mercoledì 16 ottobre 2013

Via con me

Via, via, vieni via di qui...
Mi dispiace tanto. Non me lo sarei mai aspettato, sembravi così sereno. Eppure ci lavori da una vita, com'è possibile. Non c'è richiesta, dicono. Non ci commissionano nulla, dicono. Ero indeterminato, evidentemente non abbastanza. Cosa pensi di fare adesso? Non ne ho idea, mi sto guardando in giro ma niente. Quanta amarezza, fortuna che non ho figli.
Via, via, neanche questo tempo grigio...
Aspetta, quelli li prendiamo al discount, costano molto meno, risparmiamo circa 20 centesimi per ogni confezione. Carta igienica, dunque, doppio velo, profumata, 12 rotoli, guarda quella, 16 rotoli e costa la metà. Ma si strappa! Tu devi pulirti delicatamente, se frizioni troppo si buca. Risparmiamo. Guarda, il riso è in offerta. Finito. Guarda, la pasta è in offerta. Finita. Succhi di frutta. Finiti, sono rimasti solo quelli da mezzo litro e costano più della benzina. Ma se la mattina sostituissimo i succhi di frutta con un bel bicchiere d'acqua fresca?
It's wonderful, it's wonderful, it's wonderful, good luck my baby...
Mi hanno detto che mi avrebbero fatto sapere, poi non si sono più sentiti. Ho provato anche altrove, ma la paga non basta. Ho chiesto qualcosa in più e mi hanno riso in faccia. A te com'è andata? Alla fine ce l'ho fatta, ma niente diritti. Non posso aspettarmi altro, in nero, ancora una volta. Il mio lo chiamano "periodo di formazione". Il mio lo chiamano "stage". Perlomeno faccio qualcosa. Aspetta, ti ricordi di lui? E' nell'arma, un uomo importante. Magari riesce a trovarci un buco...
Chips, chips, chips, du du du du du, ci bum ci bum bum...
Certo, sarebbe bello mettere su famiglia. Avere una casa propria, sacrificando qualcosa magari, ma comprarla di sana pianta. Due figli, non troppi. Un maschietto ed una femminuccia, per non farci mancare nulla. Un giardino ed un cane, serenità e tanti giocattoli. O preferisci un gatto? Aspetta un attimo, quanto dobbiamo dare al padrone di casa per l'affitto?
Via, via, entra e fatti un bagno caldo, c’è un accappatoio azzurro, fuori piove un mondo freddo...
Ho capito, finalmente, di cosa ho realmente bisogno. Dammi un po' di calore, un pasto senza troppe spezie e un bel bicchiere di birra. Poi abbracciami sotto le coperte, domattina sorgerà sempre lo stesso sole per tutti. Fuggi dal caos e dal futuro, non pensarci e non costruirlo, è già abbastanza complicato restarsene ancorati al presente. Niente auto, sotto la pioggia pedalo e sogno di ritrovare la strada di casa...

4 commenti:

Sileno ha detto...

Triste questa palude avvolta nella nebbia che si chiama Italia.
Sono riusciti a rubare anche la speranza.
Un abbraccio

Pierpaolo ha detto...

Chissà quante altre cose riusciremo a lasciarci sfuggire di mano...
A presto Sileno, ricambio l'abbraccio...

chicchina ha detto...

Discorsi di quotidiana realtà:quale futuro si può costruire?neanche con la fantasia,già occupata alle soluzioni del presente...
Buon fine settimana anche a te.

Pierpaolo ha detto...

Grazie per essere passata di qui Chicchina. Hai preso il libro? Se non l'hai ancora fatto sarò felice di spedirtelo gratuitamente...
A presto

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