lunedì 19 marzo 2012

Hysteria

Caffè. Raro di mattina. Il sole è ancora alto, Bar dello Sport e anziani. Tempo da nullafacenti, noi e i pensionati. Chissà quando la vedremo la pensione. Ma tu ci speri? Io no. Io andrò a cercar fortuna altrove la settimana prossima. Che ne pensi degli Stati Uniti? Io dico che te ne torni qui con la stessa fortuna fra le mani, quella che non avevi partendo e che non hai portato tornando. Pessimista. Tu che farai? Non ne ho idea, per il momento lasciami prendere il mio caffè. Pago io? Guarda che ieri hai pagato tu. Cazzo di nuovo tiepido. A me il caffè piace caldo ed amaro. Hai la vita dolce? Diciamo che la preferisco d'un sapore differente, ma già gustarselo quest'amaro è una gran fortuna. Andiamo fuori. Vuoi una sigaretta? No grazie, fumo solo nel weekend. Guarda quella. Ma avrà quarant'anni. E' una bella donna lo stesso. Lasciami andare via, ci vediamo più tardi.
Caffè. Dopo pranzo. Il sole è alto, ma annoiato, a casa con le cialde. Vuoi caffè? No grazie. Vado. Ciao papà. Porta i soldi a casa insieme a mamma. Mi piace l'idea d'avere una famiglia. Vanno via tutti. Mi metto un po' a computer. Vorrei non avere tempo. Quando ne hai troppo lo sprechi. Però scrivo spesso. Sono felice d'aver iniziato ad usare Facebook quasi due anni fa. Le nuove generazioni ce l'hanno da subito, senza la giusta maturità. E' un rischio non riuscire a discernere fra le stupidaggini e la serietà. Andrò in campagna. Mi piace molto ultimamente. Le piante hanno una maniera così semplice di viversela la vita. E' strettamente necessaria e lineare. Crescono, danno frutti e stanno in silenzio. Lì le lasci e lì le trovi. Vanno accarezzate, ma io poto come Edward piedi di forbice. Gli innesti hanno bisogno d'una certa intimità. L'irrigazione a goccia è geniale. La campagna è fatta di strettamente necessario. Ripaga con lo strettamente necessario. La città sa di superfluo. E' così difficile distaccarsi dal superfluo che è diventato necessario. Siamo in recessione. Ma che ne posso sapere io? Piglia la legna e torna a casa. Ne basta poca, l'inverno sta per finire.
Caffè. Di pomeriggio. Il sole chiude gli occhi, è proprio stufo. Lascia perdere, meglio di no. Risparmiati la cialda per domani, magari stasera. Già, stasera.
Caffè. Quando la gente va a letto. La luna ti conosce, quasi quanto il sole. Da Franco caffè. Mi piace l'aria che si respira lì dentro. Non c'è mai nessuno a quest'ora. Siamo in due. Due caffè. Paghi tu adesso. Io ho pagato stamattina. Perdio vanno via troppi soldi a caffè. Facciamo fifty-fifty. Ok. Vuoi una sigaretta? No grazie, fumo solo durante il weekend. Tu va', nel frattempo leggerò i quotidiani. Ma è passata la mezzanotte, leggi il giornale di ieri. E che m'importa? Ho sempre la stessa puntualità, è il mio quotidiano, anche se è il quotidiano di ieri. Sempre le stesse storie poi, basta stamparci su una nuova data. Riforme, lavoro, crisi, spread, economia, politica, sport, le maledette scommesse sul calcio e il meteo. La corruzione delle istituzioni è lo specchio del popolo complice. La colpa è nostra. Ma che dici, la colpa è della gente che ci governa. La verità su via d'Amelio non si saprà mai. Si sa già, ma non la dicono per paura di dover coinvolgere qualche personalità importante. Dobbiamo uscire dall'Europa. I tassi d'interesse delle banche ci uccideranno. Ma cosa dici? I ristoranti sono pieni. Guarda chi sta entrando. Vedi la pancia? Te lo dicevo che era incinta. Mettere figli al mondo in questo periodo è follia. Sul mio sperma pesa un fardello chiamato debito. E deve ancora fecondare. Lascia perdere la famiglia. Co' tutto 'sto parlare mi hai fatto raffreddare il caffè. Tiepido. Di nuovo. E che schifo. Sigaretta? Un'altra? Ti ho già detto che fumo solamente durante il weekend. Dovrai trovarti un ospizio vicino al mio quando ti rinchiuderanno. Non potremo andare lontano per i nostri caffè. Forse è ora di andare. Devo smetterla di prendere il caffè la notte. Non riesco mai a dormire. Domani a che ora ci si vede? Stessa ora. Aspetta, ma, hai pagato il conto? Credevo lo facessi tu. Io non l'ho fatto. Nemmeno io. Pagheremo domani. Potremmo prenderlo da un'altra parte. Meglio di no. Tanto prima o poi toccherà pagarlo, 'sto conto.
Caffè? No grazie, non fumo, bevo solo nel weekend.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

E ci credo ...con tutti questi caffè ;)
Pensavo fosse una recensione di un film guardato di recente, bel pezzo comunque :)
baci

Andrea ha detto...

nonostante tutta questa caffeina è un pezzo molto rilassante...la quotidianità..le solite chiacchiere...le frasi rituali...mi piace!

Pierpaolo ha detto...

@Artemisia1984

Mi hai fatto riflettere su una cosa "statisticamente" importante per il blog... Grazie molte! Un abbraccio e a presto :)

@Andrea

Alcune volte alterno con il tè... Ma l'hysteria resta sempre quella ;)
A presto e grazie André :)

Unknown ha detto...

incredibile voglia di caffè! Mi piace particolarmente il pezzo del giornale: che fa se è del giorno prima? Tanto, se lo si legge con ritardo, tutti i giorni, è come se non fosse mai vecchio. P.S. Non so perché, ma mi hai fatto venire in mente la frase di Hesse che diceva che anche un orologio fermo, per due volte al giorno, dice l'ora giusta. :D

Pierpaolo ha detto...

Ahahahahah... Non potevi trovare citazione migliore :)
A presto Turista! :)

Posta un commento

Lascia un pensiero

 
;