venerdì 22 marzo 2013

Buoni e anche cattivi

Accadde che dopo tante ingiustizie, dopo centinaia di anni trascorsi nella più totale anarchia d'ideali e comportamenti, un gruppo di scienziati si riunì per porre fine alle sofferenze di un mondo popolato da buoni e cattivi. Nonostante gli uomini che vivevano secondo virtù e saggezza fossero molti di più degli scellerati, pochi maligni furono capaci di rompere gli equilibri dettati dalla natura e dal buon senso. L'ecosistema lo chiese, il quieto vivere lo impose. Tutte quelle piccole, insignificanti metastasi dovevano essere estirpate via.
Presero parte al progetto le menti più brillanti del globo, richiamate da ogni angolo del sapere, geni della genetica, sociologi, medici, psicologi, psichiatri, psicopatici, fisici, chimici, alchimici e tanti altri ancora.
Si chiusero in un'ampia e sterile stanza, pareti bianche, priva di mobilia. Non dormirono, non mangiarono, andarono avanti senza sosta trattenendo finanche i loro più fisiologici bisogni pur di fare solamente una cosa: pensare, pensare a come creare la razza perfetta, buona, benigna, antidoto contro il male provocato dai maligni uomini del pianeta.
Giocarono con le abitudini e con i sentimenti, con le passioni e con le voglie, con gli umori e con le pazzie, con i desideri e con le paure, le mischiarono, ne scartarono alcune, ne accettarono altre. Furono mille colori, fra arcobaleni e raggi di luna, mentre i calcoli rimbalzavano fra le pareti e le idee correvano all'impazzata per la stanza. 
Perseverarono a lungo, fino a che le loro sofferenze non vennero ripagate da un miracolo, il frutto di tutte quelle infinite combinazioni: l'essere perfetto, il Buono per eccellenza incarnazione del Bene. Ne fecero due ovviamente, uomo e donna, gettandoli nella giungla della società imperfetta e corrotta.
Le capacità intellettive e le abilità degli esseri perfetti si distinsero nel male comune. Nel corso dei secoli saggezza e virtù si fecero strada fra incoscienza e pazzia, soppiantando lentamente la specie inferiore.
Iniziarono a sparire leggi e regolamenti, le più antiche e tipiche forme di gestione delle libertà umane. Sparirono gli avvocati, poiché nulla più si discusse. Sparirono le forze dell'ordine, poiché nulla più si disordinò. Sparirono le gomme, poiché le matite nulla più sbagliarono. Sparirono le soluzioni, poiché nessuno più ebbe problemi. Sparì il progresso, poiché nulla più ebbe motivo di regredire. Fu la fine dei tempi, poiché nulla più ebbe motivo d'essere raccontato.
E nel momento decisivo in cui anche l'ultimo, comune e mortale male fu estirpato, tutto visse secondo ragione, nella più irreale calma piatta. Fu come impedire alla notte di sostituirsi al sole, mentre il Bene imperversava e il Male divenne un caro, vecchio ricordo...

2 commenti:

Sileno ha detto...

Anche oggi che è il Male che imperversa, ci stiamo appiattendo sempre di più in questa società del post-benessere.
Ciao

Pierpaolo ha detto...

Ed è uno scenario ben più grave, aggiungerei... A presto Sileno

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