lunedì 15 agosto 2011

Nonsense...

Guardale le sterminate praterie di prataioli funghi in fiore viola senza che nessuno se ne accorga sbocciano in un batti baleno mentre giganti di gomma ne assaggiano la pregiata fattura bambini di cartapesta giocano a rincorrere spensierati un'aquilone d'ali d'upupa senza conoscerne i reali colori. E' tutto un equilibrio sopra un filo di rame che nemmeno i folletti d'oltralpe potrebbero mai assaporare data la complicata natura delle loro venature color carne. E chi potrebbe mai capirlo? Sei il solo a correre fra le sterpaglie dell'Arizona impregnate di tabasco senza alcuna pietà per coloro che il piccante non lo sopportano. E allora? Cosa fare? Non ti resta che inseguire i boschi senza nome alla ricerca di tabacco d'ottima qualità affinché l'orologio possa scorrere lento attraverso i minuti in salsa rosa. Cosa t'aspetti da me? Superfluo dire che non potrò mai donarti quella tua tanto ambita luna di miele e ricotta farcita d'ananas. Inutile il tuo sguardo di ghiaccio si posa sul mio sorriso d'avorio quando nemmeno il bronzo può scolpire le emozioni di un'anima fatta di pan di spagna. Fiumi d'acqua gassata attraversano i nostri sobri abbracci, inconsapevoli di un verde troppo furbacchione per essere determinato a restare tale. E le stagioni passano, senza che i nostri piatti se ne accorgano, prima primizie, poi vasi di stagno senza alcun bronzo abbastanza perspicace da capire che la vita non è nient'altro che passeggera trottola fra le giostre. E animali di plastica osservano inermi i nostri discorsi di legno, attentando alla nostra piromania debole una lingua italiana fatta di sole regole ma di futile rispetto. E quanti la rispettano? E viaggiare su vagoni infestati di patatine fritte quanto può essere conveniente per un capitano vegetariano? Di cosa ti preoccupi? Mucche d'avorio saranno pronte a sfamare le tue voglie, paure incontaminate fra lucertole e sparvieri. Guardala l'aquila in cielo, indomita fra la specie, consapevole della propria unitarietà a tal punto da rischiare la solitudine pur di rimanere illesa. E quanti rischierebbero la vita? Quanti assaggerebbero il frutto velenoso di quel nespolo in fiore? Pochi eletti avranno l'opportunità di vedere e vendere il nettare degli dei, caro dono di un re senza poltrona. E chi di voi avrà il coraggio di urlare contro la luna di bianco vestita? Inutile anche questo, stelle in titanio riusciranno ad alimentare turbine senza padrone e senza senno. Perché questo è il gusto del non senso. Quanti di voi sapranno con delicatezza assaporare le dolci melodie amare di una chitarra non accordata? E sarà allora che la consapevolezza dell'inutile riuscirà a possedere i nostri pensieri, troppo concentrati a trovare una via d'uscita per potersi accorgere della porta chiusa...BOH

2 commenti:

Alberto ha detto...

Grande! di solito mi annoiano anche i brani che (credono)di avere un senso. Invece con questo mi sono divertito!

Pierpaolo ha detto...

Grazie Alberto. Se leggere è stato divertente, pensa un pò quanto lo sia stato scrivere senza chiudersi nei canoni del "senso compiuto". A presto

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