'immondizia e lancia molotov. E pensare che fino a vent'anni fa mi chiedevi di leggerti le fiabe prima della buonanotte. Forse non avrei mai dovuto raccontarti quella storia sui bambini abbandonati nel bosco. Dovevo portartici.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Ma mentre da questa parte dello stivale storie d'ordinaria follia urbana si fanno spazio fra i notiziari, lungo il Mediterraneo si ESPOrtano vite umane, black, sì, ma senza bloc. Anche da quelle parti si manifesta, ma da loro si fanno le cose in grande. Non incendiano i cassonetti ma lanciano granate, non usano i manganelli ma ci sono tiratori scelti sui tetti e se ti catturano non ti processano davanti ad una corte in giacca e cravatta. Al massimo ti torturano, se hanno tempo da perdere...</b></div>
Pierpaolohttp://www.blogger.com/profile/07459446572732225056noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2878475690349412012.post-25944278455834876622015-04-13T01:27:00.000+02:002015-04-13T01:27:23.148+02:00La firma<div style="text-align: justify;">
<b>S'alzo di buona lena alle prime luci del mattino, nonostante si fosse ripromesso la notte precedente di dedicare quel giorno di riposo alle attività che più lo rallegravano.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Un sole pigro a stento si levava sul cielo terso mentre qualche pallido e umile raggio di luce filtrava fra le tende della finestra.<br />Dopo una magra colazione si vestì di tutto punto alla maniera di chi non si cura del tempo che passa e fiero del proprio gusto s'ammirava allo specchio senza mai guardarsi negli occhi per paura di non riconoscersi in quel miracolo d'eleganza. Faccia lavata.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Spalancata la porta di casa, l'aria birbante del mattino gli accarezzò le guance che per tutta risposta arrossirono non per il freddo ma per la gioia d'essersi finalmente destate dal sopore della notte.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>A passo lento s'avviò verso la banca, scrutando con dovizia di particolari il mondo frenetico che lo circondava lungo la via. Da un lato certi spensierati scolaretti animavano il passeggio, dall'altro alcune donne di casa con foga schiantavano i tappeti contro il marciapiede.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Nonostante fosse arrivato in tempo a destinazione, altri clienti prima di lui avevano già preso parte alla fila verso lo sportello. Poco male, pensò. Si mise a sedere e iniziò a sfogliare un quotidiano con notizie fresche di giornata. La borsa cede il... La procura indaga... 53... Scandalo in regione (sai che novità, che vergogna, dove andremo a finire)... 54... Scoperto il gene che causa l'alopecia... 55... Arrestato (finalmente, sporca canaglia)... 56!</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Era il suo numero. S'alzò di scatto, posò il giornale e s'avvicinò allo sportello.<br />Stavolta la burocrazia non pose limiti alle sue richieste e con i documenti giusti alla mano, intendendosi subito con l'impiegato, velocemente slegò i vincoli e con l'approvazione dell'alto consiglio dopo aver calcolato il coefficiente di reddito in base alla rendita catastale dell'immobile moltiplicato per il numero di membri del nucleo familiare ottenne la concessione edilizia senza dover rinunciare all'usufrutto dei beneficiari.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>"Abbiamo quasi finito. Una firma qui"</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Firma</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>"Un'altra qui..."</b></div>
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<b>Firma</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>"Una qui..."</b></div>
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<b>Firma</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>"Qui..."</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Firma.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>"Ne abbiamo dimenticata una. Eccola..."</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Firma. E ad ogni firma la sua mano tracciava un solco diverso sulla carta.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Firma. Gli scappò una lettera.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Firma. E continuando a riscrivere il suo nome in mille modi diversi gli sembrò di frantumare la sua coscienza e le sue certezze.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Firma. Ancora.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Firma. Ancora diversa. E mi ricordo. Questa volta ho sbagliato perché mi ricordo di quando gli promisi che sarei andato a casa sua..