venerdì 6 maggio 2011

Roma caput mundi (erat)

Guardami, nella capitale. Guardami, mentre la vita frenetica della grande città scorre di fronte agli occhi pigri di un bradipo di paese. Guardami, mentre sbaglio tram, mentre sbaglio treno, mentre sbaglio bus. Guardami per l'ultima volta perchè io qui non ci torno.
Tutta un'altra storia. E io, piccolo pesciolino rosso d'acquario, mi sento non poco a disagio nell'oceano delle "grandi opportunità". E' già capitato altre volte, capiterà ancora. Stavolta è il suo turno.
Correva l'anno 2000 la prima volta che misi piede a Roma. Avevo 9 anni e beccammo il Giubileo. Mia madre magari s'aspettava che il proprio figlio, memore di quell'esperienza, sarebbe cresciuto fra preti e arcivescovi............SORPRESA!
Resta ovviamente il ricordo di un bel viaggio in famiglia, visto attraverso gli occhi inconsapevoli di uno spirito critico che ancora non sapeva di essere tale.
Bene. 11 anni dopo. Di nuovo qui. Non c'è il Giubileo, ma stavolta beatificano Giovanni Paolo II. E' inutile: una certa cristianità continua a venirmi dietro ma io proprio non mi volto.
Stavolta l'esperienza è diversa, circostanze diverse, occhi diversi. Fondamentalmente è come lasciar disputare una gara di Formula 1 ad un'Ape50. Tutti vanno veloce e lei lenta, indecisa, smarmittata, annoiata prosegue la sua corsa senza nemmeno preoccuparsi di raggiungere gli altri. E li' perchè ormai ci sta e, di conseguenza, fa quel che puo'. Ecco, anch'io. C'è di buono che, pian pianino, cerco di cogliere e far mio ogni piu' piccolo particolare del circondario. Molto bella, in fondo. Roma intendo. Nonostante il  tempo a nostra disposizione fosse alquanto breve (altre e più importanti erano le priorità di quei giorni) abbiamo visto non poca roba: Piazza di Spagna, San Pietro, la Fontana di Trevi, Montecitorio, Palazzo Madama, il Pantheon, l'Atac e tantissime altre cose. Devo dire che fondamentalmente mi è proprio rimasta impressa la bisteccona ai ferri che ho mangiato al "Porca Vacca". Buonissima.
Che dire del resto. Piazza di Spagna, trita e ritrita in TV, ha le stesse fattezze e gli stessi caratteri di una primadonna (così primadonna che ti chiedi "ma che diavolo avrà da primadonna?"). Circondata da negozi in cui si serve solamente gente del calibro di Briatore e fatta di scale, tante, tante, tante scale. Non mi ha trasmesso un bel niente, però ho fatto una puzzetta mentre me ne stavo appollaiato sui gradini.
La Fontana di Trevi. Beh, mi tolgo il cappello. Spettacolare!!! Le morbide forme dei personaggi nella parte superiore fuse alle spigolose rocciosità sottostanti dal passaggio dell'acqua.  Mi sarebbe piaciuto un sacco vederla di notte, illuminata. Ovviamente NON HO TIRATO LA MONETINA.
San Pietro. E' assolutamente inutile cadere nei soliti luoghi comuni (tra l'altro veri) secondo cui la chiesa specula, sperpera, spendacchia e compra portando avanti uno sfarzo vomitevole e odioso che va contro i princìpi di quello stesso Cristo che tanto usano come capro espiatorio. Ho osservato con attenzione tutto quanto, dalla struttura alle decorazioni, e mi sono chiesto: chissà quanta gente è morta, in quanti si sono spezzati la schiena pur di realizzare tutto l'ambaradan? Boh, noi ricordiamo solamente l'architetto. Chissà se fra i testi che sono andati perduti (o distrutti) ce n'è qualcuno che mette in discussione il Cristianesimo e tutto ciò che ne deriva? Ma beato chi??? Pace in terra agli uomini di buona volontà? Meno male. Mi sono sentito un po' smarrito, le statue scolpite e lucide sembravano così certe del loro ruolo all'interno di quel luogo sacro. Se parlassero....
Il Pantheon. Molto bello da fuori; purtroppo dentro stavano dicendo messa e ho fotografato le transenne...
Dulcis in fundo, signore e signori, Montecitorio. E li' m'è venuta la pelle d'oca, giuro. Mi è venuta la pelle d'oca immaginando per qualche minuto che di fronte avevo il luogo in cui poche persone,  la maggior parte incapaci,  in questi giorni, da settimane, da mesi, da anni, da decenni, da secoli decidono il futuro, la gioia, la pazzia, l'amore, la sorte, i sogni, le tristezze, gli umori, le preoccupazioni, i destini, il giorno, la notte, le lacrime, le urla, le risate, i domani di tutte noi piccole formichine laboriose nel governo oligarchico delle cavallette. Tutto li' dentro, fra quelle quattro mura. Se crollassero...

E vabbè. Anche questa è andata. Chi lo sa, magari ci rivedremo fra altri 11 anni rispettando la cadenza. Per il momento lasciatemi a Palazzolo. Grandi città, grandi consapevolezze, grandi problemi... E poi io sono un'Ape50...


P.S. Ringrazio con sentimento ed affetto i dipendenti e tutta la squadra del "Ciao Ristorante" dell'aeroporto di Roma Fiumicino... Che gran piatto... Conveniente e genuino...


6 commenti:

Anonimo ha detto...

Che carino questo post, mi è piaciuto molto!!!

Andrea ha detto...

e cavolo ma pure te vieni sempre durante i megaeventideliriocristianopapali!! La prossima volta segui i miei consigli e scoprirai tutta un'altra città, fanculo s.pietro e fontana di trevi!

Pierpaolo ha detto...

@Artemisia1984

Mi fa piacere che ti sia piaciuto! Grazie per avermi letto... Saluti e a presto :)

@Andrea

E cavolo hai ragione... Che vuoi farci, coincidenze! (NON) sarà per la prossima volta ;) A presto!

Sileno ha detto...

Sei giovane, ma hai capito molto bene come gira il mondo; complimenti, perché è solo da giovani come te che possiamo sperare in un futuro migliore!

Nicole ha detto...

Ha ragione Sileno...ad essercene come te...Sei l'orgoglio di zia!
A parte gli scherzi, scrivi davvero bene, ma pensi anche meglio:)

Pierpaolo ha detto...

@Sileno e Nicole

"Grazie" mi sembra la solita risposta di circostanza che a volte scade nella banalità quando ancor piu' grande deve essere la riconoscenza... Vi voglio bene... Sono parole veramente importanti le vostre...

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