giovedì 1 maggio 2014

Inno al sonno

C'è qualcosa di metafisico nel dormire. Non c'è essere vivente al mondo che non dorma. Dormono tutti, dal ricco al povero, lungo l'equatore e passando per i poli, da New York alla più remota e sperduta isola del globo. Non c'è essere vivente al mondo che non dorma. Gli esseri inermi a loro modo si può dire che dormano, rimanendo impassibili di fronte alla frenesia che li circonda. Passiamo più o meno un terzo della vita dormendo e a ragion veduta sono le ore più innocenti della nostra esistenza.
Basta poco, in fondo, per chiudere gli occhi. Ci si immedesima in se stessi senza freni né paure. Alcuni ne restano affascinati a tal punto da voler interpretare i propri sogni da svegli. Non è in alcun modo possibile. Non c'è esperienza più intima, personale e magica del riposo. Ricostruiamo la nostra realtà in un mondo che non ci appartiene, a volte senza alcun senso. Questo perché quando dormiamo non pensiamo, non ragioniamo, non elaboriamo, non scegliamo, non decidiamo, non escludiamo né includiamo. Detta legge la pura e limpida voglia d'abbandonarsi al caos. Inconsapevoli, senza torto né ragione, tra le sfrenate voglie e le più assurde paure. Ci sono giorni in cui svariate ore non bastano per soddisfare la nostra sete di nulla. Ci sono riposini da mezz'ora che sembrano durare una vita. Non ci sono giudizi, né incomprensioni, né conseguenze. Forse non c'è nemmeno immaginazione; essa necessita d'attività cerebrale e il sonno detesta il senno. L'unico dogma a cui fa capo il sonno sono i sogni. Non sappiamo in quale area del cervello originano, né conosciamo lo scopo dei sogni stessi. Non è vero che i sogni son desideri di felicità, possono anche essere tristi, carnefici, orribili, strazianti. Nessuno può dire entro quali limiti si circoscriveranno, si plasmano e si modificano come creta fra le mani esperte d'un vasaio che non sa d'essere un vasaio e che non sa fino in fondo che forma avrà la sua opera compiuta.
Non ci sono peccati nei sogni, non ci sono conseguenze rette dal sistematico evolversi degli eventi, ma esistono eventualità che in un batter di ciglia possono svanire via in un nebuloso turbinio d'inconscio.
Non è vero che chi dorme non piglia pesci. Chi dorme può avere tutti i pesci che desidera, può parlare e ridere con loro, può andare a cena con loro e ordinare una saporita fiorentina ai ferri. Può anche fare del sesso orale con una trota.
Non esiste alcun tempo, nessun passato, nessun presente e nessun futuro. Non c'è qui ed ora, niente orologi, niente tempi o scadenze, niente diritti o doveri, padroni o schiavi, re o regine, ladri di biciclette o venditori ambulanti di bugie.
Cosa aspetti ad andare a letto? Su di un materasso, per terra, in spiaggia, su di un manto erboso, sotto una quercia secolare, su di una donna. O V U N Q U E.
L'unico dispiacere che porta con sé il dormire è non poter vivere appieno le meraviglie della notte. Per questo motivo bisognerebbe dormire di giorno e restare svegli la notte. 
Io lo faccio sempre.

4 commenti:

Sileno ha detto...

......e quando comincia ad accendersi il giorno, implacabile la sveglia annienta il sonno...
Ciao Black e buon I° maggio anche a te.

Pierpaolo ha detto...

... Per certi dormiglioni le sveglie non hanno alcun potere... A presto Sileno

chicchina ha detto...

Per ora ho dimenticato il lato bello del dormire,l'abbandonarsi al niente,il sonno mi fa quasi paura.Dovrò recuperare la sana sua dimensione,magari dormendo di giorno e gustando il bello della notte.Dopo la tua saggia disquisizione,devo proprio provarci..Ciao

Pierpaolo ha detto...

Ciao Chicchina. Te lo consiglio vivamente. Dormi, di gusto. Quando aprirai gli occhi la realtà avrà un sapore diverso...
A presto

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