</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Firma. Diversa. Ma in quell'occasione non era colpa mia..</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Firma. Ma guarda la lettera "E" com'è venuta aperta. Sembra così arrogante.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Firma. E ancora, ancora, mentre la sua identità si ribaltava lungo i tratti dell'inchiostro quasi a voler testimoniare contro la sua labile personalità.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Firma. E non gliene veniva una identica all'altra. Sempre diverse.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Firma.<br />"BASTA, abbiamo finito! Vada via, la smetta!"</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Firma. E continuò senza sosta, scarabocchiando il suo nome sulle pareti, addosso ai clienti, sulle sedie e sui tavoli in cerca dell'identica idea di se stesso che in tutti questi anni s'era costruito e che, a ragion veduta, non era reale.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Uscì dalla banca in preda al panico, penna in mano e scrivendo su qualsiasi superficie gli capitasse a tiro. In faccia alla gente, sull'asfalto, sulle porte delle case, sulle vetrine dei negozi. </b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Vedendolo così ammattito, un passante si prese la briga di chiamare la neuro.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Il sole adesso era alto in cielo, scaldava a dovere e senza batter ciglio inondava di luce la strada. Una povera vecchietta trovatasi per caso nei paraggi si sputò sul braccio tentando con energia di cancellare via dalla pelle le ultime tracce d'inchiostro...</b></div>
Pierpaolohttp://www.blogger.com/profile/07459446572732225056noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2878475690349412012.post-8191207707838296382015-03-19T01:00:00.002+01:002015-03-19T01:06:31.157+01:00Ordinaria amministrazione<div style="text-align: justify;">
<b>-Ciao. Prego. Accomodati pure. Dimmi tutto...</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Vorrei rassodare le gambe, tonificare i glutei e snellire i fianchi...</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Diecimila euro li vuoi?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Li accetterei volentieri. Scherzi a parte, potresti prepararmi una scheda?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Certo. Sono qui per questo. Scaldiamoci un attimo e poi diamo un'occhiata agli esercizi...</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Allora, hai problemi fisici particolari, muscolari o articolari?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Purtroppo si. Ho lesionato i legamenti delle ginocchia per via di un brutto incidente, ho da poco finito il percorso di riabilitazione ma dovrò subire altri interventi all'anca. Sono stata fortunata. Lui...</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Ciao. Pierpaolo, piacere...</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Ciao. Non capisco bene italiano...</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Di dove sei?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Ucraina. Sono tornato da poco in Italia. Lì situazione molto dura.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Ho sentito. Cosa sta succedendo?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Io tornato qui insieme a miei genitori. Adesso faccio scuola qui. C'è guerra di merda là. Io ho fatto soldato per quasi due mesi. Loro dato un fucile in mano a me, io dico loro che non so usare, io mai sparato in vita mia, ma loro dicono che tutti devono proteggere Paese. Io non voglio più tornare là.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Ciao. Ma che fine hai fatto? E' da una vita che non ti vedo!</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Ciao terrone. Lo so, ma ultimamente gira male, sto tornando a respirare solo adesso.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Cos'è successo?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Ma nulla. Purtroppo non lavoriamo più come una volta e non ci commissionano abbastanza ordini. Hanno licenziato parecchie persone, altri soldi sono stati gestiti male, mi capisci, e purtroppo per molti mesi non abbiamo ricevuto lo stipendio. Io sono stato fortunato, ma sai com'è, famiglia alle spalle, due figli, uno all'università e un altro al liceo, in qualche modo bisogna andare avanti. Ho trovato un secondo lavoro che mi impegna anche la notte, al mattino torno in fabbrica e rientro a casa distrutto.