venerdì 7 dicembre 2018

Best before

Pochi minuti prima di aprire gli occhi, in un attimo che dura un battito di ciglia, si ha la candida incoscienza di immaginarsi liberi da ogni forma e turbamento, senza regole né impegni, prima che la nausea ci ricordi di dover essere qualcuno, con l'inizio del giorno e la fine della notte.
Pochi minuti prima di colazione, a stomaco vuoto, in un attimo che dura un rigurgito, aspro e rancido lungo l'esofago, si fanno strada le parole mai dette, incastrate ancora in gola, affilate, finché per orgoglio non arrugginiscono e si trasformano in bile.
Pochi minuti prima che il caffè sia pronto ci sono i buoni propositi, quelli che precedono il fallimento nato dalle più profumate intenzioni, perché non siamo fatti per mantenere le promesse, ma piuttosto per attenderle, riceverle, sognando che ci vengano offerte le più gustose bugie e che ancora una volta il telefono squilli.
Pochi minuti prima di lavare i denti, in un attimo che precede l'unione degli indici e che si manifesta con la fuoriuscita di pus, incrociamo il nostro sguardo allo specchio desiderando che abbia la stessa espressione di chi si innamora ancora e non s'annoia, prima che il sole tramonti e nasconda i sorrisi dietro i tradimenti. Per le carie, basta una sciacquo di collutorio. Per le camicie sporche di sugo, bastano due giri di centrifuga. Per la coscienza, basta convincersi ancora una volta che sia colpa di qualcun altro, oppure, per chi è ancora alle prime armi, aiutare una vecchietta ad attraversare la strada.
Prima di vestirci, nudi come dei vermi, abbiamo la sensazione di essere ancora legati ad un istinto primordiale in cui non esiste vergogna né timore, né colore né cellulite, quando ancora nessuna mela era stata raccolta. Il peccato non era originale, ma era la più contraffatta versione della coerenza, perché solo gli stupidi non cambiano idea.
Prima di uscire di casa, afferrando la maniglia della porta, corre una strana sensazione lungo la schiena ed è la stessa che hanno gli attori dell'opera prima di entrare in scena.
Poco dopo aver chiuso la porta, abbiamo come la sensazione di aver dimenticato il copione e sarebbe stato meglio, almeno per oggi, rimanere a letto.

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