mercoledì 3 luglio 2013

"Segui il sentiero dorato!"

I tempi d'oro del Kansas erano passati da tempo e tu lo sai bene, cara Dorothy, mentre col tricolore in spalla ti dimeni fra le magie e le fantasie dei tuoi sogni. "Segui il sentiero dorato!" ti dissero i Magnamagna del villaggio, mentre tu, scarpette rosse ai piedi, ancora non realizzi o non capisci con che razza di birbanti il destino ti unì. Ma la fiducia fu più forte del tuo scetticismo e ti incamminasti verso la città di Smeraldo con la speranza di incontrare il mago (prega) diOz che ti trovi un lavoro.
Non avevi ben fatto i conti con il fato che tutto dispone e ripone, cara Dorothy. Il sentiero dorato verso l'impiego non solo si rivelò particolarmente lungo, ma molte furono le avventure, gradite e non, che si presentarono al tuo cospetto.
Incontrasti lo Spaventapassere, basso e rifatto, impagliato come un fantoccio, malato di figa e con la passione per il bunga-bunga. Chiedeva solo un cervello, in fondo, povero figlio, perché mai la sua calotta cranica ne vide uno. E quante cose avrebbe potuto farci con un cervello, quanti pensieri, quante intuizioni, quante idee avrebbe prodotto. Ma lo Spaventapassere non lo aveva, quel cervello, e ti chiese, Dorothy dal tricolore in spalla, di poter venire con te dal mago affinché esaudisse il suo desiderio. Accettasti di buon grado, pensando che uno spaventapassere senza cervello fosse innocuo...
Incontrasti l'uomo di Letta, senza un cuore, piatto d'animo e con la stessa vitalità di un cactus in pieno deserto, rigido e impalato come l'albero della cuccagna. Quante cose avrebbe potuto farci con un cuore, ti disse; avrebbe potuto guidare un governo fatto di larghe intese, avrebbe potuto risolvere il problema degli esodati, avrebbe potuto impedire e non rimandare l'aumento dell'IVA, avrebbe potuto non fare un decreto del fare. Ma l'uomo di Letta non lo aveva, quel cuore, e ti chiese, Dorothy dal tricolore in spalla, di poter venire dal mago insieme a te. Accettasti di buon grado...
Incontrasti Napolione, povero, grande e grosso re della savana senza l'elemento che più d'ogni altro contraddistingue gli animali della sua razza: il coraggio. Quante cose avrebbe potuto fare se solo l'avesse avuto. Avrebbe potuto bloccare leggi ad personam, avrebbe potuto impedire scandali e vergogne, avrebbe potuto prendere in mano le redini del tuo futuro, Dorothy. Ma Napolione non lo aveva, quel coraggio, e ti chiese, Dorothy dal tricolore in spalla, di poter venire dal mago insieme a te. Accettasti, ancora una volta...
E con la loro compagnia sei adesso costretta a dividere il tuo tempo e il tuo denaro, Dorothy dal tricolore in spalla, mentre qualcosa dentro di te suggerisce al tuo cuore di sbarazzarti di loro, uomo di Letta, Spaventapassere e Napolione, perché dovranno prima o poi tornare i tempi del Kansas, i tempi dell'oro e del benessere, senza che tu senta ancora una volta il bisogno di sognarli...

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