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Ci credo. Mi spiace, sono tempi bui. </b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Da un giorno all'altro faccio le valigie e scappo via. Maldive, Bahamas...</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Vieni in Sicilia. Il sole c'è, le spiagge pure e di lavorare non se ne parla...</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Ottimo! Quando si parte?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Allora, tieni le gambe divaricate alla larghezza delle spalle, le punte dei piedi sono leggermente rivolte verso l'esterno e spingi. Sta' attento, non estendere la gamba fino in fondo. Ok. Torna alla posizione di partenza e ricomincia. Ok. Tre serie da 15 ripetizioni.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Sembra leggero...</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Possiamo aumentare un po' il carico. Lo faremo gradualmente, dato che hai attraversato un lungo periodo di inattività procediamo con calma. Ma cos'hai fatto in tutti questi mesi?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Lasciami stare, che se ci ripenso mi viene da piangere. L'ultimo anno è stato il più bello della mia vita. Problemi al lavoro, problemi con le donne, alla fine sono esploso. Ho mollato tutto e sono partito, da Saint Jean Pied de Port fino a Compostela.<br />-Wow, hai fatto il cammino di Santiago?<br />-Sì. E' stato bellissimo, una delle esperienze più importanti della mia vita. Ha segnato un punto di rottura col passato, non hai distrazioni, sei solo con te stesso e ti forma, sia a livello umano, sia sul piano morale. Assapori con calma ogni gesto, ogni passo, ogni secondo vissuto a contatto col nulla e col mondo intero, vedendone di tutti i colori o rischiando di piombare nel più oscuro oblio. Dovresti andare, tutti dovrebbero andarci...</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Ok. Seconda serie...</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Bene, bravo. Continua, un'altra ripetizione. Stop. Sei carico oggi.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Non immagini. Sono incazzato nero con mia moglie.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Dovrebbe farti incazzare più spesso allora.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Non parliamo di mia suocera poi. Ti sembra possibile che debba ancora stare in casa con noi? Non riesco a gestire la figlia e dovrei sopportare pure lei? Come se non bastasse il mio capo vuole che rientri prima al lavoro. Ci sono delle pratiche da sbrigare e sono rimasto indietro. Tu non hai bisogno di una moglie?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-No grazie. Ho un bonsai.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-State calmi! Che succede?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Guarda se devo stare ancora a sentire dei comunisti vecchio stampo come questo qui. Fai dei discorsi senza senso. </b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Ma i sindacati...</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Lascia stare i sindacati. Hai sentito Renzi l'altra sera? Questo ci incula tutti e voi non l'avete ancora capito, con quella faccia da babbeo che si ritrova...</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Era meglio Berlusconi che...</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Certo. Io lo stimo molto, sia come imprenditore che come uomo politico...</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Non ti rispondo nemmeno...</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-E poi il patto del Nazareno...</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Scusatemi, vi rubo solo i manubri da 30kg e vado via...</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Ciao!</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Ciao!</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Sei nuovo?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Sì.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Dimmi pure.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Volevo solo sapere dov'è il bagno.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-In fondo a sinistra.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Grazie...</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-Cazzo, guarda quella, carina...</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>-E' un uomo, però se proprio ti piace controllo il numero sull'anagrafica...</b></div>
Pierpaolohttp://www.blogger.com/profile/07459446572732225056noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2878475690349412012.post-59647303690011016232015-02-28T01:14:00.000+01:002015-02-28T01:14:29.093+01:00Apparato umano<div style="text-align: justify;">
