mercoledì 28 novembre 2012

L'esperienza, il caso e la fortuna

Suppongo che tutti conosciate le chiocciole. Non quelle che utilizzate negli indirizzi di posta elettronica, s'intende. Parlo delle chiocciole bavose che escono fuori con la pioggia, viscide e cornute per natura. A me piacciono un sacco bollite, con una spruzzata di salsa fatta in casa e un paio di cipollette. Ricordo che da bambino, poco prima che l'acqua nel pentolone iniziasse a bollire, mi divertivo a sceglierne un paio e a salvarle da una morte certa, lenta e dolorosa. Non credo si trattasse di una buona azione dato che poco dopo ne avrei mangiate un centinaio, ma mi stuzzicava l'idea di poter giocare con il loro destino. Per coloro che ci credono, nel destino, è triste dover leggere una frase simile. Per me che in fondo non ci credo non lo è. Forse tempo fa sceglievo gli "eletti" con il gusto della burla proprio dei fanciulli. Mi è capitato, ultimamente, di rifarlo. Non con la superficialità innocente e benedetta della tenera età, ma con la consapevolezza e le riflessioni del triste realismo. Guardale le altre, mi sono detto, guardale come il caso volle che finissero in pentola. E guarda queste due, invece, salvate dalle mie mani che hanno operato e scelto per la loro vita. Quelle chiocciole avrebbero forse potuto giurare che il destino fossi io. Dio, sono io.
Qualche giorno fa leggendo il quotidiano ho amaramente sorriso da solo guardando questa foto:


Pensavo che i miei infantili giochi col destino fossero casi isolati d'instabilità mentale. Non sapevo infatti, perdonate la mia ignoranza, che in America, durante la vigilia del Giorno del Ringraziamento, il Presidente sia solito salvare dal barbecue un grasso tacchino. L'eletto ce l'hanno pure loro.
Suppongo che la nostra, quella mia e di Obama, sia la più palese metafora della vita. C'è a chi va bene e a chi no. Il destino non è scritto, nessuno mai lo scriverà ed è modificabile. Caso, fortuna ed esperienza sono le uniche variabili utilizzabili per rendere malleabile il nostro futuro nel presente.
Caso e fortuna lavorano insieme e sono le sole a non essere direttamente o istantaneamente influenzate dalle nostre scelte. Sono, per intenderci, gli elementi che hanno permesso ai tacchini di Obama e alle mie chiocciole di non essere un secondo piatto. Non sono loro ad aver scelto che la mia mano li guidasse alla salvezza (anche perché altrimenti avrebbero scelto di salvarsi tutte quante e in natura, per mantenere gli equilibri, qualcuno deve pur morire). Ma non è nemmeno possibile parlare di destino perché io, ve lo assicuro ma lo sapete, non sono il destino e non ho agito per mano del destino. E' il caso (la mia scelta) fortunato (perché opera per il bene e non per il male, altrimenti diverrebbe sfortunato, ovviamente). 
A tacchini e chiocciole manca la variabile che più di ogni altra cosa rende il nostro domani conoscibile e, come tale, direttamente modificabile. L'unica cosa che può permetterci d'evitare i nostri insuccessi volgendo la vita a nostro favore è l'esperienza. Se le chiocciole avessero imparato a anticipare le nostre mosse, dopo una lunga giornata di pioggia probabilmente deciderebbero di non uscire allo scoperto in maniera così prevedibile. L'esperienza è palese e visibile in tutte quelle forme di vita che nel corso degli anni, per selezione naturale o per evoluzione, si sono adattate alle condizioni che la sopravvivenza gli imponeva. Caso e fortuna, poi, ne hanno fatto fuori alcune e ne hanno salvate altre, ma è chiaro che parliamo di chances differenti di farcela o meno.
Quelle chiocciole le ho mangiate. Le altre due probabilmente sono morte di vecchiaia e hanno raccontato ai propri nipoti di stare lontani dai lumi a gas durante le notti di pioggia.
Ora: vuoi stare ad aspettare che caso e fortuna facciano la differenza o è ora di costruirsi un futuro con senno ed esperienza?

