venerdì 4 maggio 2012

La Selezione Umana

Purtroppo per voi, e magari anche per me, ultimamente sto tentando di leggere "l'origine delle specie" di Charles Darwin. Dico purtroppo perché scorrendo le pagine metto in moto le mie strambe idee e non ho spazio alcuno da dedicare loro se non questo blog (a scapito di chi andrà a leggerle, queste idee, ovviamente). 
Dato che non ho mai avuto rapporti consapevoli o diretti né con il creazionismo né con l'evoluzionismo, sto cercando di muovermi nel miglior modo possibile fra le numerose falle del mio scarno sapere, ringraziando di tanto in tanto lo stesso Darwin per la semplicità con cui mi imbocca le sue teorie. La vera magia del suo manoscritto credo sia proprio questa: rendere potabili per la gente comune argomenti così spinosi, senza il minimo rischio di banalizzare troppo le tematiche da lui trattate.
Ho avuto tempo e modo di pensare fra un capitolo e l'altro, senza rileggere troppe volte la stessa riga per cercare di comprendere meglio, e credo che le massime da lui scritte non siano in grado di esonerare dal discorso la nostra specie, quella umana.
Beninteso: non ho la benché minima intenzione di raggiungere i gradini toccati dalla sapienza di Darwin, essendo io ben consapevole di non poterli neanche osservare dal basso poiché il mio basso è troppo basso da poter quantomeno scorgere la sua altezza. Tuttavia vorrei condividere con voi queste mie riflessioni, partendo da semplici citazioni e, qualora ci fosse la possibilità di far nascere un confronto, tanto di guadagnato per tutti.
Inizierei partendo da una frase di Robert Malthus: 

"La popolazione, se non è controllata, cresce in proporzione geometrica. I mezzi di sussistenza crescono solo in proporzione aritmetica"  
Thomas Robert Malthus (1766 – 1834), economista inglese

Questo fu il principio che suggerì a Darwin il concetto di lotta per la sopravvivenza e di vittoria, chiaramente, del più adatto. La popolazione mondiale infatti cresce secondo lo schema 1-2-4-8-16-32-64 e così via, a differenza delle risorse disponibili che si basano sullo schema 1-2-3-4-5-6-7 e via discorrendo. E' chiaro che una parte della popolazione è evidentemente costretta a dover morir di fame da quella restante parte, benestante o comunque capace di raggiungere i generi di sussistenza di cui ha bisogno. E' altrettanto chiaro che maggiore è la proporzione e peggiori saranno le condizioni di coloro che non riusciranno a condurre una vita degna di tale nome. Per ammortizzare tale problema è necessario quindi che il numero dei lavoratori aumenti e che le zone mondiali sfruttabili siano in costante crescita. La crescita della popolazione però, indipendentemente dalle risorse disponibili, continuerà comunque ad avanzare e sorgeranno i medesimi problemi di sopravvivenza. Le soluzioni a portata di mano sono quindi sempre le stesse, lavoro e produzione, lavoro e produzione, volgendo necessariamente lo sguardo a mezzi di supporto come il progresso e le tecnologie per avere sempre di più, in minor tempo e per più persone. Gli aspiranti lavoratori saranno, in ogni caso, altrettanti di più rispetto alla produzione possibile ed è chiaro che la lenta ma costante svalutazione del lavoratore e del lavoro da lui portato a termine è inevitabile. La bolla quindi cresce ed implode, cresce ed implode, alternando periodi di prosperità per alcuni e di sofferenza per altri, nell'inarrestabile ed inevitabile lotta per l'esistenza. Se poi a tutto ciò aggiungiamo che se geometricamente UNO mangia aritmeticamente per QUATTRO, i conti del malessere dei TRE sono presto fatti. 
E' dunque aperta la lotta per la sopravvivenza e, sotto i colpi del progresso, dell'evoluzione e della selezione, lascerà scampo a pochi fortunati.

"Quindi, poiché nascono più individui di quanti ne possono sopravvivere, deve necessariamente esistere una lotta per l'esistenza, fra gli individui della stessa specie, fra quelli di specie diverse, e di tutti gli individui contro le condizioni fisiche della vita." 
Charles Darwin (1809 - 1882), naturalista britannico

Darwin afferma in più punti che la lotta per la sopravvivenza è inevitabilmente più aspra fra individui della stessa specie e credo che non sia difficile capire il perché. Condividendo una razza, infatti, se ne condividono anche le abitudini e le comuni necessità e la parola "condividere", per chi ha bisogno di sopravvivere, implica la stupidità di chi è disposto a sacrificare il proprio bene per la vita altrui. In natura non succede. Fra uomini nemmeno. Se già il discorso potrebbe essere complicato qualora si considerassero le mere esigenze per la sopravvivenza, figuriamoci quando il progresso a volte ottunde i sensi e ci impone di possedere anche il superfluo. Il rapporto fra chi porta a casa la vittoria e chi perisce si complica ancor di più e la bilancia non può che tendere a sfavore dei molti per il beneficio di pochi.