<b>Siamo ancora liberi. Ma non c'è modo di dimostrarlo o giustificarlo. Non c'è azione che non sia dettata da una convenzione, una tradizione, che si tratti di leggi o di buoncostume, attraverso le quali si formano gli uomini.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Ed è malcostume andare contro la comunità in quanto tale, caratterizzata da comportamenti o forme apprese negli anni, clausole di un contratto invisibile che ci trattiene tra le nostre regole morali. Ma fra quali meandri della coscienza cercare la moralità se essa richiama sempre quell'insieme di convenzioni che distinguono fra giusto o sbagliato non secondo ragione ma secondo tradizione?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Siamo ancora liberi, ci ripetiamo, ma non c'è modo di osservarlo. Siamo la diretta proiezione della visione che gli altri hanno del nostro essere uomini o donne. Non siamo sinceri per natura o bugiardi per istinto, non ci copriamo per il freddo e non ci spogliamo per il caldo, non compriamo per desiderio e non ci serviamo delle cose per necessità. Nasciamo nell'opinione altrui, ammettiamo l'errore e ad esso ritorniamo per venirne a capo, continuando a vivere nello sbaglio di possedere ancora un libero arbitrio che non ci sia stato donato da qualcun altro. E ci giustifichiamo a vicenda, rendendoci utili al prossimo per piacerci o per piacere, mentre ogni giorno moriamo fra le braccia dei giudizi altrui, tanto importanti quanto indispensabili. E se foste soli in eterno, senza opinioni né idee, di cosa avreste bisogno se non di sola acqua e di solo pane?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Siamo ancora liberi, lo sentiamo, ma non c'è modo di impararlo. Abbiamo bisogno di affetti e carezze, mentre i semi dei nostri rapporti sono stati piantati dall'egoismo e crescono a dismisura. Più forte è il legame e più forte è la necessità di custodirlo e possederlo per essere sicuri di poter attingere alla fonte del proprio benessere custodito nelle anime altrui. Io sto bene con te, sei parte del mio benessere e io sono parte del tuo, in un gioco di connessioni e concessioni attraverso le quali ingannare le proprie solitudini. E non c'è maledizione più grande per chi si convince d'aver legato il proprio destino alle scelte di un estraneo. E se ad uno ad uno ti strappassero via affetti e persone care, come foglie da un arbusto, finché spoglio non t'abbandonerai alla tua reale natura? Cosa sei senza di esse?</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Siamo ancora liberi, lo desideriamo, ma non lo consideriamo. Siamo alla ricerca di mancanze da colmare, con un hobby, una passione, una collezione, una forma o una maschera, mentre volgiamo lo sguardo verso le stelle (</b><a href="http://www.etimo.it/?term=desiderare&find=Cerca" style="font-weight: bold;">de-siderando</a><b>) e ci riempiamo d'un altro vuoto. E bramiamo ciò che non possediamo ancora, rintanandoci in una forma che può essere congeniale allo scopo di sopperire ad un bisogno, cercandola nel passato se non abbiamo presente ed escludendo così ogni progresso futuro. E se </b><a href="http://www.etimo.it/?term=considerare&find=Cerca" style="font-weight: bold;">con-siderassimo</a><b> d'essere al di sopra delle cose, </b><i>"bastandoci e sollevandoci liberi e senza paura al di sopra di uomini, costumi e leggi, rinunciando senza rimpianto e fastidio a molto, anzi quasi a tutto ciò che presso gli altri uomini ha valore?"</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Siamo ancora liberi. Chi può dire il contrario o giustificare che sia vero?</b></div>
Pierpaolohttp://www.blogger.com/profile/07459446572732225056noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-2878475690349412012.post-61658250702207600662015-02-09T01:29:00.001+01:002015-02-09T01:29:13.040+01:00Considerazioni<div style="text-align: justify;">