8 commenti:

Blackswan ha detto...

bel post ... mi hai fatto venire in mente Match Point di W. Allen... hai scritto di argomenti sui quali noi essere umani riflettiamo da secoli senza aver trovato alcuna soluzione, anche perché credo che, nonostante l'esperienza siamo naturalmente portati a fare cose stupide pur sapendo che sono stupide... altrimenti perché continueremmo ad innamorarci o a fare figli? a lavorare per comprarci una macchina che ci serve per andare al lavoro? a quest'ora della mattina non ho una risposta intelligente e probabilmente non l'avrò neppure dopo ;) buona giornata BS

Pierpaolo ha detto...

Ciao Blackswan, ti ringrazio.
Diciamo che per quanto riguarda l'esperienza, l'errore è il primo, più importante e necessario passo. Alcune volte l'unico modo per sapere qual è la cosa giusta da fare è scegliere quella sbagliata... Si subisce direttamente l'esperienza e di conseguenza la si volge a proprio favore. E' chiaro poi che la soggettività della ragione, che filtra il mondo attraverso i nostri occhi, porta a molteplici risultati.
Sai, non per tutti innamorarsi o fare figli sono cose stupide...
A presto...

Sara ha detto...

Destino o meno noi abbiamo deciso di fare quel famoso biglietto... ora vediamo come butta!!
Bel post davvero!!
:-)

Pierpaolo ha detto...

Grazie Sara... In bocca al lupo :)
Un abbraccio, a presto...

Elicicoltura Melissa Spa ha detto...

Recentemente ho scoperto che le chiocciole, insieme ad altri animali che di solito vedo arrancare a terra, appartengono al grande gruppo dei molluschi. Fino a quel momento ho sempre creduto che i molluschi fossero quegli animali che vedo beatamente immersi in acqua, oltre che nel piatto in cui mangio. Quante sono le cose che non so? Tante. E allora è il caso di dire che sono ignorante, anzi Ignorante. Anche le chiocciole lo sono (non è una giustificazione) con l’unica differenza che da loro l’ignoranza è punita con la pena di morte. Sotto questo punto di vista sono fortunata, fiùù... Hai ragione quando dici che ai tacchini e alle chiocciole manca la variabile più importante, manca l’esperienza. Magari se l’avessero avuta le cose sarebbero andate diversamente...o magari no. Se le chiocciole dopo una lunga giornata di pioggia avessero deciso di stare a casa perché non è bello strisciare sul bagnato, peggiora i dolori articolari, sarebbero morte di vecchiaia. Ma le chiocciole non hanno articolazioni e, ancora peggio, sono imparentati con i molluschi; questo vuol dire che sbagliano a causa della loro natura (nostalgica, aggiungerei io). Sono attratte dall’acqua sempre e comunque. Noi appartenenti alla specie Homo sapiens non siamo migliori dei molluschi, l’esperienza ci aiuta, ma non ci salva, la nostra natura ci frega. È sempre a casa sua, della natura madre e matrigna.

Approposito di esseri nostalgici... Da quando sei partito Botte è diventato silenzioso, nostalgico. Se mi dai l'indirizzo nuovo te lo invio insieme a qualche chiocciola e bottiglia di salsa fatta in casa (mia), naturalmente.

Un abbraccione, a presto (spero)

Andrea ha detto...

heheh quanto mi piacciono le tue piccole metafore sulla vita. Siamo chiocciole e tacchini in balia del caso, spero solo che tu, Obama o un qualche dio decidiate di ritardare la mia cottura il più tardi possibile :)

Pierpaolo ha detto...

Ciao Meli! Scusa il ritardo ma non mi riesce così facile collegarmi spesso ultimamente... La storia della natura mi intriga ma, per selezione, specie e razze si modificano secondo sopravvivenza. Spesso le abitudini non favorevoli o che rendono deboli determinati individui portano all'estinzione. Noi umani non siamo da meno, ed hai ragione. Le nostre "abitudini" ci stanno portando indirettamente alla rovina e i nostri punti di forza sono i nostri più grandi punti deboli. Stiamo meglio sempre peggio. Se pensi poi che torna pure Berlu, allora, beh...

Botte dici? Tienitelo e mandami la salsa :)

A prestissimo

Pierpaolo ha detto...

ahhahahahahahah... André, tranquillo, se dipendesse da me non avrei mai acceso il fornello del (nostro) gas... :)
Saluti :)

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