"La natura concede per il lavoro della selezione naturale, periodi lunghi ma non indefiniti, poiché, dato che tutti gli esseri viventi lottano per conquistare il proprio posto nell'economia della natura, se una specie qualsiasi non si modifica e si perfeziona in grado corrispondente ai suoi concorrenti, sarà sterminata."
Charles Darwin (1809 - 1882), naturalista britannico

La selezione umana non è da meno ed opera, a mio parere, attraverso due differenti metodologie. La prima la chiamerei selezione artificiale ed è direttamente controllata e coordinata dal lavoro umano. Esempi banali di selezione artificiale possono essere fatti prendendo in considerazione i vari concorsi, colloqui o provini di lavoro per entrare a far parte del mastodontico universo dell'economia. Tale prima selezione differenzia gli idonei dai non idonei estraniando coloro che non vengono ritenuti adatti dal sistema di funzionamento comunemente accettato. 
Altri banali esempi di selezione artificiale possono anche verificarsi all'interno dei rapporti sociali. L'escluso ricoprire il ruolo di chi, per un qualsiasi futile motivo dovuto al proprio modo di vedere la vita o di viversela in maniera differente dalla collettività, viene tagliato fuori dall'abituale circuito culturale a lui avverso e nel quale è stato, sfortunatamente, immerso. Tali difficoltà d'integrazione non solo portano al totale allontanamento di colui che porta con sé il pomo della discordia, ma ne causano anche una sua eventuale scomparsa dal comune concepimento del modo di vivere la società, in quanto elemento debole. Il pensiero dell'uomo corre quanto la crescita della popolazione e forze invisibili, ma non tanto, rigetteranno fino ad estinguere quanto di inadatto risiede e minaccia la sopravvivenza delle comunità favorite.
La seconda via secondo cui opera la selezione umana è semplicemente definibile naturale. Il controllo dell'uomo qui, come nelle specie vegetali o animali, non è direttamente influente. Addosserei la colpa di tale selezione alle capacità con cui nasciamo, all'ereditarietà dei caratteri che ci permettono d'avere in alcuni casi vita facile (magari attraverso qualità fisiche) e al quoziente intellettivo che ci trasciniamo dietro. Nonostante alcuni di voi possano ritenere questa mia ultima considerazione alquanto stupida, credo che una prima, invisibile selezione venga inevitabilmente operata distinguendo fra chi è capace di ritagliarsi un posto all'interno della consolidata società e chi invece, magari per questioni d'inettitudine, viene tagliato fuori dai meccanismi.
Tale perfezionamento della razza è figlio diretto del progresso che ha di conseguenza bisogno di menti sempre più abili e rilevanti. Se non fosse stata operata tale selezione mentale, probabilmente il nostro progresso, privato delle menti che gli hanno permesso di nascere, non sarebbe ai livelli che attualmente gli riconosciamo. 

"Perciò le specie rare si modificheranno o miglioreranno meno rapidamente entro un dato periodo; di conseguenza esse saranno sconfitte nella lotta per la vita dai discendenti modificati e migliorati delle specie più comuni."
Charles Darwin (1809 - 1882), naturalista britannico

"Ciò che è più importante è che le nuove forme prodotte in grandi aree, e che sono già riuscite vittoriose su molti concorrenti, sono quelle che si diffonderanno più ampiamente, e daranno origine al più gran numero di nuove varietà e specie."
Charles Darwin (1809 - 1882), naturalista britannico

Mi sembra banale far notare inoltre che i nostri mondi economicamente sviluppati e probabili vincitori di questa selezione stiano lentamente soggiogando i popoli sfavoriti nella senza tempo lotta alla sopravvivenza. Le vessazioni, i soprusi, le ingiustizie e le prepotenze per il bene dei forti a scapito dei deboli non possono essere nascoste e nel confronto fra popoli è raro che a spuntarla sia lo sfavorito. Tutto opera secondo il medesimo disegno attraverso il quale lo spazio di sopravvivenza del meno influente viene ridotto a beneficio dell'abbondanza di chi ha il potere di controllare lo sviluppo della specie.

"La sola cosa che possiamo fare è di tenere sempre presente il fatto che tutti gli esseri viventi tendono a moltiplicarsi in progressione geometrica, che ciascuno di essi deve lottare per l'esistenza e subire grandi distruzioni, in determinati periodi della vita, in determinate stagioni dell'anno, nel corso di ogni generazione o a intervalli periodici. Quando riflettiamo su questa lotta, possiamo consolarci con la piena convinzione che nella natura la guerra non è continua, che la paura è sconosciuta, che la morte è in genere assai pronta, e che gli individui vigorosi, sani e felici sono quelli che sopravvivono e si moltiplicano."
Charles Darwin (1809 - 1882), naturalista britannico

8 commenti:

Nicole ha detto...

uhmmm che cervello che hai ragazzo... sono ammirata anche se non è mia materia...ma la tua logica, mi ha convinta!

Sileno ha detto...

Mi unisco a Nicole e ti auguro un futuro alla tua altezza.
Ciao

Pierpaolo ha detto...

E' la logica del Darwin che non invecchia mai... :)
A presto Zia :)

Pierpaolo ha detto...

Grazie anche a te Sileno... A risentirci :)

Unknown ha detto...

beh... sicuramente la logica di Darwin è ancora molto attuale, ma forse il naturalista in questione non poteva sapere che, almeno nel nostro paese, i non idonei spesso ottengono molto di più degli idonei :( Continuerò a seguire i tuoi progressi in questa lettura: a proposito, ma come ti è venuto in mente di leggere l'Origine della Specie??? :P

Andrea ha detto...

bel post...anche se avresti dovuto centellinarcelo ;). Trovo tutto questo un pò inquietante..e anzi per dirla tutto sono un convinto sostenitore della teoria fantapolitica degli stati che cercheranno di sterminarci subdolamente per riequilibrare il tutto ;)

Pierpaolo ha detto...

Diciamo che la selezione umana si serve di espedienti non sempre imparziali e legittimi. Sotto questo punto di vista la natura non perdona...
Come mi è venuto in mente di leggere l'origine delle specie? Quando nel nuovo millennio sono Fabio Volo e Federico Moccia ad avere successo, non puoi che affidarti al passato... :)
A presto Turista :)

Pierpaolo ha detto...

Ciao Andre! Tranquillo che se non saranno gli stati o se non sarà la selezione, qualcuno ci sterminerà lo stesso ;)
Saluti e... viva l'ottimismo!

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