<b>Vi chiedo cosa resterà di quelle foto e di quelle risate con gli amici dopo che gli anni saranno passati e la nostalgia vi ricorderà quante occasioni avete sprecato. Quasi ci si abitua a vedersi sempre conciati allo stesso modo, pronunciando le stesse frasi o parole come registratori rotti, in un moto rettilineo uniforme che tende sempre verso lo stesso bersaglio. C'è qualcosa che ben non comprendo, ma non me ne accorgo finché vivo la giornata. Poi il </b><b>retrogusto amaro della consuetudine si fa sentire poco prima di chiudere gli occhi. Poggio la testa sul cuscino. </b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Ne è finita un'altra, mi dico, e ricomincerà domani, e poi domani, e ancora, e ancora, ma niente mi lascia intendere che certe cose cambieranno o muterà il corso degli eventi. Poi delle piccole varianti mi rendono vivo, un salto nel vuoto, una battuta che riesce a far ridere, un favore a cui segue la gratitudine, la fiducia sincera di un amico o di un collega. Quasi mi diverte sapere o pensare che ci sono tante altre laboriose formiche che come me cercano di darsi un senso, mentre zampettano qua e là o si scambiano sguardi maliziosi con gli opposti sessi.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Mi hanno detto una bugia, ma io ne conosco altre e posso dirle a mia volta. E riempio il mondo di bugie. Voglio che mi credano, che mi guardino negli occhi e possano dire "è la verità". Poi si girano e d'un tratto non è più così, muto di nuovo forma, mentre aspetto che il senso delle cose gli si riveli sotto il naso. Freddo come la neve. Poi al sole si scioglie.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Come sto? Forse dovrei prendere una XXL. O forse dovrei perdere qualche chilo. Mi sto riempiendo di cioccolata e stima di me. Potrei seguire la dieta del caffè espresso facendo finta d'essere depresso, continuando a guardarmi i piedi senza mai alzare la testa verso il cielo per paura che le cose possano iniziare ad andare per il verso giusto. </b><br />
<b>Non ho scheletri nell'armadio, li tengo sotto il letto perché possano respirare con meno affanno. Provate voi a stare rinchiusi per ore e ore dentro il guardaroba senza vedere mai la luce del sole. Io li tratto bene, mi prendo cura di loro, sono i miei scheletri, e di nessun altro. I peli sulla lingua li lavo regolarmente, shampoo e balsamo, ci tengo alla cura della mia persona, sono un esteta, ho la faccia lavata e una mano aiuta l'altra</b><b>. Di mestiere faccio l'orecchio da mercante, ascolto ma non importa, tanto domani ne diranno di nuove. A proposito, il mio carbone è bagnato, ma continuo a cucinarci sopra delle ottime salsicce. E' vero, tutto fumo, ma alla fine l'arrosto viene bene lo stesso. E se ve lo chiedono, ho la testa sulle spalle ma non l'ho messa io lì. Dicono di me che sono un uomo tutto d'un pezzo, ma ciò non significa che certe palle non si possano rompere. </b><br />
<b>A parte questo, se l'occhio non vede occorre un oculista, ma se il cuore non duole va ancora tutto bene, la salute innanzitutto. Certe bugie poi hanno le gambe corte, ma possono comunque essere all'altezza della situazione...</b><br />
<br /></div>
Pierpaolohttp://www.blogger.com/profile/07459446572732225056noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2878475690349412012.post-29053548766233697402015-01-15T02:18:00.000+01:002015-01-15T02:23:07.505+01:00Parra cu idda<div style="text-align: center;">
<i>"Io amo questa città con un rapporto sentimentale preciso: quello che può avere un uomo che si è innamorato perdutamente di una puttana, e non può farci niente, è volgare, sporca, traditrice, si concede per denaro a chicchessia, è oscena, menzognera, volgare, prepotente, e però è anche ridente, allegra, violenta, conosce tutti i trucchi e i vizi dell'amore e glieli fa assaporare, poi scappa subito via con un altro; egli dovrebbe prenderla mille volte a calci in faccia, sputarle addosso "al diavolo, zoccola!", ma il solo pensiero di abbandonarla gli riempie l'animo di oscurità." </i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>(Giuseppe Fava, da "I Siciliani", 1980)</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Le viscere e gli intestini di noi siciliani sono maledettamente avvelenati da una dolce seppur triste malattia che in maniera quasi scellerata ci lega alla terra natìa. E non ci saranno luoghi oltre lo stretto che sapranno carezzare le nostre gote come il vento che spirando da sud ci riporta gli odori delle zagare e degli arancini. E come affamati da quei ricordi continueremo a trascinare sulle nostre spalle il pesante fardello della nostalgia, perché non osiamo immaginarci altrove se non fra le sponde delle nostre torbide e limpide acque. Tuttavia non esiste male peggiore e non esiste cura migliore per un cuore che a fatica si fa forza, trascinandosi oltre le rive del mare che ci circonda e da cui siamo stati generati, emarginati, vittime della nostra stessa solitudine.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: center;">
<i>"Siamo vecchi, Chevalley, vecchissimi. Sono venticinque secoli almeno che portiamo sulle spalle il peso di magnifiche civiltà eterogenee, tutte venute da fuori, nessuna germogliata da noi stessi, nessuna a cui noi abbiamo dato il 'la'."</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>(Giuseppe Tomasi di Lampedusa, da "Il Gattopardo")</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Abbiamo il volto sfigurato dalle mille e una notte fatte di stelle bizantine, romane, arabe, normanne, mentre a capo chino abbiamo sempre accettato questo o quell'altro padrone, eterogenei e senza personalità, uno nessuno e centomila ancora una volta e invano, in eterno, cerchiamo di guardarci allo specchio per riconoscerci. Tutto e niente, mentre fra le vie dei nostri quartieri eleganti e signorili si intrecciano le sinuose forme del barocco e del rococò, testimonianze di chi ha saputo conciarci come una bella sposa prima d'andare in moglie a molteplici mariti. Ed è forse questo che siamo: eterna ricerca di noi stessi, travagliata miseria che inerme sfocia nella noia ma che sa d'incanto.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: center;">
<i>"Il sonno, caro Chevalley, il sonno è ciò che i Siciliani vogliono, ed essi odieranno sempre chi li vorrà svegliare, sia pure per portar loro i più bei regali."</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i>(Giuseppe Tomasi di Lampedusa, da "Il Gattopardo")</i></div>
<div style="text-align: center;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>L'isola che non c'è e quella che verrà, nei sogni di chi l'ha vista solo in cartolina e di chi l'ha vissuta con le sue contraddizioni. Ma finché resta tempo lasciami dormire, rapito dal lungo sopore da cui mai vorrò destarmi, cullato dall'onirica voglia di non vederla mai cambiare, affinché tutto resti com'è, in disordine. Ma lasciami qui, fra la Valle dei Templi e l'Etna, fra la Scala dei Turchi e Ortigia, fra Anapo e Aretusa, tra cannoli e cassate voglio vivere il mio tempo.</b><br />
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: center;">
<i>"Di fronte m’eri Sicilia, o nuvola di rosa sorta dal mare! E nell’azzurro un monte: l’Etna nevosa. Salve o Sicilia! Ogni aura che qui muove pulsa una cetra od empie una zampogna e canta e passa…Io era giunto dove giunge chi sogna."<br />(Giovanni Pascoli, "L'isola dei poeti")</i></div>
Pierpaolohttp://www.blogger.com/profile/07459446572732225056noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-2878475690349412012.post-50182686598910396602014-12-22T01:52:00.000+01:002014-12-22T01:52:31.754+01:00Copiadanno<div style="text-align: justify;">
<b>Fra le solite luminarie di Natale a intermittenza s'accendono e si spengono gli affetti degli uomini e dei mezzi uomini, mentre per le amicizie, quelle vere, c'è sempre spazio, fin quando non passeranno le feste e ce ne dimenticheremo, abbandonate in uno scatolone polveroso fatto di ricordi e pastorelli. Ed ogni anno si rinnovano, le bugie e le promesse, i vecchi e i nuovi, buoni propositi per tenersi vivi e credere illusi, ancora una volta, che cambiare si può. E tutto cambia, in fondo, per restare com'è. Un nuovo calendario appeso alla parete e una foto da bambino sulla credenza, metafora dei giorni che sono passati, disegnati sui fogli delle copisterie coi nomi dei santi, ma vivi e vegeti nei ricordi di chi li ha vissuti settimana dopo settimana, mese dopo mese, anno dopo anno, vedendosi invecchiare, crescere, cambiare.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Tra la fine e l'inizio il salto è breve, ma ad opera già iniziata attendere la fine è una lunga prova di forza e nervi. Lettere d'amore e biglietti d'auguri, anonimi, perché in fondo cosa importa, fa sempre piacere riceverli. Dedicare un pensiero, strappare un sorriso o perdersi fra occhi lucidi ma sconosciuti incrociati per pochi secondi e figli dell'attimo fuggente, in un gioco di schiaffi e carezze, di falsi contatti e scintille, nati dall'incrocio fra la curiosità donna e la scoperta uomo.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Poi mi illudo che le cose peggiori dei giorni nostri inizino la mattina con il caffè bruciato e finiscano la sera con il pattume pieno e il freddo gelido. E mentre qualcuno sceglie se essere vegetariano o di destra, se dire o fare, se mangiare o bere, se Vodafone o Tim, se bianco o nero, se Apple o Android, se le scarpe o la sciarpa, se il mare o la montagna, se Budda o Allah, in nome di Dio salvate la regina perché solo lei può ancora tenerci tristemente ancorati alla falsa speranza che la nostra realtà è davvero quella giusta.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>E allora ognuno con la sua forma, calda e confortevole, per vivere per qualcosa o per qualcuno, perché senza nessuno certi fili sottili legati al senno d'identificarsi rischiano di spezzarsi, annullando, dio non voglia, quell'incantesimo che ci rende docili e mansueti e che comunemente chiamiamo ruolo, divisi fra affetti e società. Marito, moglie, figlio, avvocato, dottore, geometra, architetto, scultore, untore, pastore, istruttore, fratello, sorella, amico, zio, zia, nonna, calciatore, conduttore, panettiere, dentista, cuoco, parrucchiere, meccanico, bianco, nero, frocio, lesbica, drogato, barbone, un nome per ogni cosa che ci identifichi e ci cataloghi, perché fra di noi sia facile discernere fra bene e male.<br />E se volessi provarli tutti, per il gusto di non poter mai dire cosa sono o chiamarmi per nome, per non avere di me una ed una sola idea, per tirare fuori dal cilindro la faccia giusta per ogni occasione. E allora non saprai mai con chi avrai a che fare, perché sarò fuori produzione, senza stampo o marchio. Non ho mai pensato con la mia testa. Non ho mai comprato senza che non mi dicessero dove spendere i miei soldi e non ho deciso io con quale regalo fare bella figura.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Poi mi rileggo, già scritto. Poi mi sento parlare, già detto. E allora mi riguardo, a capodanno un anno dopo, in un film già visto, e ho come l'impressione che di questa vita me ne abbiano data una copia...</b></div>
Pierpaolohttp://www.blogger.com/profile/07459446572732225056noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2878475690349412012.post-25681308369848162702014-12-06T02:33:00.001+01:002014-12-06T02:36:45.854+01:00Bo...nonsai<div style="text-align: justify;">
<b>C'è qualcosa di mistico o quasi surreale fra i tuoi rami e le tue foglie che immobili osservano senza guardare quello che accade intorno a noi, fatti di pelle ed ossa, mentre si muovono emozioni e sentimenti. Ne sembri così escluso che è difficile dire se l'incoscienza ti è stata donata come la più nobile delle concessioni o se è la tua più grande maledizione. Perché niente ti tocca o ti sfiora se non qualche raggio di luce che timido fa capolino fra le tende mentre tu ne assorbi con cupidigia insaziabile linfa vitale. Ti ho visto a colazione, impassibile. Ti ho rivisto a cena, sempre lì, in un legnoso e contorto turbinio di rami e fuscelli, quasi come se l'attimo t'avesse immobilizzato mentre stavi per dire qualcosa, con le parole in gola e le foglie tese a gesticolare.</b></div>
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<b>E se non ti dessi più acqua? E se finalmente ti costringessi a parlare e a soffrire, senza che nessuno ti senta? Così, solo per il gusto perfido di scoprire che sotto quella corteccia scorre succo d'anima, vittima tanto quanto lo siamo noi uomini delle fortune e delle disgrazie della vita. Ma tanto a te non importa, basta poco perché un altro seme venga piantato, senza fronzoli o regali di compleanno, senza inviti o anniversari, senza guerra né pace, tutto secondo natura seguendo una logica talmente razionale da rendere semplice ogni cosa.</b></div>
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<b>Perché non la smetti e ti metti in gioco? Esci dal torpore della terra, strappa via le tue radici e dammi una mano. Non puoi avere altra acqua. No, non ti sposto, stai bene sul tavolo e la luce arriva lo stesso. Non la smetto di fumare in casa, fuori fa freddo e piove, non hai né il naso, né i polmoni, di cosa ti lamenti? Ho visto sai, che le tue foglie stanno ingiallendo. No, non la spengo la TV. Ma poi se ti dà così fastidio perché non me lo dici? Perché continui a guardarmi e non ti esprimi? So che preferivi che ti comprasse quel caro vecchietto vegetariano, pensionato, dalla casa enorme e con la passione per la botanica. Ti ho portato a casa mia, va bene? Rispondimi, rispondimi e sii sincero, vorresti andare via? Fallo. Esci dal vaso di ceramica e scappa via. Non riusciresti a vivere un giorno col mondo freddo che c'è fuori. Devo pure starti a sentire, non mi dai nemmeno frutti, a cosa mi servi?</b></div>
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<b>Giorno e notte, giorno e notte, mentre il sole e la luna si alternano, mentre gli eventi, le sensazioni, i dubbi, i timori e le gioie si susseguono e attraversano le carni fino a raggiungere l'anima di noi uomini, così lontani dalla tua natura implacabile e mite, mentre lungo i rami, la corteggia e le foglie scivola via l'acqua, attraversa la terra e giunge ai tuoi piedi, mentre tutto si rincorre e in un capitombolo inciampa fra le incomprensioni, mentre la vita passa fra le rughe d'espressione, tu, ancora placido, te ne stai a guardare. Fermo.</b></div>
Pierpaolohttp://www.blogger.com/profile/07459446572732225056noreply@blogger.com2